giovedì 11 giugno 2009

Provinciali

Strada in salita per i due candidati

Fermo - Riparte la campagna elettorale. E riparte in salita per entrambi gli schieramenti in campo. Perché sia Saturnino Di Ruscio che Fabrizio Cesetti puntano ad incrementare il loro bottino di voti. E per farlo debbono necessariamente, al di là delle dichiarazioni ufficiali, scendere a trattative con i due aghi della bilancia: Gianni Basso in primis e Gaetano Massucci. Il primo teoricamente più affine al centrodestra, il secondo altrettanto teoricamente, più vicino al centrosinistra. Teoria, appunto, perché sia l’uno che l’altro dicono di avere le mani libere e vogliono “dialogare con tutti”. Nel centrodestra sono entrati in azione nelle ultime ore i pontieri. Esponenti del Pdl che stanno cercando di rabbonire Gianni Basso, nel tentativo di ricomporre quella frattura maturata qualche mese fa e che ha portato alla candidatura con l’Mpa del sindaco di Montegranaro. Tuttavia, l’ipotesi di un ravvicinamento tra Basso e Di Ruscio, non scartata a priori nelle ultime ore dal sindaco di Fermo che ha parlato chiaramente di “convergenze da cercare su tutti i fronti”, incontra il veto irremovibile di Franca Romagnoli, leader provinciale del Pdl. Ai suoi fedelissimi, la Romagnoli è parsa in queste ore a dir poco ferma nell’escludere inciuci o accordi palesi o occulti con Basso. “O noi o Basso”, avrebbe detto al telefono a più di una persona che l’ha contattata per capire cosa stesse succedendo. Tuttavia, un ravvicinamento tra i due esponenti del centrodestra è considerato da molti, nel Pdl, non solo auspicabile ma addirittura decisivo per l’esito del ballottaggio. E Di Ruscio vuole, deve, vincere a tutti i costi. Quale strada imboccherà? Difficile dirlo, anche perché trattare con Basso significa mettere sul tavolo poltrone e posti di potere, a scapito dei partiti fin dal primo momento fedeli a Di Ruscio. Bisogna calibrare bene, capire fino a che punto convenga cedere al compromesso, occulto o palese, o tirare dritti per la propria strada. Stesso dilemma nel centrosinistra dove si escludono a priori apparentamenti ufficiali. Cesetti su questo è stato chiaro e deciso. Ma, è chiaro, non si disdegnerebbe un accordo ufficioso con il centro di Gaetano Massucci con il quale non esiste imbarazzo politico di alcun genere (da ricordare che Massucci era stato lo sponsor dell’alleanza tra Udc e Sinistra Arcobaleno a Porto Sant’Elpidio lo scorso anno). L’unico piccolo intoppo potrebbe essere la centrale a biomasse su cui Cesetti è irremovibilmente per il no mentre Massucci più possibilista. “Abbiamo ricevuto diverse telefonate - conferma Massucci - ma domani (oggi per chi legge) mi vedrò con i miei collaboratori per concordare la linea. Di certo a noi interessa portare avanti il nostro progetto politico che non siamo disposti a svendere”. L’ipotesi più probabile è che Cesetti proponga a Massucci un accordo non ufficiale (esplicitabile ad esempio attraverso una semplice dichiarazione di voto) attraverso il quale garantirsi il suo appoggio al ballottaggio in cambio di un ruolo nel futuro assetto di governo. Sarebbe invece esclusa l’ipotesi di un avvicinamento tra centrosinistra e Gianni Basso. L’ipotesi stuzzicherebbe e non poco, i socialisti che sono nella coalizione di Cesetti. Tuttavia a sostegno di Basso c’è quel simbolo della Destra che il candidato presidente proprio non può accettare non solo come alleato ma neppure nel novero dei suoi “simpatizzanti”. Questo il quadro. Nelle prossime ore si stringeranno le fila. Intanto Di Ruscio prova a riconquistare la sua gente, quella di Fermo che lo ha tradito al primo turno. Lo fa chiarendo meglio la sua posizione sulla centrale, ritenuto un tema chiave della campagna elettorale. Ieri ha ribadito la sua “netta contrarietà alla realizzazione della centrale a biomasse”. Una posizione, così l’ha definita Di Ruscio, “ferma e salda”.

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