domenica 7 giugno 2009

Europee, scenari

In Grecia la rimonta dei socialisti di Papandreou. Ue, si delinea vittoria del centrodestra. Francia, in testa il partito di Sarkozy. Vienna, avanti gli euroscettici. Berlino, Cdu della Merkel prima ma in calo

MILANO
- Una forte astensione e una vittoria dei partiti conservatori o di destra contro i socialisti e le formazioni di centrosinistra: questo l'esito delle elezioni Europee nei 27 paesi dell’Unione che sembrano delinearsi in base ai primi dati disponibili. In molti Paesi Ue trionfano inoltre formazioni euroscettiche o di estrema destra.

GERMANIA -In Germania, prova generale prima delle legislative del prossimo autunno, i grandi vincitori di queste consultazioni, secondo gli exit poll, sarebbero i liberali della Fdp, che col 10,5% guadagnano 4,5 punti rispetto al 2004. Deludono, invece, sia la Cdu/Csu del cancelliere tedesco Angela Merkel che la Spd: l'Unione, con un dato aggiornato del 38,2%, perde 6,3 punti, mentre i socialdemocratici, al 21,4%, subiscono un calo irrisorio rispetto alle Europee del 2004 (21,5%), che è però un crollo pesante rispetto alle legislative di quattro anni fa, quando ottenne il 34,2% dei suffragi. Da Berlino, il leader della Spd, Franz Muentefering, ha parlato di un risultato deludente e ha invitato i sostenitori del partito a fare campagna e a collaborare con il partito in vista delle elezioni di settembre. Fermi i Verdi, intorno al 12%. Cresce di un punto la Linke di Oscar Lafontaine, data intorno al 7%. L’affluenza alle urne per il voto europeo è stata molto bassa, attorno al 42%, inferiore a quella del 2004, quando già si era registrato un minimo storico.

FRANCIA - Un ottimo risultato per la maggioranza di governo e il crollo del partito socialista all’opposizione: sono i risultati delle elezioni Europee in Francia secondo i primi exit poll. Secondo l’istituto Opinionway-Fiducial, l’UMP del presidente francese Nicolas Sarkozy è in testa con il 27,2%, mentre il Ps ottiene appena il 16,4%. I Verdi di Europe Ecologie di Daniel Cohn Bendit ottengono un eccellente 15,4%, il MoDem di Francois Bayrou l’8,7%. Secondo TNS-Sofres-Logica, l’UMP otterrebbe addirittura il 28,3% e i socialisti il 17,5%, i Verdi il 14,8% e il Modem l’8,7%. I risultati vanno comunque analizzati sapendo che il tasso di astensione avrebbe sfiorato il 60%.

GRECIA - Fa eccezione il verdetto che arriva da Atene. Secondo i primi exit poll, si profila in Grecia una netta vittoria del partito socialista di opposizione Pasok, che avrebbe ottenuto il 37-39% delle preferenze alle elezioni per il Parlamento europeo. Il partito conservatore Nuova Democrazia (Nd) del premier Costas Karamanlis avrebbe tra il 30,5% e il 33%. In base a questi exit poll, il Pasok di Giorgio Papandreou avrebbe 9 seggi dei 22 in palio per la Grecia contro i 7 di Nd. Alle Europee del 2004, con 24 seggi in palio, Nd aveva ottenuto il 43% e 11 seggi contro il 34% e 8 seggi del Pasok. In mezzo a una crescente astensione, che ufficiosamente viene data a oltre il 40%, secondo gli exit poll i comunisti del Kke si confermano terzo partito con tra l'8 e il 10% dei voti (nel 2004 erano al 9,4%), mentre cresce l'estrema destra di Laos, che scavalcherebbe con il 5-6% l'estrema sinistra di Syryza (intorno al 5%) seguita dagli Ecologisti Verdi che si confermerebbero come l'altra sorpresa di queste elezioni, passando dall'1% delle ultime politiche al 4-5%.

AUSTRIA - Debacle storica per i socialdemocratici e successo degli euroscettici in Austria, dove trionfa il partito popolare (Oevp), alleato junior della Spoe nella grande coalizione al governo a Vienna. Nelle prime proiezioni dopo la chiusura dei seggi alle 17.00, la Spoe precipita di dieci punti al 23,5%, il peggior risultato dal 1945 (alle Europee del 2004 aveva ottenuto il 33,3%). La Oevp del vicecancelliere Josef Proell, pur in lieve calo, conquista il primato con il 30,1%. Al terzo posto la lista dell'euroscettico populista di sinistra, Hans Peter Martin, con il 18,2%, +4,2% rispetto alle precedenti consultazioni (13,9%). Decisamente sotto le previsioni della vigilia, l'affermazione dell'estrema destra: la Fpoe (liberal nazionalisti), è arrivata al 12,9%, il 6,6% in più rispetto al suo peggior risultato nel 2004 (6,3%). Fino al 2005, quando fuoriuscì e fondò la Bzoe, la Fpoe era guidata dal defunto leader Joerg Haider. La Bzoe (lega per il futuro dell'Austria) è indicata al 4,8%, sotto per ora allo sbarramento del 5%, così come i comunisti e i giovani liberali. I Verdi sono al 9,3%, -3,6% rispetto al 12,89% nel 2004. L'affluenza sarebbe scesa leggermente al 41,4% rispetto al 42,43% nel 2004.

OLANDA - In Olanda si è votato giovedì scorso e il governo - in polemica con la Commissione Ue - ha pubblicato risultati ufficiali nella notte di venerdì, senza attendere la chiusura dei seggi negli altri Paesi. Il partito di estrema destra Pvv (Partito della libertà) di Geert Wilders ha ottenuto il 16,9%, classificandosi secondo dietro ai cristiano-democratici del Cda del premier Jan Peter Balkenende (20% contro il 24,4% del 2004) e davanti ai laburisti del PvdA (12,2% contro il 23,6% del 2004). Il Pvv, che partecipava per la prima volta alle Europee, otterrà così quattro dei 25 posti del Parlamento Ue previsti.

IRLANDA - In Irlanda si è votato venerdì. Secondo gli exit poll dell’istituto Lansdowne Market Research per la radio nazionale RTE, il Fianna Fail (centro progressista), partito al governo ha raccolto solo il 24% delle preferenze, otto punti percentuali in meno delle ultime amministrative del 2004; il Fine Gael (centro conservatore), principale partito di opposizione, ha ottenuto il 34%, una crescita del 6,5%; anche il partito laburista ha visto un balzo in avanti, con il 17% (+5,5%).

UNGHERIA - Il partito di destra ungherese dell’ex premier Viktor Orban, Fidesz, avrebbe ottenuto la maggioranza dei voti nelle elezioni europee, raggiungendo il 67% delle preferenze, con un vantaggio schiacciante rispetto ai Socialisti dell Mszp che avrebbero raccolto soltanto il 19%, secondo le prime stime degli exit poll condotti dall’istituto Szonda-Ipsos. Un successo del fronte di destra che avrebbe portato ben l’8% dei voti anche al partito di estrema destra Jobbik, secondo i dati che non sono ancora ufficiali. L’affluenza al voto degli elettori magiari si attesta attorno al 35%, contro il 38,5% del 2004.

Ma si dai, secondo gli exit poll il centrodestra sta facendo incetta di voti. Il corriere titola più o meno così, colpa dell'astensionismo. Eppure, chi ha votato per il centrodestra a votare c'è andato eccome. Stavolta, quelli demotivati a votare (probabilmente per mancanza di argomenti seri, magari...) sono stati proprio di centrosinistra.

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