Forse non andava d’accordo con la madre o forse proprio non accettava quel suo nuovo compagno che aveva preso il posto del padre, il giovane originario del Bangladesh di 23 anni, salvato martedì sera dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma. Il 23enne, a causa di continue e violente liti con la madre, è stato sequestrato e incatenato mani e piedi per giorni in casa dalla madre e dal convivente di lei al quartiere Quadraro. Non poteva muoversi, veniva nutrito una volta al giorno solo con caffè e biscotti. E per i bisogni fisiologici gli veniva data una bottiglia.
SCAPPATO - Martedì sera l’epilogo: il giovane è riuscito a liberarsi dicendo che aveva bisogno di andare in bagno. È scappato di casa con ancora le catene ai piedi e una volta in strada ha chiesto aiuto ad una gazzella dei Carabinieri. Dopo aver raccontato tutto l’accaduto ai Carabinieri è stato trasportato all’ospedale S. Eugenio e dimesso con una prognosi di 4 giorni per lesioni ecchimotiche diffuse e stato ansioso. I militari hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione dove era rinchiuso il giovane. Lì hanno trovato ancora i lucchetti attaccati ai termosifoni. La madre ed il convivente del giovane sonos tati arrestati. A finire in manette con le accuse di sequestro di persona e lesioni una 40enne ed un 29enne, entrambi originari del Bangladesh. I due sono stati portati in carcere.
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