mercoledì 11 febbraio 2009

Danza

Rugby. fine di una battaglia durata 160 anni. La «haka» torna ai maori. Accordo col governo neozelandese. Ai nativi i diritti della danza di guerra degli All Blacks: un «risarcimento» da 121 milioni di euro

AUCKLAND (Nuova Zelanda)
- È forse il canto di battaglia più noto al mondo, la colonna sonora del rugby neozelandese, visto che da oltre un secolo accompagna tutte le partite degli All Blacks, e incarna il simbolo della potenza e della fierezza dello sport: da oggi, la «Haka» torna ufficialmente una danza Maori. Il governo della Nuova Zelanda ha infatti deciso di risarcire e di restituire i diritti della danza di guerra agli eredi dei nativi delle isole del Pacifico che quella danza avevano creato, ai tempi della colonizzazione dei bianchi anglosassoni.

RISARCIMENTO - Il riconoscimento sana una disputa vecchia di 160 anni. Il governo di Wellington ha siglato un accordo di risarcimento complessivo con otto tribù locali, per 300 milioni di dollari neozelandesi, l'equivalente di circa 121 milioni di euro, come compensazione per gli «abusi» commessi dai colonizzatori inglesi ai danni degli indigeni. Nell'indennizzo sono compresi anche terreni, oltre alla concessione a una delle tribù della proprietà intellettuale e i diritti commerciali della danza più famosa del pianeta. Quella a cui gli azzurri voltarono le spalle prima del match dei Mondiali, l'8 settembre 2007 a Marsiglia, e pagarono venendo seppelliti di mete (76-14 il risultato finale). Il battito ritmato di piedi e mani di quindici giganti vestiti di nero, gli All Blacks del rugby, ha messo paura a decine di squadre avversarie e incantato milioni di tifosi e appassionati. «Ka Mate-Ka Mate» è l'urlo iniziale, «Io muoio-Io muoio», alternato a un «Ka Ora-Ka Ora», «Io vivo - Io vivo». Una danza di guerra eseguono anche le altre nazionali del Pacifico - Figi, Tonga e Samoa - ma la più nota è proprio la «haka», assurta a simbolo dello spirito indomito e della fierezza degli All Blacks.

TRA MITO E REALTA' - Racconta il mito maori che Tama Nui Tora, il dio Sole, avesse due mogli: una d'estate, Hine Raumati, e l'altra per l'inverno, Hine Takurua. Dalla prima nacque un figlio, Tane Rore, la cui danza rappresentava il tremore dell'aria nei giorni infuocati dalla calura estiva: di qui nacque la haka, danza per soli uomini la cui «proprietà intellettuale» e i cui «diritti commerciali» sono ora stati attribuiti alla tribù Ngati Toa: la versione finora copyright degli All Blacks fu infatti inventata dal suo capo guerriero Te Rauparaha, che la eseguì per la prima volta all'inizio del XIX secolo, dopo esser scampato alla morte mentre era inseguito dai nemici.

USO COMMERCIALE - Negli ultimi 10 anni i Ngati Toa avevano cercato più volte di imporre un diritto d'autore sulla Haka per limitarne gli abusi a fini commerciali, soprattutto nei casi in cui l'impiego per scopi pubblicitari ne mortificava il valore culturale. Nel 2006 la Fiat aveva realizzato una pubblicità in cui la danza era eseguita da un gruppo di donne, mentre la haka è rigorosamente esclusiva degli uomini. La cosa aveva mandato su tutte le furie ineozelandesi, maori e non, e vennero addirittura chieste spiegazioni all'ambasciata italiana. In seguito fu siglata la pace con l'azienda torinese, al punto che adesso l'Iveco è fra i più munifici sponsor degli All Blacks: hanno preso il nome di «Iveco Series» i test match estivi della nazionale neozelandese. La haka è anche presente in un film sul rugby dal titolo Forever Strong. Ora che la battaglia combattuta in nome del grande re Te Rauparaha è vinta, il primo ministro John Key ha affermato di non aspettarsi che i maori possano chiedere diritti di sfruttamento né imporre veti, in particolare nei confronti degli All Blacks, «orgoglio di tutti» i neozelandesi.: la danza continuerà così a essere eseguita prima di ogni incontro di rugby della nazionale neozelandese.

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