BARI - Un cittadino di Mauritius di 55 anni, Chinni Thippadu Vele, è stato arrestato dalla polizia a Bari con l'accusa di abusi sessuali su una ragazzina di 11 anni. L'uomo, che lavorava come domestico per la famiglia della vittima, è stato posto ai domiciliari. Secondo le indagini della Squadra mobile diretta da Luigi Liguori, ci sarebbero stati due episodi, il primo nella casa della famiglia della bambina in città e l'altro in quella estiva. Dagli accertamenti compiuti è emerso che sarebbero avvenuti anche quando la mamma della bambina era in casa, ma era impegnata in altre stanze. A far scattare l'allarme è stata la sorella maggiore della ragazzina, insospettita dal fatto che la piccola aveva cominciato a fare apprezzamenti di natura sessuale troppo espliciti per la sua età e per l'educazione ricevuta in famiglia. Attraverso intercettazioni e pedinamenti, la polizia è arrivata al domestico, sposato, padre e nonno. L'uomo aveva la fiducia della famiglia della undicenne. La ragazzina sarebbe stata invitata a compiere giochi particolari che dovevano rimanere segreti. Pare, infatti, che l'uomo non abbia mai concretamente minacciato l'adolescente, ma l'abbia piuttosto consigliata a custodire questo loro segreto. Il domestico, residente a Bari, lavorava per diverse famiglie in città: la polizia sta indagando anche per escludere che l'uomo possa aver molestato altre ragazzine. "In questa vicenda - ha detto Liguori - ha funzionato bene anche la rete dei servizi sociali".
lunedì 23 febbraio 2009
Stupri e domiciliari
L'uomo è stato posto ai domiciliari. Lavorava come domestico per la famiglia della vittima. Secondo quanto emerso dalle indagini ci sarebbero stati due episodi, l'estate scorsa. Bari, abusi sessuali su undicennearrestato un cittadino di Mauritius
BARI - Un cittadino di Mauritius di 55 anni, Chinni Thippadu Vele, è stato arrestato dalla polizia a Bari con l'accusa di abusi sessuali su una ragazzina di 11 anni. L'uomo, che lavorava come domestico per la famiglia della vittima, è stato posto ai domiciliari. Secondo le indagini della Squadra mobile diretta da Luigi Liguori, ci sarebbero stati due episodi, il primo nella casa della famiglia della bambina in città e l'altro in quella estiva. Dagli accertamenti compiuti è emerso che sarebbero avvenuti anche quando la mamma della bambina era in casa, ma era impegnata in altre stanze. A far scattare l'allarme è stata la sorella maggiore della ragazzina, insospettita dal fatto che la piccola aveva cominciato a fare apprezzamenti di natura sessuale troppo espliciti per la sua età e per l'educazione ricevuta in famiglia. Attraverso intercettazioni e pedinamenti, la polizia è arrivata al domestico, sposato, padre e nonno. L'uomo aveva la fiducia della famiglia della undicenne. La ragazzina sarebbe stata invitata a compiere giochi particolari che dovevano rimanere segreti. Pare, infatti, che l'uomo non abbia mai concretamente minacciato l'adolescente, ma l'abbia piuttosto consigliata a custodire questo loro segreto. Il domestico, residente a Bari, lavorava per diverse famiglie in città: la polizia sta indagando anche per escludere che l'uomo possa aver molestato altre ragazzine. "In questa vicenda - ha detto Liguori - ha funzionato bene anche la rete dei servizi sociali".
BARI - Un cittadino di Mauritius di 55 anni, Chinni Thippadu Vele, è stato arrestato dalla polizia a Bari con l'accusa di abusi sessuali su una ragazzina di 11 anni. L'uomo, che lavorava come domestico per la famiglia della vittima, è stato posto ai domiciliari. Secondo le indagini della Squadra mobile diretta da Luigi Liguori, ci sarebbero stati due episodi, il primo nella casa della famiglia della bambina in città e l'altro in quella estiva. Dagli accertamenti compiuti è emerso che sarebbero avvenuti anche quando la mamma della bambina era in casa, ma era impegnata in altre stanze. A far scattare l'allarme è stata la sorella maggiore della ragazzina, insospettita dal fatto che la piccola aveva cominciato a fare apprezzamenti di natura sessuale troppo espliciti per la sua età e per l'educazione ricevuta in famiglia. Attraverso intercettazioni e pedinamenti, la polizia è arrivata al domestico, sposato, padre e nonno. L'uomo aveva la fiducia della famiglia della undicenne. La ragazzina sarebbe stata invitata a compiere giochi particolari che dovevano rimanere segreti. Pare, infatti, che l'uomo non abbia mai concretamente minacciato l'adolescente, ma l'abbia piuttosto consigliata a custodire questo loro segreto. Il domestico, residente a Bari, lavorava per diverse famiglie in città: la polizia sta indagando anche per escludere che l'uomo possa aver molestato altre ragazzine. "In questa vicenda - ha detto Liguori - ha funzionato bene anche la rete dei servizi sociali".
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1 commenti:
Ora bisogna spiegare che, finchè il tribunale non emette sentenza di colpevolezza, gli arresti domiciliari, così come la custodia cautelare, non sono una pena ma una misura preventiva per tenere sotto controllo l'indagato.
Detto questo: si sta parlando di un'accusa di pedofilia!!! Un reato per cui il codice penale italiano è addirittura draconiano e paranoico (tanto che finisce dietro le sbarre anche chi, INCOLPEVOLMENTE IGNORANDO la reale età del partner, abbia avuto rapporti con infraquattordicenni consenzienti)!
Se così stanno le cose, mi domando come possano i giudici fidarsi tanto di una persona su cui pende una simile ipotesi, gravissimo capo d'imputazione, così avversato dall'ordinamento, al punto da concedergli i domiciliari? Qui si va anche al di là della politicizzazione della magistratura: questa è pura follia!!!
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