ROMA - Arrestati nella notte i presunti autori dello stupro nel parco della Caffarella a Roma. Uno è stato preso nella capitale, l'altro a Livorno, ed è in viaggio verso Roma. Sono romeni: furono identificati già due settimane fa nel quartiere di Primavalle, dopo un altro episodio di violenza carnale. Vivevano in una tenda. Sono stati individuati con un'indagine classica della polizia, a cui hanno collaborato anche investigatori romeni e del commissariato di Primavalle. Alexandru Isztoika Loyos, questo il nome del romeno arrestato nella capitale, ha 20 anni e precedenti per rapina e furto. Era uno degli otto romeni portati in questura ieri sera per accertamenti. Qui è stato riconosciuto dalla quattordicenne violentata nel parco della Caffarella. I due fidanzati aggrediti sabato scorso hanno confermato che Loyos, già da loro indicato in precedenza dopo una ricognizione fotografica, era uno dei due aggressori. Inoltre sui suoi pantaloni sarebbe stata trovata una macchia di sangue. Poi è arrivata la confessione: "Non so perché, non so come è successo, volevamo solo rapinarli, poi improvvisamente tutto è cambiato", ha detto al pm Vincenzo Barba, lo stesso che ha risolto il caso di violenza alla Fiera di Roma durante la festa di Capodanno. Loyos ha anche fornito indicazioni per arrivare al suo complice, 36 anni, fermato successivamente a Livorno e arrivato in mattinata a Roma, a cui mancano quattro dita della mano destra. Questi ha fornito una versione che "non convince". Gli inquirenti sono convinti che almeno uno dei due sia coinvolto anche nell'episodio di via Andersen a Primavalle, quando una donna fu violentata appena scesa dall'autobus. Anche lei, come la ragazza stuprata sabato scorso, è stata chiamata in questura per il riconoscimento. Loyos Istacosa ha una vicenda incredibile alle spalle: espulso grazie al decreto Prodi (che permette di allontanare anche i cittadini comunitari) era stato bloccato a Bologna ma il tribunale locale non aveva convalidato il provvedimento. L'uomo era stato fermato per accertamenti il 24 gennaio scorso, tre giorni dopo lo stupro di Primavalle e rilasciato perché a suo carico non risultavano procedimenti giudiziari o ordini di custodia. "Un lavoro fatto in strada, di pura investigazione, di intuito e senza l'aiuto di supporti tecnici. Un lavoro da veri poliziotti", ha detto soddisfatto il questore di Roma, Giuseppe Caruso. Il questore ha voluto sottolineare tra l'altro, che i due accusati non hanno mai acceso i cellulari rubati alle vittime. Il lavoro della squadra mobile, in sostanza è partito dalla descrizione fatta dai due giovani fidanzati vittime della violenza alla Caffarella ("Ragazzi pieni di grinta", li ha definiti il capo della Mobile di Roma), ed è arrivato, tassello dopo tassello ai due romeni ricercati in quasi tutti i campi nomadi della città. Caruso ha trovato l'occasione anche per porre fine alla tensione di questi giorni sottolineando con una battuta che la polizia "dopo aver preso Provenzano non poteva farsi sfuggire due violentatori". In giornata il pm chiederà la convalida dei fermi e gli interrogatori di garanzia dei due romeni si terranno probabilmente tra domani e dopodomani.
mercoledì 18 febbraio 2009
Romeni
Sono romeni, identificati due settimane fa per un altro episodio di violenza carnale. Uno ha confessato: "Volevamo solo rapinarli, poi tutto è cambiato". Roma, due arresti per lo stupro della Caffarella coinvolti anche nella violenza a Primavalle. Gli inquirenti: "Determinante la collaborazione delle vittime. Ragazzi pieni di grinta"L'uomo preso nella capitale era già stato espulso, fermato e poi rilasciato. In Italia da anni.
ROMA - Arrestati nella notte i presunti autori dello stupro nel parco della Caffarella a Roma. Uno è stato preso nella capitale, l'altro a Livorno, ed è in viaggio verso Roma. Sono romeni: furono identificati già due settimane fa nel quartiere di Primavalle, dopo un altro episodio di violenza carnale. Vivevano in una tenda. Sono stati individuati con un'indagine classica della polizia, a cui hanno collaborato anche investigatori romeni e del commissariato di Primavalle. Alexandru Isztoika Loyos, questo il nome del romeno arrestato nella capitale, ha 20 anni e precedenti per rapina e furto. Era uno degli otto romeni portati in questura ieri sera per accertamenti. Qui è stato riconosciuto dalla quattordicenne violentata nel parco della Caffarella. I due fidanzati aggrediti sabato scorso hanno confermato che Loyos, già da loro indicato in precedenza dopo una ricognizione fotografica, era uno dei due aggressori. Inoltre sui suoi pantaloni sarebbe stata trovata una macchia di sangue. Poi è arrivata la confessione: "Non so perché, non so come è successo, volevamo solo rapinarli, poi improvvisamente tutto è cambiato", ha detto al pm Vincenzo Barba, lo stesso che ha risolto il caso di violenza alla Fiera di Roma durante la festa di Capodanno. Loyos ha anche fornito indicazioni per arrivare al suo complice, 36 anni, fermato successivamente a Livorno e arrivato in mattinata a Roma, a cui mancano quattro dita della mano destra. Questi ha fornito una versione che "non convince". Gli inquirenti sono convinti che almeno uno dei due sia coinvolto anche nell'episodio di via Andersen a Primavalle, quando una donna fu violentata appena scesa dall'autobus. Anche lei, come la ragazza stuprata sabato scorso, è stata chiamata in questura per il riconoscimento. Loyos Istacosa ha una vicenda incredibile alle spalle: espulso grazie al decreto Prodi (che permette di allontanare anche i cittadini comunitari) era stato bloccato a Bologna ma il tribunale locale non aveva convalidato il provvedimento. L'uomo era stato fermato per accertamenti il 24 gennaio scorso, tre giorni dopo lo stupro di Primavalle e rilasciato perché a suo carico non risultavano procedimenti giudiziari o ordini di custodia. "Un lavoro fatto in strada, di pura investigazione, di intuito e senza l'aiuto di supporti tecnici. Un lavoro da veri poliziotti", ha detto soddisfatto il questore di Roma, Giuseppe Caruso. Il questore ha voluto sottolineare tra l'altro, che i due accusati non hanno mai acceso i cellulari rubati alle vittime. Il lavoro della squadra mobile, in sostanza è partito dalla descrizione fatta dai due giovani fidanzati vittime della violenza alla Caffarella ("Ragazzi pieni di grinta", li ha definiti il capo della Mobile di Roma), ed è arrivato, tassello dopo tassello ai due romeni ricercati in quasi tutti i campi nomadi della città. Caruso ha trovato l'occasione anche per porre fine alla tensione di questi giorni sottolineando con una battuta che la polizia "dopo aver preso Provenzano non poteva farsi sfuggire due violentatori". In giornata il pm chiederà la convalida dei fermi e gli interrogatori di garanzia dei due romeni si terranno probabilmente tra domani e dopodomani.
ROMA - Arrestati nella notte i presunti autori dello stupro nel parco della Caffarella a Roma. Uno è stato preso nella capitale, l'altro a Livorno, ed è in viaggio verso Roma. Sono romeni: furono identificati già due settimane fa nel quartiere di Primavalle, dopo un altro episodio di violenza carnale. Vivevano in una tenda. Sono stati individuati con un'indagine classica della polizia, a cui hanno collaborato anche investigatori romeni e del commissariato di Primavalle. Alexandru Isztoika Loyos, questo il nome del romeno arrestato nella capitale, ha 20 anni e precedenti per rapina e furto. Era uno degli otto romeni portati in questura ieri sera per accertamenti. Qui è stato riconosciuto dalla quattordicenne violentata nel parco della Caffarella. I due fidanzati aggrediti sabato scorso hanno confermato che Loyos, già da loro indicato in precedenza dopo una ricognizione fotografica, era uno dei due aggressori. Inoltre sui suoi pantaloni sarebbe stata trovata una macchia di sangue. Poi è arrivata la confessione: "Non so perché, non so come è successo, volevamo solo rapinarli, poi improvvisamente tutto è cambiato", ha detto al pm Vincenzo Barba, lo stesso che ha risolto il caso di violenza alla Fiera di Roma durante la festa di Capodanno. Loyos ha anche fornito indicazioni per arrivare al suo complice, 36 anni, fermato successivamente a Livorno e arrivato in mattinata a Roma, a cui mancano quattro dita della mano destra. Questi ha fornito una versione che "non convince". Gli inquirenti sono convinti che almeno uno dei due sia coinvolto anche nell'episodio di via Andersen a Primavalle, quando una donna fu violentata appena scesa dall'autobus. Anche lei, come la ragazza stuprata sabato scorso, è stata chiamata in questura per il riconoscimento. Loyos Istacosa ha una vicenda incredibile alle spalle: espulso grazie al decreto Prodi (che permette di allontanare anche i cittadini comunitari) era stato bloccato a Bologna ma il tribunale locale non aveva convalidato il provvedimento. L'uomo era stato fermato per accertamenti il 24 gennaio scorso, tre giorni dopo lo stupro di Primavalle e rilasciato perché a suo carico non risultavano procedimenti giudiziari o ordini di custodia. "Un lavoro fatto in strada, di pura investigazione, di intuito e senza l'aiuto di supporti tecnici. Un lavoro da veri poliziotti", ha detto soddisfatto il questore di Roma, Giuseppe Caruso. Il questore ha voluto sottolineare tra l'altro, che i due accusati non hanno mai acceso i cellulari rubati alle vittime. Il lavoro della squadra mobile, in sostanza è partito dalla descrizione fatta dai due giovani fidanzati vittime della violenza alla Caffarella ("Ragazzi pieni di grinta", li ha definiti il capo della Mobile di Roma), ed è arrivato, tassello dopo tassello ai due romeni ricercati in quasi tutti i campi nomadi della città. Caruso ha trovato l'occasione anche per porre fine alla tensione di questi giorni sottolineando con una battuta che la polizia "dopo aver preso Provenzano non poteva farsi sfuggire due violentatori". In giornata il pm chiederà la convalida dei fermi e gli interrogatori di garanzia dei due romeni si terranno probabilmente tra domani e dopodomani.
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3 commenti:
E adesso la parola passa alla magistratura: violenza su minore, furto, lesioni personali. Ovvio che non ci sarà cumulo materiale: in Italia si bilancia tutto. Ma ci accontenteremmo di almeno una delle pene (la maggiore) inflitta nel massimo edittale!
Sul serio credi che avranno una condanna "ragionevole"? Io no. Com'è successo una volta, può succedere una seconda.
"espulso grazie al decreto Prodi (che permette di allontanare anche i cittadini comunitari) era stato bloccato a Bologna ma il tribunale locale non aveva convalidato il provvedimento".
Non lo credo: lo spero!
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