giovedì 19 febbraio 2009

Il giorno dopo

Il giorno dopo la rivolta Girolamo Di Fazio spiega le quattro ore di scontri. Il questore: « A Lampedusa è stata evitata una strage». «Dopo l'incendio poliziotti e carabinieri sono riusciti a salvare dalle fiamme tutti gli immigrati»

LAMPEDUSA (Agrigento) – «Sono stati gli uomini delle forze dell’ordine ad evitare una strage». Il giorno dopo la rivolta il Questore di Agrigento, Girolamo Di Fazio, parla delle quattro ore di inferno vissute nel centro di identificazione di Lampedusa e attribuisce a carabinieri e polizia il merito di aver evitato che ci fossero delle vittime. «Quello degli agenti è stato un comportamento eroico – spiega- dopo aver appiccato il fuoco gli immigrati si sono infatti barricati all’interno di una camerata. Sono stati poliziotti e carabinieri a sfondare la porta tirandoli fuori uno ad uno, altrimenti oggi avremmo contato decine e decine di morti». La polizia ha anche diffuso un video che documenta le varie fasi degli scontri: il lancio di oggetti contro gli agenti, il tentativo di forzare uno dei cancelli interni, quindi l’incendio che ha distrutto un intero edificio dove erano ospitati oltre 400 immigrati. Sempre secondo gli inquirenti la rivolta sarebbe stata “premeditata ed organizzata” e giovedì sono scattati i fermi per una ventina di tunisini. Alcuni sono gli stessi che si vedono nel filmato col volto travisato (“come gli ultrà allo stadio” osserva il Questore di Agrigento) mentre lanciano oggetti contro i poliziotti schierati in assetto antisommossa.

I TRASFERIMENTI - Intanto proseguono i trasferimenti degli immigrati. Dopo i 180 partiti nella tardata serata di ieri oggi hanno lasciato l’isola altri 100 immigrati, ed altri partiranno nelle prossime ore e ancora domani. “L’obiettivo e quello di far restare nel centro di Lampedusa circa 500 persone” ha spiegato il capo dipartimento per l’immigrazione prefetto Mario Morcone. Sull’isola al momento la situazione è apparentemente tranquilla. Ma sotto la cenere cova la rabbia dei migranti che non vogliono assolutamente essere rimpatriati. E poi c’è la paura ed il risentimento dei cittadini di Lampedusa che pensano ad altre manifestazioni di piazza come è avvenuto qualche settimana fa.

IL SINDACO: «LA SITUAZIONE RESTA ESPLOSIVA» - «Qui la situazione resta esplosiva – insiste il sindaco Bernardino De Rubeis - non bastano i trasferimenti occorre evacuare totalmente il centro. Fino ad ora a salvarci è stato il mare mosso che così come impedisce l’attracco della nave che ci porta i viveri rende impossibili anche le traversate del Canale di Sicilia. Ma appena tornerà il bel tempo Lampedusa sarà invasa dagli immigrati se Maroni insiste con l’idea folle di lasciarli sull’isola puntando sui rimpatri diretti».

Alfio Sciacca

4 commenti:

sinedie ha detto...

A me il sindaco di Lampedusa non convince: così come non mi convince la dinamica degli scontri. Conosco l'isola e i suoi abitanti, sono un ex pescatore sub e quello che sta accadendo mi sembra come dire...PILOTATO. SINEDIE

Anonimo ha detto...

E' quello che penso anche io. Gli inquirenti lo dicono a chiare lettere. Era una azione premeditata ed organizzata. E io ci credo, guarda un pò, e non credo a quel sindaco infatti.

Anonimo ha detto...

Certo che la rivolta era pilotata! E' stata pianificata da quel gruppo di tunisini che non voleva l'espulsione.

Eleonora ha detto...

Anche a Milano hanno dato fuoco ad un centro accoglienza. Ovviamente si scoprirà che è pilotata anche quella.

ProEuropa, mi pare che sono stati fermati una ventina di tunisini per il caos di Lampedusa.