NEW YORK - «Concordo pienamente con la decisione spagnola di annullare la commemorazione pubblica delle vittime dell'Olocausto. Ovviamente per motivi ben diversi dai loro. E anzi invito i governi europei ad abrogare il Giorno della Memoria perché non ne sono degni e perché, ancora una volta, mostrano d'essere dalla parte di chi commise la Shoah». È tremula e piena d'angoscia la voce di Cynthia Ozick, la scrittrice statunitense autrice di capolavori della letteratura ebraica moderna quali Lo scialle, Il Rabbino pagano e Il Messia di Stoccolma. «Sono profondamente disperata — spiega —. Alcune settimane fa pensavo d'essere ripiombata nel 1933. Mi sbagliavo: è di nuovo il 1938: una nuova Kristallnacht (la Notte dei Cristalli ndr)».
Che cosa intende dire? «L'Europa ha riesumato la condanna del sangue: una tradizione antisemita iniziata nel Medioevo che accusa gli ebrei-demoni d'omicidio. L'antisemitismo è riesploso nel mondo islamico e l'Europa vi si è aggregata come un'orda di lupi. Oggi tutto il mondo è un lupo che abbaia. Ma se l'ultima volta che gli ebrei erano impotenti e indifesi nessuno ha mosso un dito, oggi, grazie a Dio, hanno le armi».
Molti accusano Israele di usarle per compiere un genocidio. «Come si può usare la parole genocidio per descrivere l'autodifesa di un popolo contro un gruppo che dichiara apertamente di volerlo annientare? Per otto anni Israele ha porto l'altra guancia di fronte alla pioggia di migliaia di missili: è il momento di reagire».
Israele sta perdendo la guerra dei media. «Le foto dei civili palestinesi sono orribili, proprio come quelle dei tedeschi che nel 1945 vagavano tra le macerie di una Berlino distrutta, in cerca di qualcosa da mangiare. La responsabilità dietro le immagini è la stessa».
Però le foto delle vittime nella scuola delle Nazioni Unite bombardata a Gaza non aiutano la causa di Israele. «Scuole ed ospedali di Gaza sono pieni di trappole esplosive. Esistono foto che documentano lancia-razzi sul tetto e miliziani di Hamas che trascinano i loro figli per usarli come scudi umani. Vergogna all'Europa, che chiude gli occhi di fronte alla crociata genocida di Hamas e all'empietà con cui tormenta il suo popolo, tenendolo ostaggio e usandolo come riparo alla propria spietata codardia».
E la sproporzione fra i morti palestinesi e quelli israeliani? «Esiste perché Israele tiene i suoi civili nascosti nei rifugi, dove i bambini ebrei sono ormai di casa da otto anni. A Gaza i terroristi di Hamas si rifiutano di costruire rifugi, circondandosi al contrario di mogli, madri e bambini per lanciare i loro razzi dal focolare domestico. Spesso costringendoli a missioni suicide. Hamas viola il principio base della legge internazionale, che richiede ai combattenti d'indossare un'uniforme».
Anche la stampa statunitense sta diventando anti-israeliana? «È colpa della sinistra radicale: i cuori che dovrebbero pulsare di compassione progressista si sono alleati ai jihadisti. Ma in America il fenomeno è minore rispetto all'Europa. Anche il New York Times si è svegliato per denunciare, tardi, l'uso dei civili come scudi umani».
Che cosa c'è dietro questa ondata di antisemitismo? «Lo chiamano l'odio più antico. E comunque la domanda andrebbe posta agli antisemiti, non ad un ebreo. Penso che l'Europa stia sfogando gli effetti della propria colpa, incriminando Israele e il popolo ebraico per i misfatti da lei stessa commessi. L'Europa dice: "Come potete chiamarci colpevoli quando voi stessi lo siete"?».
L'obbiettivo? «Cancellare la propria responsabilità rispetto all'Olocausto. Questa è la psicologia che anima gli europei ed è per questo che bisogna annullare il Giorno della Memoria, che il vecchio continente ha irrimediabilmente imbrattato di fango».
Cosa dovrebbe fare adesso Israele? «Deve continuare a fare ciò che sta facendo. È una vergogna che il mondo rimproveri agli ebrei di non essere indifesi e di parlare come nazione sovrana. Se Gaza avesse interrotto la pioggia di razzi oggi non ci sarebbe questa guerra. A Gaza c'è stata un'elezione democratica dove adulti pensanti hanno liberamente eletto Hamas, diventando complici consapevoli delle sue mire genocide sul popolo di Israele».
Come andrà a finire? «Sono pessimista di fronte a un mondo capovolto che mostra compassione soltanto per gli assassini. Oggi le vittime sono diventate carnefici e viceversa, e se la giuria del mondo è tanto confusa, sarà la fine stessa della civiltà».
Alessandra Farkas
4 commenti:
Articolo struggente e trascinante che spinge a condividere in pieno la comprensione e la solidarietà verso il popolo israeliano. Nel contempo è una condanna all'europa cieca e immobile verso quel dramma che si sta consumando.
Non posso che essere d'accordo in toto con la scrittrice.
Marsh, io ci vedo solo tanto ma tanto vittimismo e trincerarsi dietro l'antisemitismo è sbagliato. Perchè a forza di dire che si è tutti antisemiti, antisemiti ci diventiamo per davvero. E l'europa e il mondo preferiscono condannare una sola parte. Mentre le parti che sbagliano sono due. Hitler non c'è più, ma non è percaso che entrambi questi popoli (quello israeliano e quello palestinese), ne hanno raccolto il testimone?
D'accordo su tutto? No! D'accordo sull'assunto sacrosanto per cui un popolo, qualunque esso sia, se attaccato vilmente e crudelmente, ha il diritto e il dovere (di fronte al resto del mondo) di difendersi! Ma sentir dire che noi europei, attraverso strani processi di sublimazione, stiamo lavando le nostre colpe scaricandole sugli ebrei, definiti vittime con un apodittico accento universale (come a dire "l'ebreo è vittima, è l'equazione genetica inconfutabile tra uomo e oppresso"), ecco, mi dà giusto un po' di fastidio! Mi fa venir voglia di dire che gli ebrei son perennemente presi a calci in culo (babilonesi, egiziani, romani, cristiani, tedeschi, palestinesi, europei) perchè hanno il brutto difetto di nasconder la mano dopo che han tirato il sasso! Hanno la capacità di essere arroganti e spocchiosi come pochi altri popoli al mondo ma, appena si dice che sono un po' noiosi, giù con le facce lunghe e la cenere sul capo (degli altri)! Questa cosa puzza di sionismo! Che è altra cosa dal dire che lo Stato di Israele ha pieno, assoluto, intangibile diritto ad esistere e a difendersi! Io mi tengo ben lungi da coloro che, in questi giorni, sollevano critiche alla reazione israeliana alla pioggia di missili di Hamas! Ma, quando sento questi discorsi, resuscita in me tutto quel fastidio che sempre ho provato nei confronti di certa retorica antisemitofoba!
A forza di piangere vittimismo, sono diventati carnefici. C'è poco altro da dire. E non è che Hamas sia migliore eh? Sia chiaro. Ma quei due popoli sono assassini allo stesso modo. Poi, che ci si debba difendere dalle aggressioni, mi pare cosa ovvia ma è ben altro discorso.
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