ROMA - I radicali hanno denunciato pestaggi nei confronti dei romeni accusati dello stupro di Guidonia. «Nel corso di una visita al carcere di Rebibbia, abbiamo incontrato i sei detenuti, arrestati tra lunedì e martedì scorsi a Guidonia. Quello che abbiamo potuto constatare è che risultano confermate le segnalazioni di maltrattamenti che ci hanno portato ad effettuare la visita ispettiva». Lo hanno detto Rita Bernardini, deputata Radicale-Pd, e Sergio D'Elia segretario dell'associazione "Nessuno tocchi Caino".
VISIBILI I SEGNI DI PERCOSSE - «Su uno di loro, che zoppicava vistosamente, erano visibili i segni di percosse su un occhio, sulle gambe e sull'anca destra. Altri due avevano gli occhi pesti, ma affermavano, uno di essere caduto e l'altro di essersi picchiato da solo per la disperazione - proseguono Bernardini e D'Elia -. Da quanto abbiamo potuto ascoltare, il pestaggio sarebbe avvenuto, a più riprese, nelle celle di sicurezza della caserma dei carabinieri di Guidonia». «Del resto, non ci sentiamo di escludere che i sei romeni abbiano subito ulteriori maltrattamenti, seppure di minore intensità e violenza fisica, anche al momento dell'ingresso a Rebibbia. Proprio nei casi di reati del tipo in questione, riteniamo che la forza e la credibilità delle istituzioni risieda nel rispetto più rigoroso della legalità e del rispetto dei diritti umani delle persone accusate» - concludono Bernardini e D'Elia. Su questi fatti i deputati radicali presenteranno un'interrogazione urgente ai ministri della Difesa e della Giustizia.
I DUBBI DEL SINDACO - «Nutro grandissimi dubbi sulla ricostruzione fatta dalla parlamentare dei Radicali, Rita Bernardini, su quanto sarebbe avvenuto nella caserma dei carabinieri di Guidonia» dice il sindaco dimissionario di Guidonia, Filippo Lippiello. L'ex sindaco ha detto di provare «sdegno per le accuse della Bernardini. La parlamentare probabilmente non sa - ha aggiunto - che la notte degli arresti i sei romeni hanno fatto resistenza ai carabinieri e per questo ci sono due ufficiali dell'Arma feriti, con tanto di referto medico». Filippo Lippiello ha voluto sottolineare «di conoscere molto bene i carabinieri di Guidonia, persone per bene, rispettosi delle regole e delle leggi. Montare un caso inesistente, adesso, su questa vicenda è assurdo». Piuttosto, si chiede poi il sindaco, «non mi risulta che Rita Bernardini abbia fatto richiesta di incontrare la vittima di questa atroce violenza».
Ci risiamo, i radicali si preoccupano di nuovo dei carnefici e non delle vittime. Hanno stuprato una ragazza e picchiato selvaggiamente il suo fidanzato rinchiudendolo nel bagagliaio. La legge del carcere è dura con queste bestie. E dovrebbero giustamente subire l'umiliazione che ha subito quella povera ragazza. Non ce ne frega proprio un tubo se vengono picchiati e maltrattati. Lo capite o no?
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