Omicidi, violenze sessuali, rapine in casa, furti d’auto, estorsioni. Ma anche traffico di droga e tratta di esseri umani. I delitti più odiosi li commettono loro, con una crudeltà che negli anni addietro era prerogativa soltanto degli albanesi. Ora, invece, la palma d’oro del crimine se l’aggiudicano i romeni, soprattutto quelli irregolari. E lo stesso capo della polizia, Antonio Manganelli, ammette che «il 35% degli autori di reati sono stranieri, con i romeni al primo posto». Le cifre lo confermano. In un anno sono stati arrestati ben 1.100 cittadini romeni per coinvolgimento in attività illecite nel nostro Paese e più di 2.000 i denunciati, tra cui numerosi appartenenti alle più pericolose organizzazioni criminali dedite al traffico di minori, allo sfruttamento della prostituzione e ai reati predatori. Numeri che fanno scattare la psicosi della paura. Ma le autorità tentano di gettare acqua sul fuoco. Parlano di «contenimento della delittuosità romena» che però «resta – sottolinea Manganelli - la più consistente nel panorama del rapporto tra criminalità e autori di reato». Qualcosa è stato fatto. È stata avviata la collaborazione tra la polizia romena e quella italiana. «Non c’è città italiana - spiega Manganelli - dove la presenza della criminalità romena è consistente che non veda la presenza di poliziotti romeni». In realtà, dopo l’omicidio Reggiani, sono distaccati in Italia 14 poliziotti romeni, di cui otto che parlano la lingua dei rom, il romanes. Pochi, se si pensa l’efferatezza e la gravità dei reati commessi dai romeni nel nostro Paese. Non a caso, il capo della polizia ha chiesto l’invio in Italia di altri poliziotti romeni. La gente chiede sicurezza. E basta leggere le cronache quotidiane per rendersi conto della necessità di un giro di vite. Le ripetute violenze sessuali di Roma, Milano e Torino, l’omicidio di Vanessa Russo nella metropolitana di Roma, quello di una coppia di anziani coniugi uccisi a colpi d’ascia dal marito della badante romena nel maggio dello scorso anno. Tutti episodi inquietanti, firmati da cittadini di un Paese i cui numeri in Italia sono cresciuti in modo esponenziale e dopo l’entrata nella Ue della Romania, ma sempre più spavalda e prepotente che preoccupa cittadini, politici e forze dell’ordine. Il Viminale conferma questo allarmante fenomeno: i romeni sono gli stranieri che delinquono di più e sorpassano gli albanesi e i marocchini, comunità più numerose presenti in Italia. Nel periodo gennaio-agosto 2007 sono state denunciate o arrestate complessivamente 567mila persone, di cui circa 364mila italiani e 203mila stranieri. Tra questi ultimi, 32.468 sono di nazionalità romena. I settori criminali preferiti dai romeni sono i peggiori. Si piazzano al primo posto per gli omicidi (il 15,4% del totale), per le violenze sessuali (16,2%), per le rapine in casa (19,8%). Nei furti d’auto spadroneggiano ancora loro (29,8%), così come nelle estorsioni. Unico dato positivo: nella Capitale gli stupri calano del 10% ma sei autori su dieci sono stranieri. Ma su 59 arresti, ben 29 sono romeni.
mercoledì 28 gennaio 2009
Crirminalità
Ai romeni il record di reati. Soltanto a Roma uno stupro su 3 colpa loro di Enza Cusmai
Omicidi, violenze sessuali, rapine in casa, furti d’auto, estorsioni. Ma anche traffico di droga e tratta di esseri umani. I delitti più odiosi li commettono loro, con una crudeltà che negli anni addietro era prerogativa soltanto degli albanesi. Ora, invece, la palma d’oro del crimine se l’aggiudicano i romeni, soprattutto quelli irregolari. E lo stesso capo della polizia, Antonio Manganelli, ammette che «il 35% degli autori di reati sono stranieri, con i romeni al primo posto». Le cifre lo confermano. In un anno sono stati arrestati ben 1.100 cittadini romeni per coinvolgimento in attività illecite nel nostro Paese e più di 2.000 i denunciati, tra cui numerosi appartenenti alle più pericolose organizzazioni criminali dedite al traffico di minori, allo sfruttamento della prostituzione e ai reati predatori. Numeri che fanno scattare la psicosi della paura. Ma le autorità tentano di gettare acqua sul fuoco. Parlano di «contenimento della delittuosità romena» che però «resta – sottolinea Manganelli - la più consistente nel panorama del rapporto tra criminalità e autori di reato». Qualcosa è stato fatto. È stata avviata la collaborazione tra la polizia romena e quella italiana. «Non c’è città italiana - spiega Manganelli - dove la presenza della criminalità romena è consistente che non veda la presenza di poliziotti romeni». In realtà, dopo l’omicidio Reggiani, sono distaccati in Italia 14 poliziotti romeni, di cui otto che parlano la lingua dei rom, il romanes. Pochi, se si pensa l’efferatezza e la gravità dei reati commessi dai romeni nel nostro Paese. Non a caso, il capo della polizia ha chiesto l’invio in Italia di altri poliziotti romeni. La gente chiede sicurezza. E basta leggere le cronache quotidiane per rendersi conto della necessità di un giro di vite. Le ripetute violenze sessuali di Roma, Milano e Torino, l’omicidio di Vanessa Russo nella metropolitana di Roma, quello di una coppia di anziani coniugi uccisi a colpi d’ascia dal marito della badante romena nel maggio dello scorso anno. Tutti episodi inquietanti, firmati da cittadini di un Paese i cui numeri in Italia sono cresciuti in modo esponenziale e dopo l’entrata nella Ue della Romania, ma sempre più spavalda e prepotente che preoccupa cittadini, politici e forze dell’ordine. Il Viminale conferma questo allarmante fenomeno: i romeni sono gli stranieri che delinquono di più e sorpassano gli albanesi e i marocchini, comunità più numerose presenti in Italia. Nel periodo gennaio-agosto 2007 sono state denunciate o arrestate complessivamente 567mila persone, di cui circa 364mila italiani e 203mila stranieri. Tra questi ultimi, 32.468 sono di nazionalità romena. I settori criminali preferiti dai romeni sono i peggiori. Si piazzano al primo posto per gli omicidi (il 15,4% del totale), per le violenze sessuali (16,2%), per le rapine in casa (19,8%). Nei furti d’auto spadroneggiano ancora loro (29,8%), così come nelle estorsioni. Unico dato positivo: nella Capitale gli stupri calano del 10% ma sei autori su dieci sono stranieri. Ma su 59 arresti, ben 29 sono romeni.
Omicidi, violenze sessuali, rapine in casa, furti d’auto, estorsioni. Ma anche traffico di droga e tratta di esseri umani. I delitti più odiosi li commettono loro, con una crudeltà che negli anni addietro era prerogativa soltanto degli albanesi. Ora, invece, la palma d’oro del crimine se l’aggiudicano i romeni, soprattutto quelli irregolari. E lo stesso capo della polizia, Antonio Manganelli, ammette che «il 35% degli autori di reati sono stranieri, con i romeni al primo posto». Le cifre lo confermano. In un anno sono stati arrestati ben 1.100 cittadini romeni per coinvolgimento in attività illecite nel nostro Paese e più di 2.000 i denunciati, tra cui numerosi appartenenti alle più pericolose organizzazioni criminali dedite al traffico di minori, allo sfruttamento della prostituzione e ai reati predatori. Numeri che fanno scattare la psicosi della paura. Ma le autorità tentano di gettare acqua sul fuoco. Parlano di «contenimento della delittuosità romena» che però «resta – sottolinea Manganelli - la più consistente nel panorama del rapporto tra criminalità e autori di reato». Qualcosa è stato fatto. È stata avviata la collaborazione tra la polizia romena e quella italiana. «Non c’è città italiana - spiega Manganelli - dove la presenza della criminalità romena è consistente che non veda la presenza di poliziotti romeni». In realtà, dopo l’omicidio Reggiani, sono distaccati in Italia 14 poliziotti romeni, di cui otto che parlano la lingua dei rom, il romanes. Pochi, se si pensa l’efferatezza e la gravità dei reati commessi dai romeni nel nostro Paese. Non a caso, il capo della polizia ha chiesto l’invio in Italia di altri poliziotti romeni. La gente chiede sicurezza. E basta leggere le cronache quotidiane per rendersi conto della necessità di un giro di vite. Le ripetute violenze sessuali di Roma, Milano e Torino, l’omicidio di Vanessa Russo nella metropolitana di Roma, quello di una coppia di anziani coniugi uccisi a colpi d’ascia dal marito della badante romena nel maggio dello scorso anno. Tutti episodi inquietanti, firmati da cittadini di un Paese i cui numeri in Italia sono cresciuti in modo esponenziale e dopo l’entrata nella Ue della Romania, ma sempre più spavalda e prepotente che preoccupa cittadini, politici e forze dell’ordine. Il Viminale conferma questo allarmante fenomeno: i romeni sono gli stranieri che delinquono di più e sorpassano gli albanesi e i marocchini, comunità più numerose presenti in Italia. Nel periodo gennaio-agosto 2007 sono state denunciate o arrestate complessivamente 567mila persone, di cui circa 364mila italiani e 203mila stranieri. Tra questi ultimi, 32.468 sono di nazionalità romena. I settori criminali preferiti dai romeni sono i peggiori. Si piazzano al primo posto per gli omicidi (il 15,4% del totale), per le violenze sessuali (16,2%), per le rapine in casa (19,8%). Nei furti d’auto spadroneggiano ancora loro (29,8%), così come nelle estorsioni. Unico dato positivo: nella Capitale gli stupri calano del 10% ma sei autori su dieci sono stranieri. Ma su 59 arresti, ben 29 sono romeni.
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