(ASCA) - Roma, 22 gen - "Il provvedimento del Ministro dell'Interno Roberto Maroni che vieta la preghiera davanti ai luoghi di culto, ci sembra eccessivo, sotto molti punti di vista". Lo dichiara Ahmad Gianpiero Vincenzo, presidente dell'associazione Intellettuali Musulmani Italiani e consulente per l'immigrazione e i ghetti urbani della Commissione Affari Costituzionali del Senato. "Anche se siamo stati i primi - spiega - a dichiarare inopportuna, dopo una manifestazione politica molto tesa, la preghiera islamica sul sagrato del Duomo di Milano, dobbiamo rilevare che la generalizzazione del divieto per la preghiera in pubblico va contro la grande tradizione religiosa italiana, in primo luogo quella cattolica, con la sua ricchezza di processioni e di orazioni all'aperto." "Temiamo che in Italia si voglia limitare la liberta' religiosa - continua Karim Mezran, segretario dell'associazione e docente della Johns Hopkins University - non solo quella islamica, ma anche quella cristiana ed ebraica. Cosi' si rischia di ridurre il sentimento religioso a una mera aspirazione privata, secondo una prospettiva laicista che non e' piu' in auge nemmeno nella pur laica Francia e che, dopo il discorso del presidente Obama, rischia di essere completamente fuori dalla storia. Va detto che si tratta di iniziative inutili, se non addirittura controproducenti, anche sotto il profilo della sicurezza, per il carattere discriminatorio che trasmettono".
venerdì 23 gennaio 2009
Maroni è eccessivo
Islam: intellettuali musulmani, provvedimento Maroni è eccessivo
(ASCA) - Roma, 22 gen - "Il provvedimento del Ministro dell'Interno Roberto Maroni che vieta la preghiera davanti ai luoghi di culto, ci sembra eccessivo, sotto molti punti di vista". Lo dichiara Ahmad Gianpiero Vincenzo, presidente dell'associazione Intellettuali Musulmani Italiani e consulente per l'immigrazione e i ghetti urbani della Commissione Affari Costituzionali del Senato. "Anche se siamo stati i primi - spiega - a dichiarare inopportuna, dopo una manifestazione politica molto tesa, la preghiera islamica sul sagrato del Duomo di Milano, dobbiamo rilevare che la generalizzazione del divieto per la preghiera in pubblico va contro la grande tradizione religiosa italiana, in primo luogo quella cattolica, con la sua ricchezza di processioni e di orazioni all'aperto." "Temiamo che in Italia si voglia limitare la liberta' religiosa - continua Karim Mezran, segretario dell'associazione e docente della Johns Hopkins University - non solo quella islamica, ma anche quella cristiana ed ebraica. Cosi' si rischia di ridurre il sentimento religioso a una mera aspirazione privata, secondo una prospettiva laicista che non e' piu' in auge nemmeno nella pur laica Francia e che, dopo il discorso del presidente Obama, rischia di essere completamente fuori dalla storia. Va detto che si tratta di iniziative inutili, se non addirittura controproducenti, anche sotto il profilo della sicurezza, per il carattere discriminatorio che trasmettono".
(ASCA) - Roma, 22 gen - "Il provvedimento del Ministro dell'Interno Roberto Maroni che vieta la preghiera davanti ai luoghi di culto, ci sembra eccessivo, sotto molti punti di vista". Lo dichiara Ahmad Gianpiero Vincenzo, presidente dell'associazione Intellettuali Musulmani Italiani e consulente per l'immigrazione e i ghetti urbani della Commissione Affari Costituzionali del Senato. "Anche se siamo stati i primi - spiega - a dichiarare inopportuna, dopo una manifestazione politica molto tesa, la preghiera islamica sul sagrato del Duomo di Milano, dobbiamo rilevare che la generalizzazione del divieto per la preghiera in pubblico va contro la grande tradizione religiosa italiana, in primo luogo quella cattolica, con la sua ricchezza di processioni e di orazioni all'aperto." "Temiamo che in Italia si voglia limitare la liberta' religiosa - continua Karim Mezran, segretario dell'associazione e docente della Johns Hopkins University - non solo quella islamica, ma anche quella cristiana ed ebraica. Cosi' si rischia di ridurre il sentimento religioso a una mera aspirazione privata, secondo una prospettiva laicista che non e' piu' in auge nemmeno nella pur laica Francia e che, dopo il discorso del presidente Obama, rischia di essere completamente fuori dalla storia. Va detto che si tratta di iniziative inutili, se non addirittura controproducenti, anche sotto il profilo della sicurezza, per il carattere discriminatorio che trasmettono".
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