Roma - Cisl, Uil e Ugl hanno firmato con il governo un accordo per la riforma del modello contrattuale. Non firma dunque la Cgil. L'accordo è stato siglato anche da Confindustria, Confcommercio, Confapi, Confesercenti e altri sindacati come al Confsal. Ania e Abi hanno dato il loro consenso ma si riservano di firmare.
Sacconi: "Accordo storico". "Non esito a definire questo accordo di portata storica perché' per la prima volta si abbandona un approccio conflittuale delle relazioni industriali per un nuovo modello cooperativo", ha commentato il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi al termine della riunione a Palazzo Chigi. "Avremmo preferito un'adesione della Cgil, ma era necessario mettere un punto fermo nella lunghissima vicenda negoziale che oggi fortunatamente si è conclusa", ha aggiunto Sacconi. Chiudere l'accordo è stato un aspetto "prevalente - ha sottolineato - rispetto a quello di soggiacere ad un'idea di veto". Sacconi ha quindi richiamato "l'accordo di San Valentino che nessuno credo oggi possa contestare e che non fu sottoscritto dalla Cgil. Lo diciamo non per esaltare questo dato oggettivo, anzi", ha aggiunto, ma auspicando che "si ricompongano" i rapporti "all'interno delle organizzazioni sindacali".
L'attacco di Epifani. "Il governo ha forzato in direzione di un accordo che sapeva non avrebbe avuto il consenso della Cgil", è l'attacco lanciato dal segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, al termine del tavolo a palazzo Chigi. Epifani ha definito il testo "nella sostanza immodificabile, un prendere o lasciare".
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