giovedì 29 gennaio 2009

Storie di stupri

GLi arrestati erano pregiudicati e avevano con sè armi e munizioni. Prostituta violentata da tre romeni

MILANO - È stata sequestrata, picchiata, violentata e rapinata: la vittima è una prostituta di 21 anni, di origine bulgara. Ma i carabinieri del Comando provinciale di Piacenza hanno già arrestato i colpevoli: si tratta di un banda di tre romeni.

IL SEQUESTRO - La giovane - spiegano i militari - è stata prelevata fuori da un albergo di Padova dove alloggiava, picchiata, rapinata del suo cellulare e dei pochi risparmi, costretta ad entrare nel baule di un'auto ed infine, sotto la minaccia di una pistola, costretta a subire una violenza sessuale di gruppo da parte dei tre rumeni, a lei sconosciuti, durante il tragitto da Padova alla provincia di Piacenza.

PREGIUDICATI E ARMATI - Alla fine la ragazza è riuscita a liberarsi e a denunciare l'accaduto. I carabinieri in poche ore hanno quindi identificato e sgominato la banda di romeni: tutti e tre pregiudicati e trovati in possesso di armi e munizioni.

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Il racconto «Urlavamo parole in romanesco». Frattini: in cella a Bucarest. «Guidonia, mezz'ora prima stavo per stuprarne un'altra». La confessione dopo l'arresto: li ho aggrediti con l'ascia

ROMA — «Mezz'ora prima volevamo stuprarne un'altra...». Mirel Huma, 20 anni, il più giovane dei quattro violentatori romeni di Guidonia, ha confessato. Ha raccontato ai carabinieri ogni dettaglio di quella notte d'orrore, tra il 23 e il 24 gennaio, in via della Selciatella. Ha ricordato pure che uno dei suoi compari, l'unico a volto scoperto, a un certo punto ha gridato alla ragazza ventunenne terrorizzata: «Stai ferma o t'ammazzo, mortacci tua...». In romanesco. Una confessione agghiacciante, la sua. Ecco il racconto: «Mezz'ora prima dello stupro in via della Selciatella, era arrivata in macchina un'altra coppietta. Noi, sempre con una pinza e un'ascia, abbiamo rotto un finestrino, li abbiamo fatti scendere, li abbiamo prima rapinati dei portafogli e dei telefonini, poi abbiamo deciso di violentare la ragazza. Il fidanzato, però, era troppo alto e robusto e non c'entrava nel bagagliaio della piccola utilitaria, così abbiamo pensato che sarebbe stato complicato abusare della giovane e intanto tenere lui a bada. Così alla fine abbiamo lasciato perdere, quelli se ne sono andati e noi siamo rimasti nascosti tra le siepi, perché sapevamo che in quella zona sarebbero arrivate presto altre prede. Infatti, è arrivata l'Opel Corsa e alla guida c'era proprio la ragazza che abbiamo violentato...». Non una lacrima, mai una parola per la persona che hanno rovinato per sempre. Un racconto lucido e monocorde, quello del giovane Mirel: «Abbiamo atteso che spegnessero le luci e si sistemassero sul sedile posteriore: abbiamo rotto un finestrino e fatto scendere lui, lo abbiamo chiuso nel bagagliaio e ci siamo spostati con l'auto 200 metri più avanti, in una discarica dove sapevamo che non sarebbe mai venuto nessuno. Un posto isolato. La ragazza era sul sedile posteriore. Noi siamo scesi e poi a turno, uno per volta, ognuno di noi è entrato e l'ha violentata. Io all'inizio ho esitato ma poi ho fatto come gli altri. Anzi, uno l'ha violentata due volte. Quindi le abbiamo strappato la catenina e siamo andati via a piedi con i loro telefonini e le scarpe di lui. Per giorni siamo rimasti nascosti in una casa di Castel Madama, aspettando che il romeno padrone della Bmw ci venisse a prendere per portarci via». Ma il loro piano è fallito, grazie all'enorme impegno dei carabinieri del Nucleo investigativo di Roma, diretto dal maggiore Lorenzo Sabatino: 250 uomini, lunedì scorso, sono rimasti appostati in tutti i caselli autostradali e in ogni stazione di servizio, da Roma a Bologna, in attesa che arrivasse la Bmw con targa romena che aveva a bordo i fuggiaschi. Così, i quattro stupratori (Mirel Huma, Marcel Cristinel Coada, i fratelli Lucian e Ciprian Trinca, tutti tra i 20 e i 23 anni) e i due fiancheggiatori (Mugurel Goia, 22 anni e Ionut Anton Barbu, 30) sono finiti in carcere e tra oggi e domani il gip di Tivoli si pronuncerà sulla richiesta di convalida dei fermi. Oltre a Mirel, anche un altro della banda ieri ha confessato. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha intanto annunciato che il governo intende concedere il patrocinio gratuito per le vittime delle violenze sessuali («Troveremo le risorse necessarie con i risparmi che deriveranno dall'eliminazione del patrocinio gratuito per i boss di mafia condannati»). Ieri sera, infine, lunga telefonata tra i ministri degli Esteri di Italia e Romania, Franco Frattini e Cristian Diaconescu («Sono costernato», ha esordito il romeno). Frattini, in mattinata, era stato durissimo a proposito dello stupro di Guidonia: «Questi criminali devono scontare la pena nel loro Paese e la Romania deve dirsi d'accordo. Sarebbe vera solidarietà europea, senza puntare il dito contro nessuno».

Fabrizio Caccia e Rinaldo Frignani

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