mercoledì 28 gennaio 2009

Bravi ragazzi

La Procura di Tivoli ha chiesto al gip la convalida dei fermi. Frattini: «I romeni arrestati per lo stupro scontino la pena nel loro Paese d'origine». L'intercettazione la sera del blitz: «Fuggiamo a Padova, poi più su». Manovali di giorno e rapinatori di notte.

ROMA
- I responsabili dello stupro di Guidonia devono scontare la pena nel loro paese di origine, la Romania. Lo sostiene il ministro degli Esteri Franco Frattini, in un'intervista a Radio 24. «Non si deve sospendere il trattato di Schengen - sottolinea -, ma bisogna fare di più per contrastare il crimine. Io sono stato in Europa il responsabile dell'allargamento di Schengen e credo di avere fatto bene. Schengen è una grande libertà a cui non si deve rinunciare». «Io non direi che questi sono criminali rumeni - sottolinea il titolare della Farnesina -: un criminale è un criminale. Però ci sono dati statistici: la comunità rumena è quella dalla quale purtroppo viene una gran parte di quelli che commettono reati in Italia. Questi criminali devono scontare la pena nel loro Paese e la Romania deve accettare questo discorso. Sarebbe vera solidarietà europea, senza puntare il dito contro nessuno».

CHIESTA CONVALIDA FERMI - Sul fronte delle indagini, la Procura di Tivoli ha chiesto al gip la convalida dei fermi dei sei romeni, quattro accusati dello stupro, due per favoreggiamento nei confronti degli altri. A firmare il provvedimento sono stati il procuratore Luigi De Ficchy e il sostituto Marco Mansi. Gli interrogatori dei sei, ora nel carcere di Rebibbia, si terranno entro venerdì.

«PADOVA POI PIÙ SU» - «Nasconditi, non farti vedere alla finestra... e poi via, via, fuggiamo prima a Padova, poi più su». È una delle frasi intercettate dai carabinieri nei momenti che hanno preceduto il blitz che ha permesso il fermo della banda. La frase fa parte della conversazione, un po' in italiano e un po' in romeno, tra due dei quattro accusati dello stupro e i due fiancheggiatori. I quattro sono stati presi al casello autostradale di Tivoli, a bordo di una Bmw con targa romena. Lunedì notte la banda ha commesso anche un altro errore, quello di accendere il cellulare del fidanzato della vittima, cambiando la sim card, per una breve telefonata in Romania.

MANOVALI E RAPINATORI - Manovali e benzinai di giorno, rapinatori di notte. Infine stupratori. I sei romeni, giovanissimi e senza precedenti, conducevano una vita al di sopra di ogni sospetto. Due dei quattro accusati della violenza sessuale erano da diverso tempo nel nostro paese, gli altri due erano arrivati da poche settimane. Fi giorno facevano lavori saltuari e di notte rapine. Ed erano ben organizzati. Agivano sempre nello stesso modo e ad incastrarli è stato proprio il modus operandi: sempre in gruppo, a volto coperto e armati. Ma a Guidonia le cose sono andate diversamente. Hanno fatto diversi errori e hanno lasciato tracce nella stradina buia e isolata dove sono avvenute l'aggressione e la violenza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se avessero guardato i Ris in tv sarebbero stati piu' attenti. Morammazzati.

Eleonora ha detto...

... o meglio ancora, Csi. E c'è chi ancora li difende 'sti delinquenti.