ROMA - I luoghi di culto, ma anche i supermercati e i centri commerciali saranno interdetti ai percorsi dei cortei, così come già avviene per le sedi istituzionali, quelle di partito e le rappresentanze diplomatiche. E gli organizzatori potrebbero dover pagare una cauzione come garanzia per eventuali danni.
NUOVE REGOLE - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni propone nuove regole per lo svolgimento delle manifestazioni, annunciando che sta lavorando ad una direttiva da inviare a prefetti e questori, contenente le nuove disposizioni. Il perchè della necessità di rivedere tutta la normativa per l'ordine pubblico in occasione di appuntamenti che richiamano in piazza migliaia di persone, il ministro lo aveva spiegato già una settimana fa al Senato nel corso di un'audizione in commissione Affari Costituzionali, riferendosi alla preghiera di centinaia di musulmani in piazza Duomo a Milano durante il corteo pro-Gaza. «Le manifestazioni come quelle di questi giorni a favore della Palestina - spiegò il ministro - pongono questioni nuove rispetto a quelle cui eravamo abituati: noi eravamo abituati ad evitare che si andasse sotto certe sedi, come quelle dei partiti. Ora c'è da valutare l'opportunità che i cortei passino vicino ad edifici di culto». Con ciò, aggiunse, «non si vuole dare una risposta repressiva, ma bisogna dare piena attuazione sia al diritto di manifestare sia al diritto di chi non manifesta di vivere la propria città».
MAI PIU' COME SUL SAGRATO DEL DUOMO - Parole ribadite nel corso del question time alla Camera, rispondendo ad un'interrogazione del vice sindaco di Milano Riccardo De Corato che chiedeva appunto quali fossero le iniziative del ministero per evitare in futuro simili situazioni. «Ho preparato una direttiva - ha detto Maroni - affinchè fatti come quelli avvenuti davanti al Duomo di Milano non abbiano a ripetersi». L'ipotesi su cui si sta lavorando è quella di dare ai prefetti indicazioni chiare, affinchè vengano sottratte alcune aree alle manifestazioni: i luoghi di culto, innanzitutto, ma anche centri commerciali e supermercati, monumenti e siti di interesse pubblico. E d'altronde a Roma sindaco, prefetto e sindacati stanno già lavorando al progetto per liberare il centro dai cortei e ridurre così i collassi della città. Non si tratterà comunque di regole ferree; le valutazioni verranno fatte caso per caso e, nel concedere l'autorizzazione al percorso indicato dai manifestanti, si terrà conto anche di precedenti specifici. Ma la direttiva dovrebbe contenere ulteriori disposizioni, come ad esempio forme di garanzie per eventuali danni. La proposta sul tavolo è quella di chiedere una cauzione agli organizzatori delle manifestazioni, che non verrebbe restituita in caso di danni commessi durante i cortei. Una misura che mira a far sì che siano gli stessi organizzatori ad isolare le frange estreme e violente che spesso si nascondono tra i manifestanti.
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