domenica 9 maggio 2010

L'unità a favore dello schiavismo femminile


Novara come Parigi o come Bruxelles. Nessun confronto, che sarebbe blasfemo, tra il cattolicissimo S.Guadenzio e la tecnologica Tour Eiffel o la Grand Place. Di mezzo, a legare fraternamente, le tre “capitali” è il burqa, vietato in Francia da Sarkozy, osteggiato in Belgio, punito tra le risaie dal sindaco Massimo Giordano, cinquantenne avvocato, promosso assessore regionale. Leghista, naturalmente. È capitato che ieri i carabinieri fermassero nei pressi delle Poste una signora araba e l’abbiano identificata. Sarebbe dovuta finire qui, accertata l’identità della signora. Ma non è finita qui. I carabinieri procederanno a segnalare il caso alla polizia municipale, che, secondo l’ordinanza di inizio anno del sindaco, dovrà multare di cinquecento euro il burqa. Alla signora araba andrà comunque bene: il sindaco Gentilini, quello che a Treviso invitava a sparare sugli immigrati come fossero leprotti e che tagliava le panchine per impedire agli stessi immigrati di sedersi, l’avrebbe fatta arrestare. Anche lui a colpi di ordinanza. Gentilini venne allora “respinto” dal prefetto: «Se per motivi religiosi una persona indossa il burqa, lo può fare. Basta che si sottoponga all’identificazione e alla rimozione del velo».

La signora araba non avrebbe respinto la richiesta di identità. Non c’è legge italiana che vieti il burqa. Se mai dovrebbe valere un articolo della Costituzione (l’articolo 8) che riconosce come tutte le confessioni religiose siano ugualmente libere davanti alla legge. E come siano liberi quindi anche i simboli religiosi. Si potrà discutere se il burqa o il niqab siano davvero i segni di una fede religiosa o siano invece le imposizioni di un maschilismo sotto specie di integralismo religioso. Ma non sarà il sindaco di Novara a sciogliere il nodo. Il quale sindaco ha avuto modo di dichiarare che l'applicazione di questa ordinanza è l'unico modo a nostra disposizione per ovviare a comportamenti che rendono ancora più complesso il già difficile percorso d'integrazione: «È chiaro – ha assicurato - che auspicavo che il buon senso di tutti avrebbe garantito una convivenza più tranquilla». Non si capisce come la signora araba da sola avrebbe potuto con i suoi veli turbare la tranquillità di Novara. Non sembra che un divieto e una multa possano rendere più facile il percorso di integrazione. La sensazione è che un’altra volta il cosiddetto buongoverno leghista non riesca a mascherare la sua vocazione punitiva, nei confronti degli immigrati, procedendo nella semplificazione e nella rozzezza, che inaspriscono e dividono la comunità. «Con questa sanzione – ha ben chiarito il sindaco - si passa dal provvedimento assunto all’inizio dell’anno con finalità di dissuasione all'applicazione concreta dell'ordinanza, sintomo che c'è ancora qualcuno che non vuole capire che la nostra comunità novarese non accetta e non vuole che si vada in giro in burqa». Sarkozy, per giustificare il suo divieto (in un decreto promosso dal ministro per l’immigrazione Eric Besson), s’era richiamato a un principio di eguaglianza tra i sessi. Il sindaco di Novara si richiama naturalmente ai valori cristiani, alle tradizioni di casa e alla insofferenza, presunta, dei suoi concittadini. In un caso o nell’altro si nega alla donna la facoltà di scegliere, che condivida o meno il burqa come simbolo religioso: se lo subisce, dovrebbe essere aiutata a ribellarsi, invece si passa all’incasso di una multa. Siamo di fronte a un’altra manifestazione di razzismo all’italiana, contro l’uguaglianza dei diritti (e dei doveri), anche per gli immigrati: se non piace così, se ne vadano, è la sintesi leghista. Non solo razzismo, però. Come sempre, la disputa si compie “sul corpo” della donna, velata o meno, non sulle barbe degli uomini. E questo è sessismo stile Carroccio.

4 commenti:

Kizzy ha detto...

Una marea di stronzate... ma d'altronde è l'unità... con la perla finale: 'E questo è sessismo stile Carroccio'. Ma vaffan...

Eleonora ha detto...

Quoto. L'ho postato proprio perchè è un articolo pieno di stronzate in effetti. Ma daltronde si sa, i sinistri sono fatti così.

Anonimo ha detto...

Ma no dai, in fondo sono così femminili ed emancipativi i burqa :)

personaacaso

Eleonora ha detto...

Ma si, e poi sono una libera scelta, ci mancherebbe. ;)