lunedì 10 maggio 2010

I coglioni veri


Un immigrato su due è iscritto ad un sindacato. Ma quale? É guerra di cifre tra Cgil e Cisl che si accusano a vicenda di dare i numeri, ovvero di dichiarare molti più iscritti di quanti ne abbiano effettivamente

Tra gli stranieri gli iscritti ai sindacati sarebbero addirittura un milione su circa due milioni di immigrati regolari che lavorano in Italia. Uno su due appunto, una percentuale davvero alta se paragonata a quella dei lavoratori italiani che invece hanno una tessera soltanto nel 30 per cento dei casi. Nel 2009 la Cgil dichiara 5 milioni 746.167 iscritti totali di cui 380.000 stranieri che dunque rappresentano un discreto 6,6 per cento. Nello stesso anno la Cisl notifica 4 milioni 531.085 iscritti di cui 379.139 stranieri pari a una percentuale dell' 8,4 per cento. Infine la Uil con 2 milioni 174.151 iscritti in totale pari al 9,5 per cento.

Ed è proprio il numero degli stranieri iscritti alla Cgil che fa sobbalzare sulla sedia i rappresentanti della Cisl.

«É davvero sorprendente che la Cgil dichiari oggi di avere 380.000 iscritti tra i lavoratori immigrati, quando appena otto mesi fa, aveva comunicato ufficialmente di averne 297.000: senza offesa per una grande organizzazione come la Cgil, questo significa davvero dare i numeri al lotto», è il commento di Liliana Ocmin, segretario confederale Cisl e responsabile del dipartimento immigrati, giovani e donne. L'accusa di aver barato sui numeri per la Cgil è inequivocabile. La Ocmin si dichiara dispiaciuta per il fatto di dover «polemizzare sui dati di un altro sindacato» ma ribadisce di ritenere impossibile che «in soli otto mesi la Cgil abbia fatto 80.000 mila iscritti in più tra gli immigrati».

Le spiegazioni possibili sono soltanto due, conclude la responsabile Cisl: «o tutto il tesseramento della Cgil non è verosimile, oppure sugli immigrati ci troviamo di fronte ad un bluff solo per giustificare un sorpasso per niente credibile ai danni della Cisl che nel 2009 ha raggiunto 375.000 iscritti tra i lavoratori immigrati».

Il commento arriva alle orecchie del segretario confederale della Cgil, Enrico Panini, che lo definisce «sgarbato e presuntuoso». I dati della Cgil sono incontrovertibili, replica Epifani, che fornisce la sua spiegazione per il salto di 80.000 iscritti. «Il dato del 2008 era sottostimato e la progressiva informatizzazione degli archivi consente e consentirà una maggiore precisione analitica. - sostiene Epifani - Un fatto che si evince dagli approfondimenti forniti circa i paesi di origine, le classi di età, il sesso su un campione significativo di iscritti». Insomma tanti stranieri erano già iscritti o stavano per farlo ma la Cgil li ha calcolati soltanto dopo. E pure la Cgil dal canto suo avanza dubbi sulle cifre fornite dalla Cisl che potrebbe aver contato due volte lo stesso iscritto sommando le tessere Cisl con quelle dell'Anolf, l'Associazione nazionale oltre le frontiere promossa appunto dalla Cisl.

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