martedì 18 maggio 2010

Terrorismo islamico


Ventuno presunti terroristi islamici devono essere condannati a pene comprese tra i 2 anni e 4 mesi e i 10 anni di reclusione. Lo ho chiesto il pm di Milano, Nicola Piacente, nel corso della requisitoria al processo milanese a carico di un gruppo di tunisini, algerini e marocchini accusati di far parte di un'organizzazione, con base nel capoluogo lombardo, che si muoveva "in un quadro di jihad globale", inviando martiri o attentatori in Iraq e in Afghanistan e finanziandosi attraverso il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Il pm, in particolare, ha chiesto la condanna a 10 anni di reclusione per il tunisino Sabri Dridi, accusato di essere il capo della "compagnia di Milano" e di agire "con funzioni direttive ed organizzative nell'ambito della propria cellula e con riferimento alle altre compagnie", attive a Reggio Emilia e in Liguria.

Il magistrato ha chiesto anche la condanna a 8 anni per Imed Zarkaoui, che, stando alle indagini, teneva "i contatti con componenti dell'associazione operanti all'estero", in Francia, Spagna, Regno Unito, Portogallo, Romania, Algeria e Siria. Stando ai capi di imputazione, gli imputati, accusati a vario titolo di terrorismo internazionale, progettavano l'"instaurazione del 'Califfato unico'" e svolgevano "proselitismo" anche nelle moschee milanesi di "via Quaranta e viale Jenner", anche attraverso "video" e "sermoni" e altri "documenti propagandistici" che incitavano a "colpire il nemico 'infedele'".

In questo quadro, facevano entrare extracomunitari in Italia, prendendo denaro e così finanziando i loro progetti. Il processo, davanti ai giudici della prima Corte d'Assise di Milano, proseguirà il 27 maggio, il 16 giugno e il 21 giugno, quando parleranno le difese.

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