domenica 23 maggio 2010

Pierluigi Bersani


Roma - Dopo aver sparato a zero contro il governo, Bersani ha attaccato anche il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini. "Io sono per fare uscire da questa assemblea una figura eroica, i veri eroi moderni, gli insegnanti che inseguono il disagio sociale in periferia, lottano contro la dispersione - ha puntato il dito Bersani - mentre la Gelmini gli rompe i coglioni".

Bocchino: "Chieda scusa". "Qualcuno spieghi a Bersani che lo scontro politico non esime dall’essere educati, soprattutto quando si critica un ministro donna come la Gelmini. Il nostro ministro dell’istruzione non ’rompè, ma cerca di riparare il disastro che dal ’68 a oggi la sinistra ha procurato alla scuola italiana, facendone uno stipendificio e mortificando il merito e la qualità. Auspichiamo che Bersani chieda scusa alla Gelmini per il tono usato". Lo dice il vice capogruppo del Pdl alla Camera, Italo Bocchino, a proposito delle parole del leader del Pd sulla scuola.

Cicchitto: "Linguaggio da centro sociale". "Quello di Bersani è, purtroppo, un discorso banalmente demagogico, populista e sul terreno della politica economica privo di un’autentica consapevolezza della gravità della crisi e dei conseguenti rimedi. Siccome poi la demagogia è cattiva consigliera, ciò lo ha portato a imitare il linguaggio dei centri sociali dicendo banali volgarità nei confronti del ministro Gelmini". Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.

Critiche al governo. "Non si vede uno straccio di manovra strutturale, nulla che mette mano al meccanismo per spostare il carico. Il carico è di nuovo sui ceti medio-bassi". Così, dal palco dell’assemblea del Pd, il segretario Pier Luigi Bersani ha duramente attaccato gli annunci sulla manovra da parte del governo. "Dice che non metterà - ha poi affermato Bersani - le mani in tasca e poi si parla del ritorno di ticket sanitari. Di che tasche sta parlando? E poi c’è un mega condono in arrivo".

Favorire i "nativi". Secondo Bersani il compito dei dirigenti che guidano attualmente il partito è quello di consegnarlo "ai nativi del Pd". Il segretario del Partito democratico ha invitato tutti i presenti "alla responsabilità collettiva di portare avanti il partito", tenendo insieme "il progetto, la battaglia politica e l’impianto del partito". Il segretario del Pd ha quindi sottolineato la necessità del passaggio generazionale nella guida del partito: "La mia generazione, me compreso, siamo un crinale verso i nativi del Pd. Questo è il nostro compito: creare una situazione favorevole, spianare la strada, impiantare il partito e poi dire 'nuota senza salvagente', vai".

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