domenica 9 maggio 2010
Il ritorno degli Zombie 2
CORTONA (Arezzo) - Boccia l'idea di un fronte repubblicano avanzata da Pier Luigi Bersani. E non fa sconti alla mozione del segretario che aspicava l'alleanza con l'Udc. Walter Veltroni al seminario di Area democratica a Cortona attacca la natura del Pd. «L'idea di fare un partito pesante in una società frantumata come quella di oggi è sbagliata», ha detto. «Ci vuole un partito moderno, aperto, capace di interpretare un bisogno reale. Non ci sono scorciatoie, nè Cln che i nostri partner non vogliono». Rivedere il congresso: «Dobbiamo guardare il congresso in un'altra luce. La mozione Bersani era fondata sull'alleanza con l'Udc. Ma l'Udc va con le forze che ha detto D'Alimonte», e cioè con le forze del centrodestra come dimostra l'analisi dei flussi elettorali presentata sempre a Cortona dal professore Roberto D'Alimonte che, a suon di precentuali, ha mostrato come l'Udc abbia perso consensi (fino al 40 per cento in Piemonte) laddove si è alleato con il Pd. «Dobbiamo pensare a noi stessi come riformisti e ci sarà una volta che potremo diventare maggioranza». Del resto è accaduto in Gran Bretagna con David Cameron ed è accaduto in Grecia. «Se non facciamo questo, se non abbiamo il coraggio di investire su una sfida riformista, pagheremo un prezzo molto alto».
NESSUNA SCISSIONE -«Non potremmo mai scinderci perché siamo quelli che ci credono di più, quelli che lo hanno fatto nascere», ha aggiunto. «Non possiamo continuare con i conservatorismi, ma serve che il Pd mantenga la sua identità, quel Pd». E poi ancora un affondo a Bersani: «Forse abbiamo messo troppo tempo a fare ma a nessuno è permesso di disfare». E ha aggiunto: «Se a fronte della frantumazione del centrodestra noi proponiamo la costituzione di una coalizione puramente antiberlusconiana sbagliamo di nuovo. Dobbiamo avere il coraggio di un respiro lungo, di un pensiero lungo, come avrebbe detto Enrico Berlinguer».
ABITUATI A TUTTO - Walter Veltroni ha poi criticato il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi evocando lo spettro di un nuovo Watergate. «Se fosse vero ciò che è stato denunciato, vale a dire che il presidente del consiglio ha ascoltato la registrazione che gli veniva offerta per motivi di ricatto di un leader dell'opposizione per di più di un gentiluomo come Fassino saremmo di fronte a qualcosa di gigantesco, qualcosa che in altri Paesi europei avrebbe portato a gravi problemi istituzionali, siamo oltre i confini della democrazia, delle regole del gioco, siamo alla mitridatizzazione». Per questo, secondo Veltroni, è necessario che il Pd si difenda lanciando la sua sfida che deve essere basata su «innovazione e conquista». Secca la smentita di Paolo Bonaiuti: «Stupisce che ancora una volta Veltroni usi in maniera polemica una circostanza mai avvenuta, quella dell`ascolto della registrazione di una telefonata tra Fassino e Consorte da parte del presidente Silvio Berlusconi», ha sottolineato in una nota il il portavoce del Premier e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. «Si tratta di un tentativo di ricostruzione del tutto fantasioso, privo di fondamento, e già più volte smentito, l`ultima giovedì scorso».
ELEZIONI ANTICIPATE - Non è escluso che si vada a elezioni anticipate, sostiene Veltroni. «Credo che Berlusconi non sia in grado di reggere tre anni senza elezioni. È uno straordinario organizzatore di campagne elettorali, ma occuparsi dei problemi del Paese non è cosa che lo appassioni».
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