giovedì 13 maggio 2010
Dhimmi al cospetto di Eurabia
Cari amici, Eurabia rischia di apparire a tutti un posto un po' triste, con un sovraccarico d'angoscia. Ma io vi voglio bene, e allora ho deciso di dedicarvi una cartolina con due notizie buffe, entrambe da paesi ormai ben islamizzati.
La prima viene dalla Svezia e continua la storia che vi ho raccontato ieri sul malcapitato disegnatore satirico Lars Vilks, che è stato aggredito e picchiato mentre cercava di dare una lezione all'Università di Uppsala sulla libertà di espressione. Be', sapete come ha reagito l'università? La portavoce del nobile ateneo, Aneli Vaara ha commentato: "non credo che lo inviteremo ancora, visto come sono andate le cose". Coraggiosi non si può dire, questi accademici svedesi, ma certamente chiari. Se qualcuno viene aggredito, devono aver ragionato, è evidente che è colpa sua. E' un rompiscatole e non lo invitiamo più. Sentite invece il delizioso commento del primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt: l'episodio "mostra che ci sono tensioni in questa discussione, che ho dovuto seguire per anni. La prendo molto seriamente. C'è il rischio che si formino tensioni fra gli individui e la società svedese, che noi non vogliamo." (qui). Avete capito qualcosa? Da che parte sta, chi condanna, cosa vuole l'ottimo Reinfelt? Io no. So solo una cosa, che si merita assolutamente il Premio Nobel per l'ipocrisia. Tanto i Nobel li fabbricano lì, e dopo Obama, perché negarlo a lui?
Il secondo episodio è invece belga ed è molto divertente proprio perché insignificante. Un gruppetto di vecchi comunisti con bandiere rosse e falci e martello ha cercato un paio di giorni fa di celebrare nel centro di Bruxelles la vittoria dell'Armata rossa sul nazismo. Molto giustamente (dal loro punto di vista) un gruppo di islamisti, ben forniti di barbone e aria truce, si è opposto. Sono venuti quasi alle mani per qualche minuto, con molte scene della serie "tenetemi che je meno" e molte dite puntate in faccia. Poi hanno smesso, gli islamisti sono andati per i fatti loro e i veterocomunisti hanno fatto la loro celebrazione (trovate il video qui). La morale è che non basta essere rossi per marciare con la storia, ci vuole anche un po' di verde. Buon divertimento.
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