Come tutti ormai sapete, il presidente francese Nicola Sarkozy è riuscito a mettere a punto una legge sull’abbigliamento femminile in uso in alcuni Paesi islamici che umiliano la donna (burqa – niqab – ecc. ) Sancendo il divieto nei luoghi pubblici dell’uso arabo del velo integrale. Infatti Nicolas Sarkozy ha dichiarato che tale uso “offende i valori della Repubblica”, minaccia “l’identità della donna”, oscurandone la soggettività. Chiaro che questo ha scatenato un frastuono di polemiche, chi è favorevole, chi lo è ma con distinguo, chi è contrario, chi minaccia ritorsioni o peggio attentati e giura odio alla Francia, predicando la morte per gli infedeli. L’islam è per sua natura fondamentalista, ma non tutte le persone musulmane lo sono per forza, motivo per cui abbiamo notato con piacere che molti islamici si sono espressi in modo favorevole verso questa decisione e non solo in Italia, ma anche in Francia, proprio perché sono per ora i diretti interessati. Ma quando si ha a che fare con l’islam, non c’è limite alla “fantasia paranoica di certe reazioni” che nessuno si sognerebbe mai di mettere in atto. Loro gli islamici che sanciscono attraverso la sharia leggi su tutto, e non solo sull’abbigliamento femminile e sull’alimentazione, arrivano persino a stabilire proibizioni o obblighi che riguarderebbero solo la sfera privata, si permettono ancora di rifiutare le decisioni altrui in casa loro, non in casa propria, e soprattutto le leggi del Paese che generosamente li ospita. Queste reazioni sconfinerebbero nel ridicolo se non fossero tragiche per le conseguenze che portano con se: Hassen Chalghoumi, l’imam della moschea di Drancy, per il semplice motivo di essersi pubblicamente espresso favorevole ad una legge che vieti l’uso del burqa, che lui stesso ritiene “una prigione per le donne e uno strumento di dominazione sessista, oltre che di reclutamento islamista,” ha subito minacce gravissime che si sono presto tradotte in azioni fisiche, infatti un commando di 80 persone a volto coperto, ha fatto irruzione nella sua moschea e alla presenza di 200 fedeli, , dopo essersi impossessati del microfono in uso per le prediche lo ha minacciato pesantemente. Il tutto non è avvenuto ovviamente in forma amichevole, ma in seguito a un tafferuglio nel quale il commando ha forzato il passaggio e ha lanciato i soliti anatemi contro l’imam trattandolo da apostata e da miscredente, dichiarando testualmente “liquideremo il caso di questo imam degli ebrei…” anche perché Hassen Chalghoumi, fa parte di un collettivo che promuove il dialogo interreligioso e un islam aperto. Mi auguro che presto una legge del genere, che ormai è in discussione da alcuni mesi nel Parlamento Italiano, sia sulla dirittura d’arrivo, nonostante i soliti bastoni fra le ruote che mette l’UCOII, nella persone di Nour Dachan, ogni qualvolta si cerchi di fare un passo avanti verso l’integrazione. La negazione della sessualità e della personalità femminile, attraverso l’umiliazione di una copertura totale pubblica della sua persona è un deterrente verso ogni tipo di integrazione, anche minima, perché la isola dal mondo esterno, quello nel quale vive e se vive in un Paese in cui è immigrata, non avrà mai la possibilità di diventare veramente cittadina di quel Paese. Coprire completamente la donna negando la sua femminilità è un crimine contro l’umanità intera.
mercoledì 3 febbraio 2010
Francia
Cose turche in francia di Adriana Bolchini
Come tutti ormai sapete, il presidente francese Nicola Sarkozy è riuscito a mettere a punto una legge sull’abbigliamento femminile in uso in alcuni Paesi islamici che umiliano la donna (burqa – niqab – ecc. ) Sancendo il divieto nei luoghi pubblici dell’uso arabo del velo integrale. Infatti Nicolas Sarkozy ha dichiarato che tale uso “offende i valori della Repubblica”, minaccia “l’identità della donna”, oscurandone la soggettività. Chiaro che questo ha scatenato un frastuono di polemiche, chi è favorevole, chi lo è ma con distinguo, chi è contrario, chi minaccia ritorsioni o peggio attentati e giura odio alla Francia, predicando la morte per gli infedeli. L’islam è per sua natura fondamentalista, ma non tutte le persone musulmane lo sono per forza, motivo per cui abbiamo notato con piacere che molti islamici si sono espressi in modo favorevole verso questa decisione e non solo in Italia, ma anche in Francia, proprio perché sono per ora i diretti interessati. Ma quando si ha a che fare con l’islam, non c’è limite alla “fantasia paranoica di certe reazioni” che nessuno si sognerebbe mai di mettere in atto. Loro gli islamici che sanciscono attraverso la sharia leggi su tutto, e non solo sull’abbigliamento femminile e sull’alimentazione, arrivano persino a stabilire proibizioni o obblighi che riguarderebbero solo la sfera privata, si permettono ancora di rifiutare le decisioni altrui in casa loro, non in casa propria, e soprattutto le leggi del Paese che generosamente li ospita. Queste reazioni sconfinerebbero nel ridicolo se non fossero tragiche per le conseguenze che portano con se: Hassen Chalghoumi, l’imam della moschea di Drancy, per il semplice motivo di essersi pubblicamente espresso favorevole ad una legge che vieti l’uso del burqa, che lui stesso ritiene “una prigione per le donne e uno strumento di dominazione sessista, oltre che di reclutamento islamista,” ha subito minacce gravissime che si sono presto tradotte in azioni fisiche, infatti un commando di 80 persone a volto coperto, ha fatto irruzione nella sua moschea e alla presenza di 200 fedeli, , dopo essersi impossessati del microfono in uso per le prediche lo ha minacciato pesantemente. Il tutto non è avvenuto ovviamente in forma amichevole, ma in seguito a un tafferuglio nel quale il commando ha forzato il passaggio e ha lanciato i soliti anatemi contro l’imam trattandolo da apostata e da miscredente, dichiarando testualmente “liquideremo il caso di questo imam degli ebrei…” anche perché Hassen Chalghoumi, fa parte di un collettivo che promuove il dialogo interreligioso e un islam aperto. Mi auguro che presto una legge del genere, che ormai è in discussione da alcuni mesi nel Parlamento Italiano, sia sulla dirittura d’arrivo, nonostante i soliti bastoni fra le ruote che mette l’UCOII, nella persone di Nour Dachan, ogni qualvolta si cerchi di fare un passo avanti verso l’integrazione. La negazione della sessualità e della personalità femminile, attraverso l’umiliazione di una copertura totale pubblica della sua persona è un deterrente verso ogni tipo di integrazione, anche minima, perché la isola dal mondo esterno, quello nel quale vive e se vive in un Paese in cui è immigrata, non avrà mai la possibilità di diventare veramente cittadina di quel Paese. Coprire completamente la donna negando la sua femminilità è un crimine contro l’umanità intera.
Come tutti ormai sapete, il presidente francese Nicola Sarkozy è riuscito a mettere a punto una legge sull’abbigliamento femminile in uso in alcuni Paesi islamici che umiliano la donna (burqa – niqab – ecc. ) Sancendo il divieto nei luoghi pubblici dell’uso arabo del velo integrale. Infatti Nicolas Sarkozy ha dichiarato che tale uso “offende i valori della Repubblica”, minaccia “l’identità della donna”, oscurandone la soggettività. Chiaro che questo ha scatenato un frastuono di polemiche, chi è favorevole, chi lo è ma con distinguo, chi è contrario, chi minaccia ritorsioni o peggio attentati e giura odio alla Francia, predicando la morte per gli infedeli. L’islam è per sua natura fondamentalista, ma non tutte le persone musulmane lo sono per forza, motivo per cui abbiamo notato con piacere che molti islamici si sono espressi in modo favorevole verso questa decisione e non solo in Italia, ma anche in Francia, proprio perché sono per ora i diretti interessati. Ma quando si ha a che fare con l’islam, non c’è limite alla “fantasia paranoica di certe reazioni” che nessuno si sognerebbe mai di mettere in atto. Loro gli islamici che sanciscono attraverso la sharia leggi su tutto, e non solo sull’abbigliamento femminile e sull’alimentazione, arrivano persino a stabilire proibizioni o obblighi che riguarderebbero solo la sfera privata, si permettono ancora di rifiutare le decisioni altrui in casa loro, non in casa propria, e soprattutto le leggi del Paese che generosamente li ospita. Queste reazioni sconfinerebbero nel ridicolo se non fossero tragiche per le conseguenze che portano con se: Hassen Chalghoumi, l’imam della moschea di Drancy, per il semplice motivo di essersi pubblicamente espresso favorevole ad una legge che vieti l’uso del burqa, che lui stesso ritiene “una prigione per le donne e uno strumento di dominazione sessista, oltre che di reclutamento islamista,” ha subito minacce gravissime che si sono presto tradotte in azioni fisiche, infatti un commando di 80 persone a volto coperto, ha fatto irruzione nella sua moschea e alla presenza di 200 fedeli, , dopo essersi impossessati del microfono in uso per le prediche lo ha minacciato pesantemente. Il tutto non è avvenuto ovviamente in forma amichevole, ma in seguito a un tafferuglio nel quale il commando ha forzato il passaggio e ha lanciato i soliti anatemi contro l’imam trattandolo da apostata e da miscredente, dichiarando testualmente “liquideremo il caso di questo imam degli ebrei…” anche perché Hassen Chalghoumi, fa parte di un collettivo che promuove il dialogo interreligioso e un islam aperto. Mi auguro che presto una legge del genere, che ormai è in discussione da alcuni mesi nel Parlamento Italiano, sia sulla dirittura d’arrivo, nonostante i soliti bastoni fra le ruote che mette l’UCOII, nella persone di Nour Dachan, ogni qualvolta si cerchi di fare un passo avanti verso l’integrazione. La negazione della sessualità e della personalità femminile, attraverso l’umiliazione di una copertura totale pubblica della sua persona è un deterrente verso ogni tipo di integrazione, anche minima, perché la isola dal mondo esterno, quello nel quale vive e se vive in un Paese in cui è immigrata, non avrà mai la possibilità di diventare veramente cittadina di quel Paese. Coprire completamente la donna negando la sua femminilità è un crimine contro l’umanità intera.
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