mercoledì 24 febbraio 2010

Dhimmi

“Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo.” di Ugo Volli

In un recente articolo di Sergio Minerbi ho trovato una storia che mi ha molto colpito, tanto da cercarla sul web. Eccola, nella versione più completa che ho potuto recuperare: per bocca di "S.E. Mons. Ernesto Vecchi, Vescovo Ausiliare, Vicario Generale, Moderatore della Curia" di Bologna. Durante la Seconda Assemblea Speciale per l’Europa del Sinodo dei Vescovi, S.E. Mons. Giuseppe Germano Bernardini, Arcivescovo di Izmir in Turchia, dove è rimasto per oltre 40 anni e dove i musulmani sono il 99,9%, ha messo in evidenza la persuasione di tanti autorevoli personaggi musulmani così formulata: “Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo”. Tale persuasione fu espressa anche al Cardinale Oddi di v.m., durante il suo servizio diplomatico, da un noto Capo di Stato islamico che gli disse: “Voi ci avete fermato a Lepanto nel 1571 e a Vienna nel 1683. Noi invaderemo l’Europa, senza colpo ferire, grazie alla vostra democrazia”. (discorsi) A parte le "sue eccellenze" e le "venerate memorie" (questo significano le sigle), vale la pena di riflettere su queste dichiarazioni, perché corrispondono a un problema che non riguarda solo i cattolici, ma tutti: l'uso degli strumenti democratici contro la democrazia, delle garanzie per abolire le garanzie, delle leggi contro la legge. E' una vecchia abitudine delle forze dittatoriali: Mussolini e Hitler, a capo di movimenti già violenti, conquistarono il potere con le elezioni e istaurarono la dittatura per legge; lo stesso fecero i comunisti in Cecoslovacchia, Hamas nei territori palestinesi e sta facendo Erdogan in Turchia. Sul piano più vasto il tentativo si ripete in tutt'Europa: si invocano i diritti democratici per il velo, le moschee, la legalizzazione degli immigranti, col solo scopo di abolirli per tutti gli altri e applicare le "leggi religiose islamiche" che stabiliscono l'inferiorità dei "dhimmi", i non musulmani – come accade in tutti i paesi islamici. La cosa nuova e più preoccupante è che ci sono in Europa e nell'Occidente, volonterosi collaboratori di questa politica: giudici, politici, "cattolici di base", che ritengono loro dovere aiutare gli islamici nella loro lotta, in particolare contro Israele, applicando una giustizia asimmetrica, garanzie in una direzione sola. Insomma, la democrazia è in guerra, ha individuato la propria emergenza, ma in maniera strana. Lo vediamo continuamente, col rapporto Goldstone, coi mandati di arresto dei giudici inglesi contro i politici israeliani, con le stesse reazioni alla morte del terrorista di Hamas a Dubai. C'è stata una protesta ufficiale dell'Unione Europea per l'uso di passaporti falsi di presunti membri del Mossad. Ma con che passaporto viaggiava il terrorista? E si è mai visto un agente segreto che esibisse il suo passaporto vero? Magari di un paese non riconosciuto e non ammesso, com'è Israele in tutto il mondo arabo, Dubai incluso? Lo stesso vale, a un altro livello, per il processo Wilders in Olanda. Geert Wilders ha indicato il pericolo antidemocratico dell'ideologia islamista, ma non c'è stato un processo contro chi la professa, è stato incriminato lui. Sapete la vecchia storia del dito che indica la luna e dello stupido che guarda il dito e non la luna? Ecco, quando qualcuno oggi indica all'Occidente un pericolo e magari prova a difendersene, gli imbecilli considerano pericoloso il dito e cercano di eliminarlo: per lasciare entrare indisturbato il pericolo e "non provocarlo". Di modo che possa tranquillamente usare le nostre leggi democratiche per invaderci, senza fare troppa fatica.

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