domenica 28 febbraio 2010

Di nessun orientamento...

Come mi diceva Eli in un suo commento, che bisogno c'era di mettere le mani avanti e dire che no, la corte costituzionale non ha alcun orientamento politico... Questo a conferma di quanto è vero che gran parte della magistratura E' a tutti gli effetti di un certo orientamento. Uno qualsiasi, magari... c'è poco da ribadire e da nascondere.

Le scuse non richieste della Corte di Cassazione di Elisa Borghi

Excusatio non petita... Il presidente della Corte di Cassazione Francesco Amirante, presentando l’annuale relazione di inizio anno alla stampa, dopo le classiche frasi di rito e un breve excursus sulle principali pronunce della Corte nel 2009 - tra cui spiccano quella sulla fecondazione assistita, il lodo Alfano, il segreto di Stato in relazione al caso Abu Omar e la Commissione di vigilanza Rai - si è lanciato, con una certa enfasi in alcune precisazioni politiche. O meglio, a-politiche. “La Corte Costituzionale non ha alcun orientamento politico: il suo orientamento, come doveroso, è sempre stato quello del rispetto e dell’attuazione dei principi costituzionali”, ha detto il numero uno della Consulta, sottolineando poi come tutte le decisioni prese “testimoniano la vastità e la diversità dei casi sui quali incide l’attività della Corte” rispetto alle quali ci sono stati “i più disparati giudizi”. Pregiudizi che, è sottointeso, sono degli altri. Non della Consulta che “dal primo gennaio 2009 è cambiata soltanto per un componente (Paolo Grossi, nominato dal Capo dello Stato, ndr). Chi volesse vedere nelle sentenze non dico un disegno, ma anche soltanto un orientamento coerente sul piano della politica di questo o quel partito, di questo o quel movimento, resterebbe deluso”, ammonisce Amirante. Ora, che il presidente della Corte di Cassazione precisi che nell’adempimento delle proprie funzioni l’organismo, che è appunto costituzionale, si sia attenuto al rispetto dei principi della Carta fondamentale dello stato un po’ fa sorridere. A cosa avrebbe dovuto fare riferimento? Allo statuto della proloco di quartiere? Continuando ad ascoltare si capisce dove vuole parare il presidente. Che parla di “rischio delegittimazione” dell’istituzione, pur non citando mai esplicitamente le accuse di cui è stata fatta bersaglio la Consulta all’indomani della bocciatura del lodo Alfano. Facendo due più due, il rischio delegittimazione c’è perché la Consulta sarebbe politicamente orientata. Parola del presidente. Accusatio manifesta?

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