MILANO - Entrando nella lunga via Padova da piazzale Loreto un gruppo di vigili sta cercando di calmare alcuni ragazzi nordafricani, tra i 15 e i 20 anni, che minacciano di «tagliare la gola» ai sudamericani. Due di essi in particolare chiedono dove possono trovare il corpo del loro amico, l'egiziano accoltellato e ucciso sabato pomeriggio, e i vigili li indirizzano verso piazzale Gorini dove si trova l'obitorio. Poco dopo un gruppo di latinoamericani, una trentina tra uomini, donne e ragazzi, discute fuori da un locale con le saracinesche chiuse come difendersi in caso di ulteriori aggressioni. All'altezza del civico 70, poco prima dei ponti ferroviari, i mezzi di polizia bloccano l'accesso alla strada ai passanti per evitare che possano rimanere coinvolti nei piccoli tafferugli che iniziano senza preavviso anche se la situazione generale appare al momento più calma. In quella che è stata descritta dalle forze dell'ordine come guerriglia urbana sono state ribaltate auto, a molte macchine sono stati rotti vetri, così come sono state frantumate le vetrine di diversi negozi.
LA TESTIMONIANZA - «Hanno cominciato a spaccare tutto poco dopo l'omicidio - spiega Antonia, la titolare di un bar nella parte iniziale di via Padova, quella verso piazzale Loreto - e adesso pare si siano un po' calmati». «A me hanno rotto solo una panca - dice - ma quello che mi fa più paura è che si respira un odio profondo, il desiderio di vendetta. Non so cosa succederà domani. Meno male che è domenica e non devo aprire».
SLOGAN CONTRO ITALIANI - Poco oltre il suo locale un'auto ribaltata in mezzo alla strada, cestini rovesciati, vetrine sfondate e numerose altre auto ammaccate testimoniano la gravita di quanto accaduto. Un gruppo di nordafricani ha raggiunto il consolato egiziano in via Porpora urlando slogan contro gli italiani. Alla Questura al momento non risultano feriti oltre ai due immigrati accoltellati al momento del delitto.
1 commenti:
non potevano mancare gli slogans contro gli Italiani...
Maria Luisa
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