martedì 23 febbraio 2010

Polemiche

Asilo comunale accetta solo bimbi cristiani. Succede a Mantova ed è polemica

Può un asilo pubblico, comunale, comportarsi come uno privato? Succede nella provincia di Mantova, a Goito, dove un asilo comunale accetterà solo bambini che provengono da famiglie che vivono secondo «l'ispirazione cristiana della vita». Lo stabilisce un regolamento, proposto dal centrodestra e approvato in Comune. Per la prima volta, un Comune subordina un servizio pubblico alla fede religiosa. La vicenda è riportata dalla Gazzetta di Mantova. Il regolamento delle polemiche – un esposto è già stato presentato all'Associazione nazionale dei Comuni italiani – pone infatti come condizione per poter iscrivere il figlio all’asilo, alcune condizioni religiose, soprattutto la provenienza da una famiglia cattolica o cristiana, escludendo così molte famiglie di immigrati, spesso di diverso orientamento religioso. Inoltre, «l'ispirazione cristiana della vita» potrebbe escludere, se seguita alla lettera, i figli di divorziati o non credenti. La giunta e il sindaco Anita Marchetti motivano la decisione con il fatto che, «pur essendo l'asilo pubblico, da sempre viene gestito secondo criteri che si ispirano al cristianesimo». L’opposizione ha sollevato il problema dell’incostituzionalità del regolamento, poiché la Costituzione italiana stabilisce, tra l’altro, che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, «senza distinzione di religione». In ogni caso, la maggioranza – area Udc, appoggiata da parte del Pdl e Lega Nord – ci tiene a precisare che precludere l’iscrizione all’asilo, da sempre gestito con valori cristiani, non va contro la Costituzione, ma ha semplicemente l'obiettivo di rispettare la tradizione della gestione.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

io lo sto disperatamente cercando un asilo dove mio figlio possa vedere il presepe a Natale, mangiare un panino col prosciutto a merenda, dove non sia tutto proibito per le seghe mentali che si fanno i politicamente corretti. Ma qui in Toscana è come sperare di trovare l'acqua dolce al mare... Però questa notizia fa ben sperare, chissà che fra un pò di tempo non si possa tornare ad essere padroni di noi stessi

elisa

Eleonora ha detto...

Elisa, non sono così positivista. Sai che casino che metteranno su (e lo hanno già fatto a quanto pare) le minoranze offese da tale regolamento. Figuriamoci.

Anonimo ha detto...

Sicuramente i dirigenti dell'asilo saranno costretti a fare marcia indietro, ma iniziative del genere fanno bene perché aiutano la gente a capire in che fogna ci stiamo infilando

no name ha detto...

Io sono ancora più pessimista di Eleonora. Il solo fatto che un asilo abbia dovuto mettere per iscritto questo regolamento significa che siamo arrivati alla frutta... al punto di non ritorno in cui già siamo costretti a difendere l'esistenza stessa della nostra storia e cultura. L'unica cosa positiva sarebbe vedere tutte le istituzioni rinsavire e dire "o mangi quel che passa il convento o vai a zappare da un'altra parte".
Ma non lo faranno mai...