sabato 13 febbraio 2010

Rignano

Rignano e il ritorno della caccia alle streghe

Tutti a giudizio i cinque imputati per i presunti abusi subiti dai bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio. La sentenza del gup Pierluigi Balestrieri arriva a più di tre anni e mezzo dall'inizio delle indagini. Andranno quindi a processo le maestre Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci e Silvana Candida Magalotti, la bidella Cristina Lunerti, e il marito della Del Meglio, Gianfranco Scancarello.

Dopo quasi quattro anni di inchieste surreali, il rinvio a giudizio di cinque indagati per il caso di presunta pedofilia di Rignano Flaminio darà forse la possibilità a tutti di scoprire quanto pasticciato e a volte disastroso sia il sistema giudiziario italiano. A Rignano, ricorderete, ci sono cinque persone che si ritrovano sulle spalle accuse per reati orribili e che sono costrette ora a dover affrontare un processo senza che in quaranta mesi di indagini siano state fornite altre prove rispetto alle testimonianze dei bambini. Senza che, come direbbero gli investigatori, sia stata fornita una prova “seria e robusta”. Il rinvio a giudizio però servirà anche a questo. Cinque indagati possono arrivare a processo anche con prove tutt’altro che schiaccianti. Ma in un processo in cui si verificherà che non sono state trovate foto, che non ci sono immagini, che non ci sono testimonianze schiaccianti, che non ci sono registrazioni, che non ci sono tracce di dna e che non c’è nulla di sospetto se non le parole dei bambini (malauguratamente mai registrate nella fase iniziale dell’inchiesta di Rignano) sarà molto difficile per gli inquirenti riuscire a dimostrare che quella di Rignano non è stata una caccia alle streghe.

Ricapitolando: Rignano's way.

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