mercoledì 3 giugno 2009

Toscana

La Toscana spalanca le porte ai clandestini «Cure e alloggi a tutti» di Enza Cusmai

Cure sanitarie gratuite, alloggi temporanei, mense sempre aperte e perché no, anche un aiutino a trovare un lavoro, magari transitorio. La regione Toscana vara le «pari opportunità» per i clandestini: riconosciuti con una legge regionale diritti che la Costituzione, le leggi nazionali e gli statuti regionali offrono ai cittadini e agli immigrati pienamente in regola. L’altro ieri il consiglio regionale di centro sinistra, con un vero colpo di mano, ha approvato una legge sull’immigrazione che toglierà il sonno al ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Lui che si sta battendo assieme all’intero governo Berlusconi, per arginare la marea degli arrivi lungo le coste italiane e per inserire il reato di clandestinità nel nostro codice, si dovrà scontrare con la Regione Rossa che invece accoglie proprio loro, gli irregolari. A cominciare dall’assistenza sanitaria per ogni irregolare che si presenti da un medico o in un ospedale. Il ticket, è un optional. Quello viene sborsato a chi paga anche le tasse e tutto il resto. Per i clandestini, invece, il servizio è del tutto gratuito, medicine comprese. Ma per le «persone dimoranti», così vengono chiamati gli irregolari, c’è di più. Non moriranno di fame visto che le mense saranno sempre aperte per loro così come verrà loro garantito un letto e un tetto nei cosiddetti alloggi temporanei. E mentre i clandestini dimorano in Toscana, qualcuno gli offrirà anche un lavoro temporaneo. Esagerazioni? Macché. Il testo della legge parla chiaro. «Tutte le persone dimoranti nel territorio regionale, anche se prive di titolo di soggiorno – si legge - possono fruire degli interventi socio-assistenziali urgenti necessari per garantire il rispetto dei diritti fondamentali della Costituzione e delle norme internazionali». La regione in questo attacco di buonismo (preelettorale?) ha offerto un contentino anche agli immigrati stanziali, quelli con un bel permesso di soggiorno e un lavoro da esibire. D’ora in poi potranno inserirsi nella graduatoria per ottenere un alloggio popolare senza condizioni e in futuro, potrebbero anche accedere al servizio civile e votare per le amministrative. Senza aspettare di avere ottenuto la cittadinanza. Insomma c’è proprio tutto per far saltare i nervi ai consiglieri regionali di centro destra che hanno già avvertito la maggioranza: prima aspettiamo il regolamento attuativo, poi procediamo con la raccolta di firme. L’obiettivo? Il referendum abrogativo di una legge. «È una mostruosità giuridica, è una proposta di legge nata sul terreno della violazione costituzionale e del contrasto aperto alle leggi dello Stato – hanno dichiarato i capigruppo di Fi-Pdl Alberto Magnolfi e An-Pdl Roberto Benedetti - appena possibile chiameremo a raccolta tutti i toscani desiderosi di non soccombere dinanzi all’illegalità di una immigrazione incontrollata, perché cancellino col voto popolare nel referendum abrogativo questa legge pericolosa e impresentabile». Di diverso avviso, ovviamente, gli esponenti della maggioranza regionale. Il presidente Claudio Martini, ha respinto le parole del centrodestra che parla già di un «Eldorado per i clandestini» e ha giudicato questa legge «giusta ed equilibrata». Da Roma arriva anche il sostegno della vicepresidente della Camera dei deputati Rosy Bindi che considera la Toscana «la patria del diritto. Con la nuova legge sull’immigrazione dimostra di guardare al futuro e di rendere attuali e attuabili i principi di uguaglianza, rispetto della dignità umana, legalità e solidarietà».

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