Prosegue l’esodo di prigionieri di Guantanamo. Questa volta verso l’arcipelago-repubblica di Palau, a ottocento chilometri dalle Filippine. A lasciare la base americana diventata famosa per le torture subite dai prigionieri sono diciassette prigionieri cinesi di etnia iugura, una minoranza etnica di lingua turca che vive nel nord ovest della Cina. Gli uiguri non sono più considerati dal Pentagono un pericolo e sono pronti per la scarcerazione, ma il governo di Washington non aveva trovato sinora un Paese disponibile ad ospitarli. Pare che Palau, della cui difesa e politica estera si occupano gli USA, abbia accettato dietro la promessa di un consistente aiuto economico. Ora c'è il rischio di una rottura con la Cina, che ha più volte dichiarato la sua forte opposizione all'accoglimento degli uiguri di Guantanamo da parte di qualsiasi Paese, e chiede di processarli per attività separatiste e terrorismo.
mercoledì 10 giugno 2009
Scaricabarile Obamiano
I prigionieri di Guantanamo trasferiti in mezzo al Pacifico
Prosegue l’esodo di prigionieri di Guantanamo. Questa volta verso l’arcipelago-repubblica di Palau, a ottocento chilometri dalle Filippine. A lasciare la base americana diventata famosa per le torture subite dai prigionieri sono diciassette prigionieri cinesi di etnia iugura, una minoranza etnica di lingua turca che vive nel nord ovest della Cina. Gli uiguri non sono più considerati dal Pentagono un pericolo e sono pronti per la scarcerazione, ma il governo di Washington non aveva trovato sinora un Paese disponibile ad ospitarli. Pare che Palau, della cui difesa e politica estera si occupano gli USA, abbia accettato dietro la promessa di un consistente aiuto economico. Ora c'è il rischio di una rottura con la Cina, che ha più volte dichiarato la sua forte opposizione all'accoglimento degli uiguri di Guantanamo da parte di qualsiasi Paese, e chiede di processarli per attività separatiste e terrorismo.
Prosegue l’esodo di prigionieri di Guantanamo. Questa volta verso l’arcipelago-repubblica di Palau, a ottocento chilometri dalle Filippine. A lasciare la base americana diventata famosa per le torture subite dai prigionieri sono diciassette prigionieri cinesi di etnia iugura, una minoranza etnica di lingua turca che vive nel nord ovest della Cina. Gli uiguri non sono più considerati dal Pentagono un pericolo e sono pronti per la scarcerazione, ma il governo di Washington non aveva trovato sinora un Paese disponibile ad ospitarli. Pare che Palau, della cui difesa e politica estera si occupano gli USA, abbia accettato dietro la promessa di un consistente aiuto economico. Ora c'è il rischio di una rottura con la Cina, che ha più volte dichiarato la sua forte opposizione all'accoglimento degli uiguri di Guantanamo da parte di qualsiasi Paese, e chiede di processarli per attività separatiste e terrorismo.
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1 commenti:
prima rinchiusi a Guantanamo, evidentemente senza motivo e ora sbattuti in mezzo al Pacifico per non essere considerati terroristi anche in Cina?
Mi chiedo per quale motivo, visto che ora "non sono più considerati un pericolo", gli USA non li lascino semplicemente andare dove vogliono loro, magari anche nell'immenso territorio statunitense e con tante scuse, invece che relegarli in una manciata di isolette con la popolazione di un paesotto (19.000 abitanti!). Dio Dollaro... tanto per cambiare.
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