giovedì 18 giugno 2009

Milano

Soddisfatta L'azienda dei trasporti: «tutto come previsto». Ricorso immigrato contro Atm respinto dal giudice del lavoro. La motivazione: «Ci dispiace, ma non ha presentato la domanda». Il legale: «Ora la presenteremo»

MILANO
- Il giudice del Tribunale del lavoro di Milano, Maria Gabriella Mennuni, ha respinto il ricorso presentato da Mohamed Hailowa, marocchino di 18 anni, contro l'Atm (Azienda di trasporti milanesi), nel quale lamentava di non potere essere assunto in base a un decreto regio del 1931 che prevede la cittadinanza italiana o europea per lavorare nelle concessionarie del trasporto pubblico. La motivazione: il ragazzo non ha mai presentato la domanda di assunzione.

ATM SODDIFATTA, L'AVVOCATO RECLAMA - L'Atm esprime «soddisfazione» per l'ordinanza del giudice. «Siamo soddisfatti del risultato - spiega l'azienda in una nota -. Come ampiamente previsto è stato rigettato il ricorso». «A questo punto presentiamo la domanda di assunzione, e vediamo che succede», annuncia invece il legale di Hailowa, l'avvocato Alberto Guariso. Il legale ha aggiunto che lunedì presenterà reclamo contro la decisione del giudice che «contrasta con alcune sentenza della Corte di giustizia europea». «Una volta che l’Atm dichiara in giudizio che non vuole nè può assumerlo - ha chiarito l’avvocato - il giudice deve decidere nel merito, non può tirarsi indietro come ha fatto».

«NON HA FATTO DOMANDA» - Nelle motivazioni dell'ordinanza il giudice spiega che manca l'interesse ad agire da parte del giovane marocchino «difettando il requisito della concretezza che sarebbe stato raggiunto attraverso la presentazione alla convenuta (l'Atm, ndr) della domanda di assunzione». Il giovane, infatti, che voleva lavorare nell'azienda come operaio elettricista, non ha mai presentato la domanda, ma ha letto sul sito dell'azienda il bando di concorso vedendo che potevano essere assunti solo cittadini italiani o europei. Per questo ha deciso di presentare il ricorso. Il giudice nelle motivazioni però chiarisce che «il contenuto di un bando di concorso non sembra rappresentare un serio ostacolo alla semplice presentazione di una domanda di ammissione».

IL REGIO DECRETO - I legali del giovane (regolare in Italia), gli avvocati Alberto Guariso e Lidio Neri, avevano chiesto al giudice nel loro ricorso di dichiarare implicitamente abrogata la norma del regio decreto e quindi di far rimuovere il requisito di cittadinanza e, in subordine, di sollevare la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta. Avevano parlato anche di «comportamento discriminatorio» da parte dell'azienda. Il giudice, nelle motivazioni dell'ordinanza, spiega che «solo una volta che sia stata presentata la domanda di partecipazione o ammissione diventa possibile per il giudice l'esame di quell'atto amministrativo presupposto di cui si deduce l'effetto discriminatorio». Nulla esclude infatti che, secondo il giudice, «il ricorrente possa avere accesso ad altro posto di lavoro e non avere più interesse a coltivare l'intenzione di lavorare» per l'azienda. Dunque, a parere del giudice, «sembra abnorme ordinare alla convenuta così come richiesto di accettare e valutare una domanda del ricorrente non ancora presentata», ricorrente che «si è limitato a sottoporre al giudice un astratto quesito giuridico».

LA DISCRIMINAZIONE: «VA APPROFONDITA» - Secondo il magistrato, tuttavia, «la questione per i suoi risvolti giuridici e sociali» merita «certamente un maggiore approfondimento nel merito», ma in questo caso «con profondo rincrescimento, deve fermarsi all'accertamento negativo della sussistenza delle condizioni» per il ricorso.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il loro modello di "integrazione" è la discriminazione positiva, ovvero garantire comunque agli stranieri il posto di lavoro, a prescindere dal loro effettivo merito, in nome della barbarie multiculturalista.

Vi segnalo anche il superlativo articolo di Michele Brambilla oggi su Il Giornale sul servilismo dei media Usa verso l'Abbronzato, ogni gesto del quale (l'ultimo: l'uccisione della mosca) viene esaltato con parole degne dei filmati su Mussolini dell'Istituto Luce del Ventennio!

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Elly ha detto...

Si, e nota bene, il tizio a quanto pare non ha fatto domanda... di lavoro? Alla faccia eh?

Ah, guarda, un vero e proprio eroe. Ma sono bastati i tg di casa nostra l'altro giorno ad esaltare quel gesto... ma per favore.

Massimo ha detto...

Forse qualcosa si muove (in positivo) ... :-)