sabato 26 marzo 2011

Italiani fascisti, italiani razzisti


Indossa un giubbotto scuro. Forse nero. E va dritto al punto, senza incespicare nelle parole: «Voi italiani siete tutti fascisti e razzisti». Al suo fianco, un altro tunisino, con il cappellino firmato Adidas annuisce. Le telecamere di Annozero inquadrano un paio di scarpe che potrebbero essere Nike, certo poggiate su un pavimento di palta che fa torcere le budella. Michele Santoro sdogana una nuova figura: l’immigrato griffato. È un profugo? È un clandestino, ma che cosa è? Per ora sappiamo che è, o dovrebbe essere, una persona di buona cultura, istruita, che ce l’ha a morte con l’Italia.

È il tunisino, il tunisino appena sceso dal barcone, a vibrare un grande pugno in faccia al governo e alla sua inefficienza: «Qua ci sono persone perbene - prosegue avvolto nel suo giubbotto - qua ci sono intellettuali, io ho un master in psicologia». Come stridono questi curricula importanti, da classe dirigente e non da sottoproletariato del Terzo mondo, con il fondale dantesco che i cameraman di Annozero mostrano impietosi. «Qui c’è un odore nauseabondo, basta vedere le toilette», spiega l’inviata del programma aggirandosi fra specchi rotti, cessi alla turca intasati, camerate riempite come alveari. «Siamo nella m. siamo nella m... siamo nella m...», scandisce un altro tunisino accoccolato in un anfratto. Pure lui ha appena vinto la sua scommessa con la sorte, ha attraversato il mare, è arrivato a destinazione, ma già è impegnato in una predica contro l’Italia. Come molti dei connazionali che si muovono fra gli scogli e la sabbia contesa alle tartarughe della riserva. Bivacchi. Fuochi. Grida di rabbia. Sandro Ruotolo, piazzato sulla prima linea della spiaggia, arringa i telespettatori già arringati dai nordafricani: «Qua ci sono una quarantina di lampedusani e un centinaio di africani». Accampati come possono, immersi nella sporcizia e nell’abbandono, ma aggrappati con le unghie a quel lembo di Europa che sporge dal mare.

Il popolo delle felpe e dei cappucci si aggira per le strade dell’isola che sta per scoppiare. Mescolati con loro s’intravedono sagome disperate, magari buttate per terra e ricoperte da un lenzuolo lercio. Un uomo mostra addirittura il buco nella gamba, provocato da una pallottola che nessuno gli ha estratto. Spaventoso. È impossibile verificare. È impossibile controllare. È impossibile distinguere. Quelli più stremati e indifesi, quelli che tremano, tacciono. Nemmeno vedono il microfono. Altri sì: «Pensavamo che l’Italia fosse la culla della democrazia e invece ci lasciate in questo schifo». Un operatore, forse un volontario della Protezione civile, prova a censire l’esodo: «Quarantadue, quarantatrè, quarantaquattro. Questi sono centoquarantaquattro».

Ma i conti e le facce della grande fuga non tornano: non ci sono donne, non ci sono vecchi, non ci sono bambini. Il flusso è selezionato, come già aveva notato in un’intervista al Giornale il governatore del Veneto Luca Zaia: «Oggi sbarcano soltanto ragazzi di 25-35 anni senza famiglia che appaiono in carne, ben messi e non così sprovveduti». Sarà così? Certo, a vederli vagare come animali randagi per quelle contrade selvagge, si stringe il cuore. Ma le facce, alcune, intercettate da Annozero completano l’identikit tracciato dal governatore: «Di sicuro, quelli che arrivano con le scarpe da ginnastica firmate, il giubbottino all’occidentale e il telefonino in mano non è gente che chiede asilo politico». Intanto il comizio interetnico prosegue. E Ruotolo, dal bagnasciuga, lo mette in cornice: «Da Lampedusa è partito un aereo che aveva a bordo solo 29 immigrati. Ventinove. Il piano di evacuazione è fallito». Sono tutti d’accordo: i clandestini, alias profughi, e i pescatori. Tutti insieme. E tutti contro il governo.

4 commenti:

Aribandus ha detto...

i soliti attori di Annozero.
Se ci fai caso, ad ogni puntata c'è sempre un attore che recita concitato contro Berlusconi.
Sostanzialmente, mercenari.
Sì, direi che si può proprio mettere giù così, mercenari di Santoro.

Eleonora ha detto...

Bhe, si a questo punto immagino che chiamarli mercenari sia più che giusto. E infatti ho fatto caso che c'è sempre più di qualcuno (ma non solo ospite di santoro) pronto a tuonare contro Berlusconi. Che due palle.

samuela ha detto...

Dopo la sceneggiata -perchè di questo si tratta, in realtà hanno più interessi in comune che altro, sono entrambi MOLTO INTERESSATI alla sudicia Lombardia- tra Vendola e Formigoni di ieri non mi stupisco di niente. Sono arrivata alla conclusione che il vero "denaro" per chi immigra verso nord non sia in euro o simili ma in spazio da occupare. Gli autoctoni sono un fastidio di cui un giorno si riuscirà a fare a meno, intanto sono sfruttabili come riserva di quello che può servire. Come i maiali.
Città, paesaggi, strutture sociali differenti da loro e che funzionano BENISSIMO senza di loro sono il nemico.
Dall'occupazione violenta e pervasiva sono nati e nasceranno degli ibridi osceni. L'imbarbarimento è progressivo in ampiezza e profondità.

nuovopatriota ha detto...

Ma scusate, alla fine è meglio essere definiti VERI fascisti e razzisti e comportarsi VERAMENTE come tali o è meglio stare a guardare mentre gli invasori africani ci fregano risorse sociali, lavoro e status civile condannandoci alla povertà priva di futuro più buia?

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+nuovopatriota+
[torneranno i crociati.. e saran mazzate!]