Un gruppo di clandestini ha riferito di una barca affondata con 40 persone a bordo. Dalla Libia nave con 1800 persone . Altri 21 barconi verso Lampedusa
ROMA - Scatta l'ennesimo allarme nel Mediterraneo per una nave diretta verso le coste italiane partita dal porto libico di Misurata. A bordo vi sarebbero 1.800 extracomunitari, a quanto pare di nazionalità marocchina. Il traghetto avrebbe chiesto di essere rifornito in Sicilia. La nave non sarebbe stata respinta dalle autorità maltesi, come si era invece appreso in un primo momento. La notizia è stata rilanciata anche dall'inviato della tv araba Al-Jazeera durante un collegamento con l'emittente del Qatar. La nave sarebbe stata già intercettata dalle autorità navali maltesi. Secondo le indicazioni del Viminale bisogna però evitare l'ingresso in acque territoriali italiane della nave marocchina partita dal porto libico di Misurata. Questa - secondo quanto si apprende - l'indicazione rivolta dal Viminale ai ministeri della Difesa e dei Trasporti, finchè non c'è certezza su chi sono i passeggeri.
NUOVI SBARCHI A LAMPEDUSA: 21 BARCONI IN ARRIVO - Dopo gli sbarchi della mattinata altri 21 barconi carichi di immigrati nordafricani sono stati avvistati nel pomeriggio dal servizio di pattugliamento aereo che perlustra il Canale di Sicilia. Non si conosce ancora il numero esatto di persone a bordo delle imbarcazioni, ma secondo le forze dell'ordine è molto probabile che possano essere anche più di mille. I natanti sono diretti verso Lampedusa, scortati da quattro motovedette della Capitaneria di porto, due della Guardia di finanza e una nave della Marina militare italiana. Già oggi a Lampedusa, erano approdati sei natanti carichi di clandestini. La guardia costiera era già dovuta intervenire con una motovedetta per soccorrere i migranti su uno dei cinque natanti avvistati in mattina.
ALLARME PER UNA BARCA AFFONDATA - In serata si è diffusa una notizia che ha creato un nuovo motivo di allarme: secondo il racconto di alcuni tunisini da poco giunti a Lampedusa su un barcone, una barca sarebbe affondata a largo dell'isola. Gli immigrati hanno raccontato, appena giunti in banchina, di aver visto un natante con 40 persone a bordo capovolgersi. Cinque degli extracomunitari sarebbero stati salvati dal primo barcone che li ha soccorsi, mentre gli altri sarebbero rimasti in mare. Fonti della Capitaneria di porto hanno confermato il racconto. A dare l'allarme è stato in particolare un gruppo di tunisini sbarcato questa sera alle 20.25 da uno dei barconi soccorsi dalla Guardia costiera a Lampedusa, dichiarando di essere stati vittime di un naufragio e poi raccolti dall'altro barcone con cui sono giunti nell'isola. Secondo quanto riportato dai superstiti, gli immigrati avrebbero preso il mare a bordo di un'imbarcazione che si sarebbe rovesciata con una quarantina di persone, in acque presumibilmente tunisine, e comunque al di fuori dall'area di mare di competenza italiana. Sempre a detta dei testimoni, dei quaranta a bordo soltanto loro cinque si sarebbero salvati, recuperati nella mattina appunto successiva dal barcone poi giunto in acque italiane. Subito dopo le loro indicazioni il Comando Generale delle Capitanerie di Porto ha comunque informato le autorità tunisine.
LA GIORNATA PEGGIORE - «E' stata la giornata più impegnativa degli ultimi mesi» ha detto il maggiore Corrado Spatola, comandante della sala controllo di Lampedusa, l'hub verso il quale confluiscono tutte le informazioni riguardanti gli avvistamenti dei barconi in mare che provengono, oltre che dalla Guardia di Finanza, dalla Guardia costiera e dall'Elephant del Frontex, l'aereo che si alterna all'ATR 42 e all'elicottero AB 412 della Guardia di Finanza. Basta guardare i numeri per rendersi conto di quanto si sia lavorato e si stia ancora lavorando sul fronte degli sbarchi: «Sono arrivate circa 500 persone; 22 sono stati gli avvistamenti; 10 le imbarcazioni scortate in porto», spiega Spatola. Non sono poi mancate le operazioni di soccorso in alto mare, una delle quali provvidenziale: «Abbiamo tratto in salvo 40 persone che stavano affondando con il barcone nel quale erano stipate».
FISCHI A BORGHEZIO E ALLA FIGLIA DI LE PEN - La giornata sull'isola è stata anche agitata dalla visita della figlia di Le Pen e dell'onorevole Borghezio. La leader francese di Front National, accompagnata dal deputato leghista, ha fatto visita al centro d'accoglienza temporanea di contrada Imbriacola. L'arrivo di Le Pen e Borghezio, che hanno dribblato i giornalisti uscendo dal retro dell'aeroporto, è stato accolto da decine di cittadini di Lampedusa che hanno dato vita ad una manifestazione di protesta, con slogan antifascisti e striscioni a sostegno degli immigrati. Il leader di estrema Destra, insieme al sindaco De Rubeis, si è poi recato in Comune. In mattinata proteste anche degli studenti: un centinaio di allievi di scuole medie e superiori ha manifestato sulla spiaggia dei Guitgia, chiedendo maggior attenzione da parte delle istituzioni locali e nazionali, «colpevoli - a detta dei ragazzi - di essersi dimenticati di loro». L'attesa ora è tutta per questa sera, quando è atteso l'arrivo a Lampedusa di Claudio Baglioni. Il cantautore romano, che sull'isola ha una villa e organizza ogni anno il festival O Scià, ha l'obiettivo di sensibilizzare le persone al tema dell'immigrazione clandestina, sarà accolto da un comitato cittadino.
2 commenti:
Scrive Magdi Cristiano Allam nell'articolo che hai linkato:
"Mi chiedo inoltre se gli Stati Uniti e l’Unione europea, che anche in questa circostanza dimostrano di essere succubi di un’ideologia di stampo sessantottino che s’infervora per i moti di piazza e le rivoluzioni attribuendo loro automaticamente e acriticamente una valenza democratica".
Non sono solo "succubi", la verità è che questo pandemonio lo hanno creato proprio loro: Usa di concerto con Ue.
Carto che i lampedusani con proprio co****ni, si vede che non è successo ancora niente di serio, vedrete oh se vedrete se continua così...
Ah arriva Baglioni finalmente? Mi sa che dirà la solita manfrina terzomondista... anche a lui dovevano distruggergliela la villa, ecco!
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