martedì 29 marzo 2011

Parigi e i suoi respingimenti


MILANO - L'emergenza immigrati non riguarda solo Lampedusa. La situazione è infatti assai critica anche a Ventimiglia . «Gli arrivi sono iniziati il 15 febbraio - spiega il sindaco Gaetano Scullino (Pdl) - e, a parte i primi giorni in cui c'è stato un picco fino a 120 arrivi al giorno, la situazione si è stabilizzata e oggi ne registriamo circa 100 al giorno». La paura del primo cittadino è però che questo numero possa aumentare. «Se ciò accadesse - avverte -, a Ventimiglia non saremmo più in condizione di gestire la situazione».

«PREOCCUPATI DAI RESPINGIMENTI» - Solo la notte scorsa nella città di confine sono arrivati 200 migranti. Fuggiti da Lampedusa, sono tutti diretti in Francia, ma la politica di respingimento del paese d'Oltralpe costringe gli stranieri a sostare a Ventimiglia. «In città - spiega Scullino - ci si accorge che qualcosa è cambiato. Fortunatamente, fino ad oggi, non ci sono state situazioni di tensione, eccetto i primi giorni. Vedendo quello che succede a Lampedusa e in Sicilia, siamo molto preoccupati. C'è il rischio che altre duemila o tremila persone dirette verso la Francia, la Germania, il Belgio o l'Olanda scelgano di passare dai valici di Ventimiglia. Ma la Francia ha ristabilito controlli ferrei: i nostri sei valici sono tutti presidiati dalla polizia francese che ogni giorno procede con i respingimenti. Questo ci preoccupa».

«CONTINUO ANDIRIVIENI» - Sul fronte dell'accoglienza, Scullino chiarisce che la sua città non è «nella condizione di organizzare centri e, comunque - ammette -, non abbiamo le strutture adatte. Molti immigrati rimangono solo una giornata, in attesa di parenti o amici che dall'estero li vengano a prendere. Per il momento abbiamo allestito un salone all'interno della stazione ferroviaria, nei locali dell'ex dogana francese, dove offriamo loro un po' di pasta, un tè caldo. È una cosa minima perché, per ora, si tratta di poche decine di persone. Quelli che vengono respinti dai gendarmi francesi, provano diverse volte a passare il confine e prima o poi ci riescono. È un continuo andare avanti e indietro. In realtà - afferma il primo cittadino di Ventimiglia - si tratta di clandestini, tunisini, egiziani che qui non dovrebbero nemmeno arrivare. Andrebbe semplicemente applicata la legge. Bisogna imbarcarli sulle navi e rimandarli nei loro paesi d'origine. Noi, da soli, non ce la facciamo. È inaccettabile - conclude Scullino - che questo problema sia affrontato solo a livello italiano. È un problema europeo, da risolvere tutti insieme».

LA MOSSA DELLA LEGA - Sul caso Ventimiglia interviene anche la Lega. Nel consiglio regionale ligure di giovedì il Carroccio presenterà un ordine del giorno con cui intende impegnare il presidente e la giunta ad «attivarsi presso il governo per i rimpatri coatti dei nordafricani che invadono la Liguria». Secondo Edoardo Rixi «la situazione a Ventimiglia è insostenibile. Ci sono oltre mille clandestini nordafricani che scorrazzano per la città e si accampano abusivamente nella stazione ferroviaria, con tutti i relativi problemi legati alla sicurezza e sanitari, tanto che le autorità temono un contagio di tubercolosi e scabbia».

1 commenti:

samuela ha detto...

Respingere l'Europa no? Pare che la CIA abbia pronosticato l'implosione della UE tra una decina d'anni -non ricordo la fonte devo cercare.
Dieci anni sono troppi.