domenica 20 marzo 2011

Fine


EDIMBURGO - I sogni azzurri durano un solo tempo. A Edimburgo l'Italia di Nick Mallett viene superata dalla Scozia (21-8), non replica il successo sulla Francia di una settimana fa né lo storico successo del 2007 a Murrayfield (il primo e unico degli azzurri lontano dal Flaminio). E soprattutto chiude all'ultimo posto il Sei Nazioni (per la nona volta in 12 edizioni). Per il cucchiaio di legno ci affidiamo ai puristi: essendo riservato a chi chiude a zero vittorie, il 'premio' per il peggiore si intende per 'non assegnato'. Magra consolazione, perché l'Italia è stata coraggiosa e sfrontata nel primo tempo, arruffona e scollata nel secondo: vantaggio azzurro 8-6 nei primi 40', nemmeno un punto nel secondo. Ergo, con più costanza, si poteva centrare la vittoria, come altre 3 volte in 5 partite (Inghilterra a parte). Due vittorie sarebbero equivalse al miglior risultato di sempre (2007, Scozia e Galles piegate). Si chiude invece con un po' di amarezza, ma negli occhi resta il successo sulla Francia di 8 giorni fa, che vale pur sempre mezza stagione. La classifica la guarderemo il prossimo anno. O magari ai mondiali di Nuova Zelanda di settembre, dove ce la vedremo con Australia e Irlanda nel girone eliminatorio (per due soli posti). Con un'altra testa si potrebbe persino osare.

PRIMO TEMPO - Inizia male l'Italia, concedendo campo e punti al solito Paterson (punizione al 3'). Le prime due touche azzure sono rubate, non un bel segnale di fronte a una squadra che deve assolutamente vincere per evitare di finire a zero il Torneo. Mirco sbaglia all'8' il piazzato del 3-3. Ma due minuti dopo è Masi, in stato di grazia dopo la partita monstre contro la Francia, a darci la gioia della meta (palo di Mirco sulla trasformazione): difesa scozzese presa di contropiede e 5-3 per gli azzurri. Ma è la Scozia a giocare meglio, la quarta touche (su 4) persa dall'Italia innesca le seconde linee e i trequarti scozzesi, rimandati indietro (con fallo) a un metro dalla linea di meta: Paterson non sbaglia il piazzato, 6-5 per i padroni di casa al 18'. Al 26' altra punizione per la Scozia che preferisce la rimessa e tentare la via della meta. Da un in avanti scozzese nasce la prima mischia del match, dopo 27 minuti. Che subito ci rende un calcio di punizione. L'Italia sbaglia meno e mette in difficoltà gli uomini di Robinson: Mirco non sbaglia la punizione del nuovo sorpasso (6-8). Ma perdiamo Masi, man of the match coi francesi, toccato duro esce per McLean al 31'. Il primo tempo si chiude però con un altro piazzato di Paterson, l'estremo dei fiori di Scozia, altrimenti detto 'l'infallibile': che una volta tanto, però, cicca il pallone. Al riposo si va sull'8-6 per i ragazzi di Mallett.

SECONDO TEMPO - Anche l'avvio del secondo tempo ci penalizza: Canale non riesce a far sua la palla nei 22 avversari dopo 5 fasi arrembanti, dal contrattacco nasce la meta di Di Luca (non trasformata da Paterson): nuovo sorpasso, 11-8. La Scozia vola sulle ali dell'entusiasmo, l'Italia cerca di resistere: è il momento decisivo del match. I pacchetti di mischia non si risparmiano, dai nostri trequarti troppe imprecisioni. Le crepe nella difesa azzurra diventano voragini al 55', quando Paterson realizza una delle non numerose mete della sua carriera (e stavolta la trasforma): massimo vantaggio Scozia, 18-8. L'Italia si spegne qui? Proprio così. Attacchi a testa bassa, tanta generosità, ma troppi errori. Come quello di Canale (67') che consente alla Scozia di andare per i pali e allungare fino al +13 (21-8). Sarà l'ultimo sussulto. Prima del terzo tempo.

Paolo Ligammari

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