domenica 13 marzo 2011

Oui, vive l'italie!

IO C'ERO!!! Ohccazzo, abbiamo vinto coi francesi!!! Di un punto soltanto, si ma ABBIAMO VINTO! Una grande partita da cardiopalma fino all'ultimo minuto. Le incitazioni, le ola, i fischi, e l'inno di Mameli cantato ogni cinque minuti... C'ero, cazzo se c'ero. E non ho più la voce e nemmeno le forze. E obiettivamente ero sicura di tornare a casa con la terza partita miserabilmente persa. Invece no! Si, c'è stato qualche sbaglio da parte dei nostri omoni ma c'è stato qualche sbaglio anche da parte loro. E c'è stata la paura del drop francese finale... e invece no. Sono stati grandissimi! Vittoria più che meritata! Ricordo che la francia ERA seconda in classifica.


Italia-capolavoro, battuta la Francia. Gli azzurri sotto 6-18 al 50' vincono in rimonta 22-21

ROMA - Ce l'hanno fatta. Sembrava impossibile. È successo. L'Italia del rugby ha battuto la Francia 22-21 in una partita da cardiopalma che ha visto gli azzurri in svantaggio fino a 5 minuti dalla fine. Una vittoria storica con i bleus detentori del torneo 6 Nazioni e con gli italiani vincitori in un solo confronto nella storia tra queste due nazionali della palla ovale. Il piccolo Davide batte il gigante Golia. I ragazzi di Mallett portano a casa la prima vittoria dopo tre sconfitte consecutive nell'edizione 2011 del 6 Nazioni. E ce la fanno proprio contro i «nemici» francesi in quella che è considerata la madre di tutte le partite per l'Italrugby. E vincono davanti al loro pubblico, allo stadio Flaminio di Roma, che è impazzito al fischio finale e ha urlato fino all'ultimo secondo la passione provata per questa nazionale che fa soffrire ma riesce, forse proprio per questo, a farsi amare di più. Un bellissimo regalo, dopo tante battaglie perse. Ora c'è solo da festeggiare.

STRISCIONI - «Dio c'è, Lo Cicero pure». E stavolta anche dal primo minuto. L'affettuoso striscione dedicato al «Barone» dell'Italrugby non poteva mancare in questa ultima giornata degli azzurri della palla ovale allo stadio Flaminio di Roma. Li ha accompagnati dal debutto contro l'Irlanda e li saluta oggi per l'ultimo match in casa e penultimo del torneo 6 Nazioni. Ospiti i galletti francesi guidati da Marc Lièvremont. Azzurri contro Bleus. Giovani speranze (italiane) contro maestri, che sono anche i campioni in carica del torneo. Zero punti contro quattro. Tre sconfitte (su tre) contro una (ad opera degli inglesi). Cinque mete a quattro. Sulla carta una partita impossibile per capitan Parisse e compagni. Ma tutto può succedere nel rugby...

SUGLI SPALTI - «Spennamo i galletti bunga bunga» si legge in curva. E quando Chabal e compagni mettono piede sul verde del Flaminio qualche fischio saluta gli eterni nemici. Anche in questo sport. Non c'è il pienone, ma quasi, per questa che da sempre è «la partita» per la nazionale azzurra. Sventolano tanti tricolori italici. E gli striscioni sottolineano che gli amanti del rugby in Italia sono fedeli anche nelle avversità. «Ruby? No, rugby». «Il Rimini rugby è con l'Italia». «Brianza rugby». «Dajemò, rugby Salerno». «Jesolo rugby per l'Italia». «Rugby Casale».

GLI INNI - Tutti in piedi. La Marsigliese commuove anche chi francese non è. E il sole finalmente illumina stadio e spalti. Tocca a Mameli. E una voce sola, convinta, forte e agguerrita urla «L'Italia chiamò». Mano sul cuore per capitan Parisse. Infine, un minuto di silenzio onora il Giappone e le sue vittime del terremoto. Ora si può cominciare.

ENTUSIASMO - Sarà l'aria frizzantina della quasi primavera romana. Sarà il primo calcio piazzato proprio sotto i pali realizzato da Mirco Bergamasco a soli due minuti dal via (e quindi il 3-0 per gli azzurri in maglia bianca), sarà che i ragazzi di Nick Mallett sono partiti bene, ma l'atmosfera al Flaminio è caldissima. «I-ta-lia, I-ta-lia», fischi, applausi, urla. E poi «Allez les bleus». In campo calma gli animi l'arbitro neozelandese Bryce Lawrence. Si gioca entro la linea dei 10. I francesi (in maglia blu) non sfondano. Per ora.

PRIMA META - Gli azzurri tengono e lottano. Finché al 14' schizza via il numero 11 blu Vincent Clerc. Inarrestabile. E arriva in meta: 5-3 per la Francia. Che però non trasforma. Anche i francesi sbagliano.

MISCHIA - Esaltati i galletti, si sono svegliati. E puntano senza pietà ai 22. Al 20', una mischia proprio sotto i pali dà il calcio piazzato alla Francia che sale nel suo vantaggio: Morgan Parra segna l'8-3. Reagisce l'Italia. Ci prova e scatta verso i pali avversari. La meta non arriva, i passaggi italiani si bloccano sempre ad un certo punto. Ma arriva una punizione a favore e Mirco Bergamasco tira: 6-8 al 23'. Il numero 11 biondo oggi è in vena. Avanti. E finalmente parte la prima «ola». Un giro. Due giri. Tre giri (e fischi per la tribuna stampa che resta seduta). Intanto Parra sbaglia un calcio piazzato al 32': palo. Sempre 6-8.

A RIPOSO - Orgogliosi, arrabbiati, decisi. Ma anche con i piedi per terra. I ragazzi di Mallett tengono botta. I francesi di Lièvremont attaccano. Parisse e i suoi rispondono colpo su colpo. In mischia. E quando arrivano nella linea dei 22 di Francia, i galletti tremano un po'. Indemoniato Gonzalo Canale, è ovunque. Il rosso Garcia acchiappa tutto quello che può. I francesi vanno in confusione. E l'orco Chabal per ora non ha fatto paura. Il riposo è meritato.

SI RICOMINCIA - Di nuovo tutti in campo. E gli azzurri scappano. Ci prova Orquera. Non ce la fa. Ancora una volta. Placcato nei 22 francesi. Sospiro di sollievo per i bleus che ne approfittano e reagiscono. Il calcio piazzato di Parra rimette ordine (per i galletti): 6-11 al 45'. Via ai cambi: esce il Barone Lo Cicero, esce Festuccia. Dentro Perugini e Ghiraldini. Martin Castrogiovanni ha una scarpa in mano. Tutti fermi ad aspettare che se la infili e la allacci. Fischi dai tifosi francesi. Ma tanto il tempo è fermo. Mischia: punizione per la Francia. E sugli spalti parte la Marsigliese. Bleus nei 22 azzurri. Meta: al 50' il solito Parra che trasforma anche: 6-18 per la Francia. Esce Dellapè. Entra Geldenhuys. Mischia e ancora i francesi rubano l'ovale. «Gli zzzurri hanno finito il carburante», analizza qualcuno dagli spalti.

ERRORI - E Mirco Bergamasco sbaglia un calcio piazzato: la palla non raggiunge neanche i pali. Ancora Canale schizza in avanti. Viene atterrato nei 22 francesi. Nuova punizione. Ancora l'11 biondo italiano al calcio: tiro dalla destra dei pali. Niente da fare. Fuori. Sei punti persi in pochi minuti.

LA META AZZURRA - Ma ricaricano le pile gli azzurri. E al 60', dopo una serie di passaggi entusiasmanti, con il Flaminio che smette di respirare, Andrea Masi, ottimo numero 15, porta l'ovale oltre i pali francesi. E lo stadio esplode. Tutti in piedi. «I-ta-lia, I-ta-lia». Mirco stavolta non può sbagliare. E realizza: 13 -18. Francesi tremate. Tre minuti dopo il biondo Mirco non sbaglia ancora: punizione e palla tra i pali. 16 a 18. Flaminio impazzito.

ALL'ULTIMO RESPIRO - Cercano il riscatto i francesi. Ma gli errori ci sono anche per loro. François Trinh-duc sbaglia un drop. Intanto il sole ha abbandonato il Flaminio, ma nessuno sugli spalti sente il freddo. Dita incrociate per tutti. Parra al tiro piazzato dalla linea dei 10. Fischi. E l'altoparlante invita ad essere più sportivi. Segna il francese e allunga le distanze: 16-21. Punizione per l'Italia. Parisse decide per il calcio piazzato. 70': Mirco Bergamasco a 25 metri dai pali. Silenzio. Dentro! 19-21. Italia-Francia all'ultimo respiro. Sventolano i tricolori italici.

I CALCI DI MIRCO - Touche francese. Ma la palla finisce a Semenzato che schizza via. Da infarto. Placcato. Ma il numero 9 ci fa sperare. Anche per il futuro. Ripartono i ragazzi di Mallett, che nel frattempo è sceso a bordo campo. Verso i 22 francesi. Ancora una punizione per l'Italia. Ancora Mirco. Ancora dentro! E stavolta gli azzurri vanno in vantaggio: a 5' dalla fine: 22-21. Lacrime al Flaminio. Ci credono tutti. Cinque minuti infiniti.

MAMELI - E tutto il Flaminio ad una voce sola urla «Fratelli d'Italia». Non si capisce più niente. La gioia non si trattiene. Pochissimo alla fine. Francesi nella linea dei 10 italiana. Mischia per i francesi. Gli 80' sono scaduti. Ma l'arbitro concede un'altra mischia ai galletti. Il Flaminio non ce la fa più. Finalmente il fischio. E' fatta! Esplode lo stadio. Tutti in campo. Salta Mallett. Sembrava impossibile. Ma è successo. L'Italia batte la Francia nella quarta partita del 6 Nazioni 22-21. Adieu cucchiaio di legno.

Claudia Voltattorni

4 commenti:

Baule ha detto...

Si, dopo una serie infinita di sconfitte abbiamo vinto.
per un misero punticino.

Eleonora ha detto...

Boscov diceva: "Vince squadra che fa gol più di avversario". Intanto, come dicevo, la francia era seconda in classifica... quel misero punticino ci ha portati alla vittoria e ovviamente ci evita il cucchiaio di legno. Ed è stata una vittoria meritatissima.

Kizzy ha detto...

E in + vuoi mettere la soddisfazione di battere gli odiosi e spocchiosi francesi? Guarda che stan facendo a Ventimiglia, ci rispediscono indietro ogni clandestino tunisino e noi che si fa? Li si riprende indietro così vanno a spacciare... :(( fuck the france!

samuela ha detto...

Tanto troveranno il modo di insultarci comunque, come quel pirla dell'allenatore tedesco di calcio che è calato giù convinto che la vittoria con i mangiaspaghetti gli fosse dovuta.

Ma poi l'ultima volta questi qui dopo la rissa al ristorante -ma siamo noi che provochiamo eh?- non erano finiti a girovagare per strada di notte chè nessuno li tirava su? Magari incontrassero qualche amico tunisino che gli spiega un paio di cose. In francese, s'intende.