mercoledì 2 marzo 2011

Clandestini


MILANO - La crisi libica preoccupa il governo italiano che si prepara ad una vera e propria emergenza arrivi sulle nostre coste. «Stimiamo che in Libia ci siano circa 1,5 milioni di clandestini, entrati dai confini a sud, dal deserto. Mi aspetto che non appena la situazione lo consentirà questi riprenderanno la direzione nord verso l'Europa: sarebbe lo scenario peggiore possibile, che prevede movimenti di forse 200.000 persone in fuga» spiega il ministro dell'Interno Roberto Maroni, riferendo alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Affari esteri della Camera sui recenti sviluppi della situazione nel Mediterraneo. «Noi ci stiamo preparando a subire il rischio di un impatto senza precedenti sulle nostre coste». «Proprio per questo - ha aggiunto Maroni - l'Italia organizzerà da subito una missione umanitaria in Tunisia per portare viveri e assistenza umanitaria, realizzando lì un campo profughi per consentire alle persone che scappano dalla Libia o dalla Tunisia di sopravvivere in maniera decente per i prossimi giorni, fino a un'altra soluzione».

MAXI SBARCO A LAMPEDUSA - Maxi sbarco intanto in nottata a Lampedusa. Dopo una pausa durata una settimana, un barcone con 347 migranti, tra cui quattro donne, è approdato intorno alle 2.30 di notte nel porto dell'isola scortato dalle motovedette della Guardia Costiera.

I SOCCORSI - L'imbarcazione, lunga una quindicina di metri, era stata avvistata mentre era ancora in acque territoriali tunisine. Un altro sbarco si è registrato invece direttamente terra a Linosa, la più piccola delle isole Pelagie, dove i carabinieri hanno bloccato 22 extracomunitari. Era dal 23 febbraio scorso che non si registravano nuovi arrivi di immigrati, anche a causa delle cattive condizioni del mare che avevano scoraggiato la partenza di barconi dalle coste nordafricane. Gli ultimi arrivati si aggiungono ai circa 210 immigrati ospitati nel centro di accoglienza di Lampedusa.

TROUPE TEDESCA - C'erano anche due giornalisti di una televisione tedesca sul barcone approdato in nottata a Lampedusa con 347 migranti. La troupe ha documentato, con una telecamera digitale, la traversata dalle coste tunisine. I due reporter sono stati fermati dalle forze dell'ordine e, dopo un controllo dei documenti, sono stati rilasciati.

INDAGATI I CLANDESTINI - Nel frattempo, la procura di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati oltre seimila persone per immigrazione clandestina. Si tratta di tutti gli immigrati, per lo più tunisini, approdati a Lampedusa per fuggire alla crisi che sta attraversando tutto il nord Africa. «Siamo costretti a iscrivere tutti nel registro degli indagati», ha confermato il procuratore capo di Agrigento Renato Di Natale, precisando che la procedura è la stessa seguita, ormai da anni, per tutti gli sbarchi di migranti. L'iscrizione nel registro degli indagati di tutti gli immigrati è dovuta al fatto che «al momento in cui arrivano in Italia non hanno alcuno status di rifugiato politico. Quando e se lo avranno - conclude Di Natale - ci sarà il non luogo a procedere».

SINDACO INDAGATO - La Procura di Agrigento ha anche iscritto nel registro degli indagati il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, per l'ipotesi di reato di istigazione all'odio razziale e abuso di autorità. L'inchiesta è stata aperta dopo l'ordinanza emessa dal primo cittadino per evitare «l'accattonaggio e comportamenti non decorosi» e impone il divieto di utilizzare i luoghi pubblici «come siti di bivacco e deiezione». L'ordinanza è stata fatta dopo le proteste dei lampedusani sul comportamento dei migranti ospitati nel Cie di Lampedusa che sono liberi di girare per le strade del centro abitato. Nel 2009, De Rubeis venne processato dal giudice monocratico di Agrigento, per diffusione di idee che incitano alla superiorità razziale perché in un'intervista pubblicata il 5 settembre 2008 da un quotidiano era scritto che lui aveva affermato: «Non voglio essere razzista, ma la carne dei negri puzza anche quando è lavata». Il sindaco venne assolto perchè il fatto non sussiste. Non è stato dimostrato che il sindaco in effetti pronunciò quella frase.

1 commenti:

samuela ha detto...

Beh, Bobo è sempre utilissimo! Come rilascia lui le veline su fatti ovvi nessuno mai. Il pensiero che dovrebbe fare qualcosa per limitare i danni non lo sfiora proprio. Che bella cosa essere democristiani!