martedì 8 marzo 2011

L'orda di clandestini (2)


Milano - «A Milano non c’è più posto. Abbiamo fatto abbondantemente la nostra parte». Il Comune fa la conta dei posti occupati e di quelli liberi nelle strutture di accoglienza. E decreta: non sappiamo dove mettere i profughi. Il centro di identificazione ed espulsione di via Corelli è full: 132 posti, tutti occupati. «A Milano - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato - contiamo già 218mila immigrati regolari e oltre 32mila irregolari. Sono i numeri più alti d’Italia, perfino rispetto a Roma». Per questo si torna a cavalcare la vecchia ipotesi di aprire un centro Cie vicino a uno degli aeroporti lombardi: o Orio al Serio (Bergamo) o, meglio ancora, Malpensa, la nuova Lampedusa lombarda. Solo così si riuscirebbe a gestire l’emergenza profughi. «Comincino a fare la loro parte i comuni che non hanno un Cie - incalza De Corato, spronando in primis le città di Toscana e Veneto -. Noi abbiamo fatto il nostro dovere e l’emergenza non può ricadere tutta su Milano e sulla Lombardia». Nel frattempo il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, sta facendo una ricognizione delle strutture migliori per far fronte a eventuali arrivi di massa: una caserma e una struttura di accoglienza in una zona periferica, al Gratosoglio, che già sfama 700 persone al giorno.


Bari - Gli ultimi sono arrivati ieri pomeriggio: si tratta di un centinaio di immigrati provenienti da Lampedusa che vanno ad aggiungersi agli altri numerosissimi arrivati nei giorni scorsi. La media qui degli sbarchi è di un paio di voli al giorno, un flusso continuo, una serie di trasferimenti quotidiani che hanno portato nuovamente al collasso il Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari. Dalla prefettura fanno sapere che al momento la situazione è sotto controllo, ma ormai è stata superata la capienza massima della struttura allestita nella ex frazione Palese, lungo il litorale nord della città: gli immigrati sono 1361 mentre il limite è 1300. E, visto che si prevedono nuovi arrivi, domani sarà montato un tendone da altri 300 posti. Ma l'emergenza non riguarda solo Bari: altri immigrati vengono smistati infatti a Restinco, ex frazione di Brindisi sede di un Cara ma anche di un Centro di identificazione ed espulsione dove più volte si sono verificati gravi disordini. Proprio la provincia di Brindisi, in particolare l'area di San Pancrazio Salentino, è stata individuata dal governo come possibile luogo per una tendopoli che fa parte del cosiddetto piano «B» per l’accoglienza agli immigrati in fuga dall’Africa: qui potrebbero infatti trovare posto mille persone.

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