domenica 20 marzo 2011

Nel caos totale... e la Ue se ne frega

Qui, NON ci rimette solo Lampedusa, qui ci rimettiamo TUTTI noi italiani. Ma alla Ue cosa gliene importa? La ue benedice e appoggia questa invasione africana perchè vuole distruggere i singoli paesi europei, soprattutto l'italia. Siamo in mezzo ad una guerra (l'ennesima) non nostra e siamo dentro l'inferno dell'esodo biblico. Ma suvvia, l'italia può farcela secondo quella mentecatta (e non solo) della signora Boldrini. E si stanno spendendo milioni e milioni di euro per gente che potrebbe (se solo volesse ma non vuole) ricostruire il proprio paese di origine. Qui è tutto gratis nel proprio paese c'è da tirarsi su le maniche e lavorare. E non è il nostro governo a lasciare Lampedusa in "balia dei clandestini", è la Ue che ci ha lasciati completamente soli, caro signor mentecatto Totò Martello. Ti hanno toccato il tuo orticello? Ma come...


LAMPEDUSA - Arriva la San Marco, una nave militare, per alleggerire la presenza dei tunisini a Lampedusa. Ne potrà contenere un migliaio. Ma non basta a sedare i venti di rivolta echeggiati nell'isola perché albergatori, commercianti, pescatori hanno mal digerito l'annuncio del prefetto Giuseppe Caruso, il commissario straordinario dell'emergenza che non demorde dall'idea di allestire una tendopoli da mille posti. E il no all'accampamento è un coro che unisce tutti qui, destra e sinistra, parroco e circoli alternativi. Perché tutti vogliono svuotare l'isola dove invece continuano ad arrivare disperati, compresi i 16 salvati ieri da un peschereccio di Mazara del Vallo e i 60 da un pattugliatore della Marina. Ma non è solo su questo che s'infiamma l'isola. La paura di vedere sforare il muro dei 4 mila tunisini ammassati ovunque in angoli fetidi, alla stazione marittima, sotto i porticati, nelle vecchie grotte, si miscela infatti al terrore della guerra nell'isola che non ne può più. L'immagine delle motovedette stracariche, lasciate a pendolare in rada perché operatori turistici, casalinghe, giovani occupano le banchine per non fare sbarcare nemmeno donne e bambini, s'incrocia con l'incubo di chi ricorda i missili lanciati da Gheddafi nel 1986. Una ragione in più per sentirsi esposti dopo i primi attacchi francesi, mentre cinque aerei canadesi si piazzano nell'aeroporto di Trapani-Birgi e decine di blindati compaiono al porto di Palermo.

Notizie che rimbalzano su questo scoglio inquieto del Mediterraneo. «E noi nel mezzo, a rischiare ritorsioni», tuona l'ex sindaco Totò Martello, l'albergo pieno di giornalisti e poliziotti. Infuriato contro il governo: «Ci lascia in balia dei clandestini e della guerra». E non si accontenta della rassicurazione del ministro Maroni («Si sta affrontando l'emergenza da due mesi e mezzo») anche perché il suo sottosegretario Alfredo Mantovano, pragmatico, ammette che, a 70 chilometri dalla Libia, «quello che è accaduto finora è l'aperitivo». Riferimento diretto all'esodo: «Sono giunti soltanto quanti cercano un lavoro e condizioni di vita migliori. Ma prevediamo l'arrivo di decine di migliaia di rifugiati anche da Sudan, Eritrea, Somalia. Ci segnalano concentrazioni di pescherecci nei porti della Libia». Quanto basta per far lievitare la protesta culminata nei tafferugli di venerdì contro tunisini e poliziotti mai visti qui schierati con caschi, scudi e manganelli. Come ieri per un contestato comizio di Forza nuova in piazza. Una partita che ha per posta la partenza dei migranti «per non trasformare Lampedusa in una Guantanamo», come dice il sindaco Dino De Rubeis. Ma è lui a tentare di placare i concittadini, a chiamare il Quirinale per una mediazione, mentre la sua vice, la senatrice della Lega Angela Maraventano, fa esplodere il caso dei «200 minori respinti dagli albergatori di sinistra» che, dice lei, «predicano bene e razzolano male, decisi a rifiutarsi di alloggiarli». E scatta il finimondo, anche in consiglio comunale dove contrattacca il capogruppo del Pd Giuseppe Palmeri, titolare di un albergo: «Mai ricevuta una richiesta».

È lo stesso per Martello, qui leader del Pd. Si scopre invece che nel cuore della notte ha aperto un residence Pino Maggiore, titolare di un paio di alberghi, infuriato pure con le associazioni umanitarie: «Alle tre di notte mi portano 35 bambini assiderati, 12 anni il più piccolo, 14 il più grande. E mi lasciano solo. Una notte e un giorno. Nessuno del Centro accoglienza o delle tante organizzazioni, fino a sera. Io solo a vegliarli, custode, responsabile. Un ragazzo col sangue al naso. Senza una camicia pulita. La mattina uno porta pane e latte: una busta ogni quattro bambini. E che sono cani?». Ecco un altro spinoso elemento di polemica poi sciolto con la partenza dei minori su uno dei tre voli di un ponte aereo comunque ancora asfittico. Niente rispetto alla mozione votata all'unanimità dal consiglio comunale su proposta di Palmeri. Un aut aut al governo: o si svuota l'isola in 48 ore o sarà sciopero generale «con blocco di aerei e navi».

Felice Cavallaro

2 commenti:

Nessie ha detto...

Elly, non è che la Ue se ne frega, è che disgraziatamente per noi, vuole proprio tutto questo. Questi maledetti non sono degli europei, ma dei banchieri apolidi che perseguono solo il profitto.
Quando non c'è crescita che si fa? Una bella guerra, si polverizza tutto eppoi ci sarà la fatidica ripresa. Se saremo ancora vivi.

Eleonora ha detto...

Si, bhe ciò che volevo dire era proprio questo, alla ue vanno benissimo simili schifezze.

Eh, ora comincio ad avere forti dubbi sulla nostra sopravvivenza. E vediamo se tutti quei profughi poi sapranno lavorare...