giovedì 17 marzo 2011

Solo l'inizio...


Roma - In appena tre mesi gli immigrati sbarcati sulle coste italiane sono triplicati rispetto a tutto il 2010. Se si procede con questo ritmo, il numero di extracomunitari arrivati via mare potrebbe raggiungere per il prossimo inverno quota 50mila, 12 volte in più rispetto all’anno precedente. I primi dati ufficiali li ha forniti ieri il ministro dell’Interno Roberto Maroni al question time alla Camera, sede in cui il ministro ha anticipato che oggi ha in programma un faccia a faccia a Bruxelles con il commissario Ue agli Affari Interni Cecilia Malmstrom. L’Italia non cede nelle sue richieste, ovvero 100 milioni per la gestione dei flussi migratori e un sistema europeo per l’asilo che preveda la suddivisione dei profughi tra gli Stati membri. Ad oggi, ha illustrato dunque Maroni, sono sbarcati a Lampedusa dal 1° gennaio «11.285 clandestini. Credo che siamo solo all’inizio». Una cifra del genere significa una media di 130 arrivi al giorno. Tutto il sistema del controllo dei flussi da parte dell’Italia è saltato con la rivoluzione del Nord Africa e della Libia in particolare. Nel 2010, ha quindi ricordato il ministro, gli arrivi furono 4406 grazie all’accordo con i libici, che prevedeva la possibilità dei respingimenti in mare e un controllo più stretto nei porti di partenza da parte delle autorità di Tripoli. Gli immigrati sinora si sono imbarcati «tutti dalla Tunisia», il fronte in questo momento «più significativo», ha precisato il ministro, ma ci sono «anche i migranti da Libia ed Egitto. Stiamo operando su questi tre fronti con il ministro Frattini per fermare flussi clandestini». Per gestire l’emergenza «abbiamo chiesto l’intervento dell’Ue, ma finora - ha sottolineato - non è stato soddisfacente».

I colloqui in corso con la Tunisia potrebbero portare i primi frutti, si potrebbe arrivare presto a negoziare un nuovo accordo sull’immigrazione, «sono fiducioso che entro breve - ha anticipato Maroni - riusciremo a trovare una soluzione». Ma serve ciò che è mancato fino a questo momento, ovvero il sostegno dell’Unione Europea. Oggi Maroni volerà dunque a Bruxelles. Ribadirà alla commissaria Malmstrom la richiesta di un «burden sharing, un sistema europeo per l’asilo con regole comuni», e la disponibilità comune a prendersi carico dei rifugiati, compito che non può essere affidato solo «ai Paesi di confine». Poi 100 milioni come sostegno alle spese che l’Italia sta gestendo e gestirà «per l’accoglienza», e un ulteriore rafforzamento dell’agenzia Frontex per il controllo del Mediterraneo.

A Lampedusa il centro di accoglienza ospita ormai oltre il doppio degli immigrati consentiti. Ieri erano 2870. Il sindaco, Bernardino de Rubeis, chiede al governo l'installazione di una «tendopoli da almeno duemila posti», oltre a un ospedale da campo, già offerto dalla Croce Rossa, tenuto conto che sull’isola «dobbiamo essere pronti all’ipotesi dell’arrivo di 5-6mila immigrati in una notte».

0 commenti: