Fermo - Giovanni Basso e Saturnino Di Ruscio si sono rivisti per la prima volta ieri sera. Accantonati - come nulla fosse - i veleni della campagna elettorale, i due aprono d’emblée una stagione di trattativa e confronto. I pontieri del centrodestra, entrati in azione per favorire un ravvicinamento tra le due posizioni non appena è stato chiaro che la vittoria al primo turno per il sindaco di Fermo fosse sfumata, hanno per ora avuto soddisfazione: Basso e Di Ruscio sono tornati a parlarsi con l’obiettivo di trattare ad oltranza. E l’accordo appare, incredibilmente e a dispetto delle dichiarazioni fatte alla vigilia del voto, vicino. Oggi, per tirare le fila, arriva in città anche il ministro ai beni culturali Sandro Bondi. A lui toccherà mettere d’accordo i due “primi uomini” del centrodestra. Benché infatti Basso continui a dire urbi et orbi di essere pronto a parlare con tutti, quindi anche con il centrosinistra, è chiaro che per lui non si aprirà mai quella porta. E’ un bluff, pura tattica che Basso, da politico navigato quale è, sa ben maneggiare. I suoi emissari, però, tra cui Luigi Berdini di Montegranaro, si sono lasciati andare con alcuni dei presenti all’incontro che si è tenuto mercoledì sera nella sede elettorale di Di Ruscio, che chiedevano loro intenzioni e strategie. “Macché sinistra, non ci alleeremo mai con Cesetti, figuriamoci! Come faremmo a giustificare agli elettori che a Montegranaro siamo protagonisti di una giunta di centrodestra e in provincia appoggiamo la sinistra”. Capitolo chiuso, dunque, su quel fronte.Ora non resta che sbrogliare la matassa con Di Ruscio. A Basso interessa fare l’apparentamento: ciò gli consentirebbe, intanto, di portare a casa un consigliere provinciale in più oltre a se stesso e di avere quindi maggiore potere “ricattatorio” sulla futura maggioranza. Di Ruscio invece è disposto ad un accordo che preveda per Basso e Co. “solo” dei posti nell’esecutivo provinciale. Con un veto però irremovibile sulla figura di Luciano Romanella. “Sarebbe il colmo - si sussurra tra i fedelissimi di Di Ruscio - se dopo averlo defenestrato in Comune si sia costretti a “riassumerlo” in provincia”. Le posizioni tra i due sono quindi ancora lontane ma entrambi sono apparsi alquanto determinati a raggiungere alla fine una sintesi. Ieri sera il primo confronto, oggi la decisione con la benedizione del ministro Bondi. Intanto Franca Romagnoli, coordinatrice provinciale del Pdl precisa a chiare lettere e a scanso di equivoci, di non essere, e di non essere mai stata, contraria ad un’intesa tra Basso e Di Ruscio ma che “tanti sono i modi per trovare un accordo e verrà attuato quello più rispettoso degli elettori e che più garantirà stabilità e governabilità della nuova amministrazione provinciale”. Tradotto: la Romagnoli è disposta a cedere ma solo a fronte di un’intesa che preveda per Basso e Co. dei posti in giunta. Non l’apparentamento. “L'unica cosa certa - continua la Romagnoli - è che la coalizione di centro sinistra, Cesetti, ha fatto il pieno e si fermerà in ogni caso al risultato riportato ora. Intanto - conclude - lavorare, lavorare, lavorare per far tornare tutti al ballottaggio”. Anche Graziella Ciriaci, consigliere regionale del Pdl, fa il tifo per un riavvicinamento tra Basso e Di Ruscio. “Il Popolo delle Libertà - dice - ha di certo rappresentato la punta di diamante in un processo istituzionale che finalmente porterà gli abitanti del fermano a non essere più considerati cittadini di serie B. Ora che siamo giunti a definire chi sarà a concretizzare questo progetto dobbiamo essere uniti verso un obiettivo comune che veda il Pdl avere la presidenza dell’amministrazione provinciale di Fermo. In un momento in cui tutti sono alla ricerca di preferenze sono certa che chi crede in questo progetto penserà al governo di questo territorio e non ad altro. Non si parte da zero - afferma la Ciriaci - ma da una base solida fondata su una attività responsabile, fatta da persone che amano questa nuova provincia ed il benessere del luogo. Le votazioni di domenica 21 sono fondamentali per il futuro non solo dell’istituzione che si va a definire ma anche e soprattutto per i cittadini che da questa verranno governati. Che potranno contare su amministratori del Pdl che credono in quello che fanno. Essere uniti verso un obiettivo comune si può”.
venerdì 12 giugno 2009
Bondi mediatore
Basso-Di Ruscio, ora ci pensa Bondi
Fermo - Giovanni Basso e Saturnino Di Ruscio si sono rivisti per la prima volta ieri sera. Accantonati - come nulla fosse - i veleni della campagna elettorale, i due aprono d’emblée una stagione di trattativa e confronto. I pontieri del centrodestra, entrati in azione per favorire un ravvicinamento tra le due posizioni non appena è stato chiaro che la vittoria al primo turno per il sindaco di Fermo fosse sfumata, hanno per ora avuto soddisfazione: Basso e Di Ruscio sono tornati a parlarsi con l’obiettivo di trattare ad oltranza. E l’accordo appare, incredibilmente e a dispetto delle dichiarazioni fatte alla vigilia del voto, vicino. Oggi, per tirare le fila, arriva in città anche il ministro ai beni culturali Sandro Bondi. A lui toccherà mettere d’accordo i due “primi uomini” del centrodestra. Benché infatti Basso continui a dire urbi et orbi di essere pronto a parlare con tutti, quindi anche con il centrosinistra, è chiaro che per lui non si aprirà mai quella porta. E’ un bluff, pura tattica che Basso, da politico navigato quale è, sa ben maneggiare. I suoi emissari, però, tra cui Luigi Berdini di Montegranaro, si sono lasciati andare con alcuni dei presenti all’incontro che si è tenuto mercoledì sera nella sede elettorale di Di Ruscio, che chiedevano loro intenzioni e strategie. “Macché sinistra, non ci alleeremo mai con Cesetti, figuriamoci! Come faremmo a giustificare agli elettori che a Montegranaro siamo protagonisti di una giunta di centrodestra e in provincia appoggiamo la sinistra”. Capitolo chiuso, dunque, su quel fronte.Ora non resta che sbrogliare la matassa con Di Ruscio. A Basso interessa fare l’apparentamento: ciò gli consentirebbe, intanto, di portare a casa un consigliere provinciale in più oltre a se stesso e di avere quindi maggiore potere “ricattatorio” sulla futura maggioranza. Di Ruscio invece è disposto ad un accordo che preveda per Basso e Co. “solo” dei posti nell’esecutivo provinciale. Con un veto però irremovibile sulla figura di Luciano Romanella. “Sarebbe il colmo - si sussurra tra i fedelissimi di Di Ruscio - se dopo averlo defenestrato in Comune si sia costretti a “riassumerlo” in provincia”. Le posizioni tra i due sono quindi ancora lontane ma entrambi sono apparsi alquanto determinati a raggiungere alla fine una sintesi. Ieri sera il primo confronto, oggi la decisione con la benedizione del ministro Bondi. Intanto Franca Romagnoli, coordinatrice provinciale del Pdl precisa a chiare lettere e a scanso di equivoci, di non essere, e di non essere mai stata, contraria ad un’intesa tra Basso e Di Ruscio ma che “tanti sono i modi per trovare un accordo e verrà attuato quello più rispettoso degli elettori e che più garantirà stabilità e governabilità della nuova amministrazione provinciale”. Tradotto: la Romagnoli è disposta a cedere ma solo a fronte di un’intesa che preveda per Basso e Co. dei posti in giunta. Non l’apparentamento. “L'unica cosa certa - continua la Romagnoli - è che la coalizione di centro sinistra, Cesetti, ha fatto il pieno e si fermerà in ogni caso al risultato riportato ora. Intanto - conclude - lavorare, lavorare, lavorare per far tornare tutti al ballottaggio”. Anche Graziella Ciriaci, consigliere regionale del Pdl, fa il tifo per un riavvicinamento tra Basso e Di Ruscio. “Il Popolo delle Libertà - dice - ha di certo rappresentato la punta di diamante in un processo istituzionale che finalmente porterà gli abitanti del fermano a non essere più considerati cittadini di serie B. Ora che siamo giunti a definire chi sarà a concretizzare questo progetto dobbiamo essere uniti verso un obiettivo comune che veda il Pdl avere la presidenza dell’amministrazione provinciale di Fermo. In un momento in cui tutti sono alla ricerca di preferenze sono certa che chi crede in questo progetto penserà al governo di questo territorio e non ad altro. Non si parte da zero - afferma la Ciriaci - ma da una base solida fondata su una attività responsabile, fatta da persone che amano questa nuova provincia ed il benessere del luogo. Le votazioni di domenica 21 sono fondamentali per il futuro non solo dell’istituzione che si va a definire ma anche e soprattutto per i cittadini che da questa verranno governati. Che potranno contare su amministratori del Pdl che credono in quello che fanno. Essere uniti verso un obiettivo comune si può”.
Fermo - Giovanni Basso e Saturnino Di Ruscio si sono rivisti per la prima volta ieri sera. Accantonati - come nulla fosse - i veleni della campagna elettorale, i due aprono d’emblée una stagione di trattativa e confronto. I pontieri del centrodestra, entrati in azione per favorire un ravvicinamento tra le due posizioni non appena è stato chiaro che la vittoria al primo turno per il sindaco di Fermo fosse sfumata, hanno per ora avuto soddisfazione: Basso e Di Ruscio sono tornati a parlarsi con l’obiettivo di trattare ad oltranza. E l’accordo appare, incredibilmente e a dispetto delle dichiarazioni fatte alla vigilia del voto, vicino. Oggi, per tirare le fila, arriva in città anche il ministro ai beni culturali Sandro Bondi. A lui toccherà mettere d’accordo i due “primi uomini” del centrodestra. Benché infatti Basso continui a dire urbi et orbi di essere pronto a parlare con tutti, quindi anche con il centrosinistra, è chiaro che per lui non si aprirà mai quella porta. E’ un bluff, pura tattica che Basso, da politico navigato quale è, sa ben maneggiare. I suoi emissari, però, tra cui Luigi Berdini di Montegranaro, si sono lasciati andare con alcuni dei presenti all’incontro che si è tenuto mercoledì sera nella sede elettorale di Di Ruscio, che chiedevano loro intenzioni e strategie. “Macché sinistra, non ci alleeremo mai con Cesetti, figuriamoci! Come faremmo a giustificare agli elettori che a Montegranaro siamo protagonisti di una giunta di centrodestra e in provincia appoggiamo la sinistra”. Capitolo chiuso, dunque, su quel fronte.Ora non resta che sbrogliare la matassa con Di Ruscio. A Basso interessa fare l’apparentamento: ciò gli consentirebbe, intanto, di portare a casa un consigliere provinciale in più oltre a se stesso e di avere quindi maggiore potere “ricattatorio” sulla futura maggioranza. Di Ruscio invece è disposto ad un accordo che preveda per Basso e Co. “solo” dei posti nell’esecutivo provinciale. Con un veto però irremovibile sulla figura di Luciano Romanella. “Sarebbe il colmo - si sussurra tra i fedelissimi di Di Ruscio - se dopo averlo defenestrato in Comune si sia costretti a “riassumerlo” in provincia”. Le posizioni tra i due sono quindi ancora lontane ma entrambi sono apparsi alquanto determinati a raggiungere alla fine una sintesi. Ieri sera il primo confronto, oggi la decisione con la benedizione del ministro Bondi. Intanto Franca Romagnoli, coordinatrice provinciale del Pdl precisa a chiare lettere e a scanso di equivoci, di non essere, e di non essere mai stata, contraria ad un’intesa tra Basso e Di Ruscio ma che “tanti sono i modi per trovare un accordo e verrà attuato quello più rispettoso degli elettori e che più garantirà stabilità e governabilità della nuova amministrazione provinciale”. Tradotto: la Romagnoli è disposta a cedere ma solo a fronte di un’intesa che preveda per Basso e Co. dei posti in giunta. Non l’apparentamento. “L'unica cosa certa - continua la Romagnoli - è che la coalizione di centro sinistra, Cesetti, ha fatto il pieno e si fermerà in ogni caso al risultato riportato ora. Intanto - conclude - lavorare, lavorare, lavorare per far tornare tutti al ballottaggio”. Anche Graziella Ciriaci, consigliere regionale del Pdl, fa il tifo per un riavvicinamento tra Basso e Di Ruscio. “Il Popolo delle Libertà - dice - ha di certo rappresentato la punta di diamante in un processo istituzionale che finalmente porterà gli abitanti del fermano a non essere più considerati cittadini di serie B. Ora che siamo giunti a definire chi sarà a concretizzare questo progetto dobbiamo essere uniti verso un obiettivo comune che veda il Pdl avere la presidenza dell’amministrazione provinciale di Fermo. In un momento in cui tutti sono alla ricerca di preferenze sono certa che chi crede in questo progetto penserà al governo di questo territorio e non ad altro. Non si parte da zero - afferma la Ciriaci - ma da una base solida fondata su una attività responsabile, fatta da persone che amano questa nuova provincia ed il benessere del luogo. Le votazioni di domenica 21 sono fondamentali per il futuro non solo dell’istituzione che si va a definire ma anche e soprattutto per i cittadini che da questa verranno governati. Che potranno contare su amministratori del Pdl che credono in quello che fanno. Essere uniti verso un obiettivo comune si può”.
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5 commenti:
Ehi Elly,non mi dire che sei tu Butterfly effect che stà commentanto da
http://amatallah.splinder.com/post/20702615/SURA+AL+QAF
Si perchè se la sono presa con te quando in un commento ho dimenticato di scrivere un nick. -_- Ma stanno centellinando i commenti.
Si si,prendono solo quello che gli fà comodo.Peccato che non ho più la foto di quella,avessi visto che faccia da schiaffi ha con quel coso in testa!! Io ormai non ci commendo più,mi censurano diretto,ma sai,penso che hanno capito con chi hanno a che fare quando gli si mette la verità in faccia.
Caio
Ops....commento.
Ho posto a lei le stesse domande che avevo postato sul tuo blog alle altre pie donne musulmane. Voglio vedere se e come risponderanno. Ma tanto, non si cava sangue dalle rape.
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