Scende in campo perfino il Quirinale contro il risultato delle urne olandesi. Ma «purtroppo il vostro Presidente si sbaglia di grosso. Siamo un partito pienamente democratico, che vuole preservare la nostra cultura, che è fondata sul cristianesimo e il giudaismo e perciò vuole meno islam. E gli elettori ci hanno dato ragione», replica Geert Wilders parlando al telefono con Libero. In una giornata convulsa, in cui l’Olanda lo ha incoronato come la speranza, il leader del Pvv deve prestarsi anche a farsi tradurre le dichiarazioni rese a Bruxelles in mattinata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Ma cos’ha detto precisamente il vostro Presidente?», vuol sapere.
IL QUIRINALE ATTACCA - Ecco qui quel che riportano le agenzie di stampa. Dunque l’af fermazione del Partito della Libertà in Olanda «è un segno preoccupante anche se si tratta di una tendenza fuori dalla storia», aveva detto il capo dello Stato, parlando ai giornalisti al termine di un incontro con il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek. È un attacco a sorpresa, il suo: «Se si pensa di tornare al passato, si tratta di un pericolosissimo anacronismo», secondo Napolitano, che accusa implicitamente il partito di Wilders di puntare alla disgregazione dell’Unione europea. La sua ricetta consiste in un fumoso auspicio: «Forse serve che le forze più tradizionalmente europeiste si battano in modo più persuasivo per affermare il ruolo dell’Europa». Proseguendo poi in inglese, al fianco di Buzek, Napolitano aveva condannato le scelte democraticamente espresse dagli elettori dei Paesi Bassi, lanciando un avvertimento: «I cittadini europei non possono aspettarsi niente di nuovo da un angusto approccio nazionale». Wilders ascolta quelle parole, la cui eco è così flebile da non riuscire nemmeno a percorrere la breve distanza fra Bruxelles e L’Aja: «Quei commenti mi rattristano», è la sua prima reazione. Si tratta comunque, rileva, di un’analisi tipica delle «vecchie élite politiche, di cui il vostro Presidente fa parte e di cui gli elettori si sono chiaramente stancati». Perciò, la reazione è la stessa degli elettori che lo hanno votato in numero crescente dal 2006 all’altro ieri: «Non siamo contro l’Europa, ma vogliamo un’Europa federalista. Siamo contro l’Europa del Trattato di Lisbona», precisa. Su questo tema, fra l’altro, meno di un anno fa, il Partito della Libertà ha conquistato il 17 per cento, eleggendo ben quattro deputati al Parlamento europeo.
LE ÉLITE DEL PASSATO - Su chi rappresenti il futuro e chi il passato, poi, Wilders non ha dubbi: «Il vostro presidente sta combattendo una battaglia contro il numero crescente di persone che non ne possono più delle élite politiche. Dunque è chiaro che non sono certo io a combattere per il passato. Guardo avanti io, verso le prossime elezioni politiche che si terranno il 9 giugno in Olanda. Il risultato delle amministrative indica che oggi saremmo il primo partito del Paese con 29 deputati al Parlamento.»
4 commenti:
Devo dirlo... l'altra sera ho sentito la notizia di questo bel passo in avanti del partito di Wilders dal tg5, che ovviamente per descriverlo ha usato i soliti termini a sproposito. E ho goduto.
Mi si è proprio stampato il sorriso sulla faccia.
E Napolitano dovrebbe vergognarsi di quello che ha detto: primo perchè non sono affari suoi e secondo perchè un capo di stato non può permettersi il lusso di denigrare i risultati di un'elezione democratica. Semplicemente gli prude il culo e ha paura che ora anche gli italiani più pecoroni comincino ad alzare la voce.
Guarda, sono felice anche io. Ma schifata del comportamento del presidente della repubblica italiana.
Avercelo uno come Wilders da noi...
Eh, invece in italia abbiamo i padani... http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=4551&Cat=1&I=immagini/PERSONAGGI/balotelli.jpg&IdTipo=0&TitoloBlocco=Il Corsivo&Codi_Cate_Arti=44
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