mercoledì 31 marzo 2010

Divieto assoluto


Divieto assoluto di burqa. Lo stop anche in Belgio: il primo sì dal parlamento

Bruxelles
- Primo sì all’interdizione totale del burqa in Belgio. A dare il suo parere favorevole al provvedimento è stata la commissione affari interni della Camera. Se il provvedimento sarà approvato in via definitiva il Belgio sarà il primo Paese europeo ad avere una norma che vieta di coprire totalmente o in maggior parte il volto.

Il Belgio anti-burqa. La commissione affari interni della Camera ha votato la proposta di legge all’unanimità. Qualche riserva, che però non ne ha impedito il voto favorevole, è stata espressa solo dai verdi, scettici sulle garanzie giuridiche di un simile provvedimento. Il testo intende modificare il codice penale per imporre un’ammenda (o sette giorni di carcere) "a chi si presenterà in uno spazio pubblico con il volto coperto, del tutto o in parte, che ne impedisca l’identificazione". Ovvero, le donne musulmane non potranno portare nè burqa nè niqab camminando per le strade, nei parchi, in ospedali e scuole, sugli autobus e in tutti i luoghi pubblici. La legge prevede delle eccezioni solo per le manifestazioni come il carnevale, autorizzate dal comune. Soddisfatti i liberali, autori della proposta: "E' un segnale molto forte che inviamo agli islamici", ha detto il liberale francofono Denis Ducarme, "fiero" che il Belgio sia il primo Paese europeo a legiferare su una materia così sensibile. Il provvedimento, per diventare legge, dovrà passare il voto della camera il 22 aprile.

2 commenti:

Gianni ha detto...

Complimenti agli ignorantoni del Giornale.

Il primo paese ha vietare di coprirsi il volto è stata l'Italia già dagli anni 70 con la legge Reale.

Eleonora ha detto...

A vietare. Non ha vietare. Ma con questo cosa vorresti dire? La legge di cui parli tu è per altri motivi. Ma qui si guarda più che altro di vietare il burqa e si spera che il belgio sia il primo stato a farlo e gli altri stati europei dovrebbero seguirne l'esempio. Dell'errore commesso dal giornalista ce ne frega zero.