Un assessore, indagato per abuso d’ufficio, ha spiegato che lui non ha alcuna colpa. Ha solo cercato di «facilitare» alcuni imprenditori, amici di vecchia data, nelle loro pratiche. Il mestiere del politico, ha detto, è questo. Se poi quello ti ricambia, pagandoti una vacanza, che male c’è? Nessuno, per gli amministratori del Pd di Barberino del Mugello, cuore rosso della Toscana rossa. Ma la procura di Firenze non la pensa così. E sta indagando su 17 tra sindaci e assessori tutti del Pd, imprenditori e tecnici vari. L'indagine è partita da una serie di esposti sullo spostamento del casello autostradale e su presunti favori nei confronti dell´outlet di Barberino. Ma gli episodi sono tanti altri, slegati tra loro. Si va dall’ampliamento del centro commerciale all’apertura di una discarica, da varianti del piano regolatore a un asilo da soprelevare. A unire tutte queste vicende, secondo i magistrati, è il fatto che disegnano un sistema di favori tra amministratori e imprenditori. Concessioni e corsie preferenziali in cambio di soldi, vacanze, voti. I pm parlano di «gestione privatistica dell’ufficio pubblico per piegare il territorio a fini egoistici». Le accuse sono di corruzione, abuso d’ufficio, peculato. Ma più degli aspetti penali, su cui bisogna aspettare la fine dell’inchiesta, a colpire è il modus operandi, magari lecito, ma quantomeno discutibile, che sta emergendo dalle intercettazioni. Quello che persino un consigliere comunale di centrosinistra a Barberino non ha paura di definire, in una telefonata al sindaco, un «comitato d’affari».
LE VACANZE ALLE TERME - Le intercettazioni raccontano di legami strettissimi tra politici e imprenditori. Basti dire che Alberto Lotti, allora vice-sindaco e assessore all’urbanistica, e l’imprenditore Alessandro Lenzi al telefono si chiamano «soci». E Lenzi è lo stesso che nell’aprile 2008 avrebbe pagato una vacanza a Cefalù a Lotti e famiglia. Compresa di traghetto, noleggio auto, soggiorno in resort. Non è il solo. Secondo i magistrati anche Paolo Cocchi, attuale assessore regionale, sindaco di Barberino fino al 2000, avrebbe trascorso insieme alla moglie una vacanza da 2.197 euro a Monsummano Terme, tutto a spese di Danilo Cianti, imprenditore della Mugello Lavori, il quale, tra l’altro gli offriva casa al mare in Versilia. Come mai tanta generosità? Si scopre che Cocchi avrebbe sponsorizzato Cianti presso l’assessore all’urbanistica per alcune pratiche (discarica, cave). L’assessore ha risposto che non c’è nulla di male: «Cercare di facilitare la soluzione di problemi è il nostro mestiere e l’imprenditore è un amico di vecchia data». Cocchi ha confermato tutto. Spinte e vacanze. E ha spiegato di aver accettato il soggiorno «perché (l’imprenditore, n.d.r.) ha insistito molto». Trattasi di aiuti tra «compagni». Lotti, per esempio, assessore all’urbanistica, secondo i pm avrebbe fatto pressioni sulla giunta perché venisse assegnata la concessione per una discarica al «compagno» Cianti, evitandogli di partecipare a una gara. Ed è sempre lui a darsi da fare per far ottenere ad altri imprenditori l’ampliamento dell’outlet, vicenda da cui nasce l’indagine. Ma il «comitato d’affari» è ampio. Secondo i pm vi fa parte un consigliere regionale, Gianluca Parrini, che avrebbe messo in contatto Cianti con un tecnico della Provincia per sapere in anticipo la decisione su una cava. Oppure il geologo della Regione, Eneo Host, che avrebbe aiutato Cianti a ottenere dalla Regione un parere favorevole per l’apertura di una nuova cava a Barberino. Per il disturbo, sostengono i pm, avrebbe ottenuto due buste contenenti in tutto 2mila euro. C’è, poi, l’ex sindaco, Gian Piero Luchi: avrebbe favorito il fratello Luca, imprenditore, dandogli l’autorizzazione a costruire in un’area 40 appartamenti.
L’AIUTINO ALLA DISCOTECA - A Barberino del Mugello funzionava così. Il politico dava una mano all’imprenditore amico. Lui, in cambio, lo aiutava. Come poteva. Elvio Ciolli, un imprenditore, si impegna a portare voti per le primarie, all’assessore a cui ha chiesto di interessarsi per alcune licenze di una Coop in via di costruzione. È lo stesso sistema che utilizza Daniele Giovannini, allora assessore allo Sviluppo economico. C’è una società che ha in gestione una spiaggia sul Lago di Bilancino. Deve rinnovare la concessione. L’assessore fa in modo che la società non solo riottenga la concessione, ma abbia anche l’autorizzazione a fare ristorazione e musica. E non è l’unico che ha a cuore questa società. Un geometra del Comune chiude un occhio sugli abusi edilizi fatti dai gestori. Ed è lo stesso geometra che avrebbe dato una mano per ottenere in consiglio comunale il via libera all’ampliamento dell’outlet. Del resto, se non stai al sistema è dura fare il geometra a Barberino. Lo sa bene Primo Fusi, predecessore di quello indagato, che nel 2000 dovette dimettersi. Scrisse questa lettera: «Ci sono importanti scelte che l’amministrazione deve fare nel giro di pochi mesi, outlet e piano strutturale. Vista la piega che stanno prendendo le operazioni preparatorie, non ho intenzione di diventare il garzone del bottegaio o il servo sciocco. Preferisco rimanere il geometra di sempre». Nessuno lo ha trattenuto.
1 commenti:
Ma è la buona amministrazione rossa! Quella che con la tessera di partito ti apre le porte del paradiso (comunista)!
Aprono gli occhi su una realtà arci-nota, non solo in Toscana. Basterebbe informarsi in Emilia.
O nelle rimanenti amministrazioni rosse in Veneto.
A Padova c'è un gran entourage di artisti, geometri, imprenditori, esimi preofessori, magnifici rettori: tutti fiori all'occhiello! Una discarica di pattume che ha fatto carriera grazie alle giuste frequentazioni. Avrei anche un'esperienza diretta da raccontare: ma prima vorrei trovare on line qualche prova... Zanonato ha un gran cuore!
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