domenica 18 marzo 2012

S ricomincia...

... e ricomincia l' "accoglienza" forzata. Se un anno fa era la volta di tunisini, marocchini e nord africani, stavolta arrivano addirittura da somalia e corno d'africa... e, come al solito, noi dobbiamo prenderceli a forza, perchè l'onu, perchè l'europa e perchè i terzomondisti hanno deciso per noi.


MILANO - Le bare sono state allineate una accanto all'altra sul molo «Favaloro», tradizionale punto di approdo dei migranti che mettono piede a Lampedusa. Ma in cinque non ce l'hanno fatta, sono morti quando il gommone sul quale si erano imbarcati da un porto libico era ancora a 70 miglia dall'isola, praticamente ancora in acque di competenza del governo di Tripoli. La barca era ormai alla deriva e quando gli uomini della Guardia di Finanza sono saliti a bordo assieme ai cadaveri hanno contato altre 52 persone, stremate, che rischiavano di fare la stessa fine. Per molti di loro si è reso necessario l'immediato trasferimento in ospedale con gli elicotteri. E quando il resto del gruppo è arrivato a Lampedusa si è scoperto che tra i i superstiti c'era anche una donna incinta e in precarie condizioni di salute: immediatamente è stata trasferita a Palermo dove è ricoverata in prognosi riservata mentre altri quattro immigrati hanno avuto bisogno di assistenza medica perchè disidratati o con ustioni dovuti alla prolunga esposizione al sole. Tutti viaggiavano su un gommone di una decina di metri che rischiava di affondare da un momento all'altro. Ma sono solo la prima avanguardia di quella che sembra una nuova imponente ondata di sbarchi che puntualmente coincide con l'arrivo della bella stagione.

SOCCORSE 300 PERSONE - Oltre al gommone dove sono stati trovati i cinque cadaveri le motovedette hanno infatti soccorso altre 107 persone che erano su un altro natante a circa 90 miglia da Lampedusa. Tutti hanno trascorso la notte sul rimorchiatore- Altri 114 erano invece su un gommone in panne 60 miglia a sudest dell'isola e sono stati trasferiti su una motovedetta italiana dopo che Malta, avvertita dalle nostre autorità, come al solito si è rifiutata di intervenire. E ancora un altro barcone è stato segnalato nel Canale di Sicilia, ma gli elicotteri della Marina non sono ancora riusciti a localizzarlo. Mentre resta tutto da decifrare il caso di un peschereccio attaccato in acque tunisine da 70 migranti che con piccole barche sono andati quasi all'arrembaggio, almeno stando al raccontato del comandante dello stesso peschereccio. In totale sono circa 300 i migranti salvati in meno di 12 ore al largo di Lampedusa.

MANCA IL CENTRO DI ACCOGLIENZA - Questa volta, a differenza degli anni precedenti, l'isola si trova completamente impreparata ad accogliere i disperati che attraversano il Canale di Sicilia. Il centro d'accoglienza di contrada «Imbriacola» è infatti chiuso dopo l'incendio dello scorso agosto durante la rivolta dei migranti. In mancanza d'altro gli ultimi arrivati vengono ospitati in un residence a Cala Creta per essere successivamente trasferiti nei centri di accoglienza in Sicilia. I trasferimenti sono cominciati domenica mattina. Il ministero della Salute cerca comunque di correre ai ripari ed ha già concordato con la Regione siciliana l'invio di una task force di medici, infermieri e mediatori culturali per fronteggiare la situazione. Si muove anche la magistratura con la Procura di Agrigento che ha avviato un'inchiesta per capire cosa è successo durante il viaggio del barcone dove sono morti i 5 migranti.

L'ALLARME DELL'ONU - Ma l'alto commissariato Onu per i rifugiati avverte che a Lampedusa siamo solo all'inizio di una nuova emergenza immigrati. «Penso che dobbiamo attenderci un nuovo significativo arrivo di persone -spiega Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr- che peraltro sono sempre più a rischio. Fino a quando ci sono situazioni di tensione in aree non lontane, come il Corno d'Africa, le persone cercheranno un posto sicuro dove andare. Dalla Somalia si continua a scappare, come da altri Paesi africani». È poi l'appello perchè l'isola torni ad attrezzarsi per gestire l'accoglienza: «È importante che il centro di primo soccorso e transito sia messo in grado di funzionare. Lampedusa deve tornare ad essere ritenuta porto sicuro come lo è stato fino a qualche mese fa».

DIMENTICATI DALL'EUROPA - Con gli sbarchi riprendono anche le polemiche. «Siamo molto preoccupati perchè non vogliamo ripercorrere i momenti drammatici che la nostra isola ha già vissuto» attacca la senatrice della Lega e vicesindaco dell'isola Angela Maraventano «Siamo dimenticati dall'Italia e dall'Europa - insiste - eppure siamo la porta del continente». E preannuncia «una protesta sui versamenti fiscali da parte degli operatori turistici e dei cittadini perchè ormai siamo dimenticati dal mondo e da Dio».

Alfio Sciacca

1 commenti:

Kizzy ha detto...

Cheppalle! E nessuno che dica che costoro son tutti MUSULMANI...
Ma xchè ce li dobbiamo tenere (si la risposta la so ma fammelo chiedere ancora)? Tutta feccia e mi dispiace dire così ma i risultati li vediamo ogni giorno...
Sono arrivata al punto che non sopporto + di vedere le pubblicità che richiedono soldi x aiutare i soliti africani... appena le vedo cambio canale schifata! A noi chi ci aiuta, eh? Dobbiamo aiutare questi che non fanno altro che figliare come conigli anche se crepano di fame?? E tanto poi 'migrano' qui, no?