venerdì 16 marzo 2012

Sulla libera circolazione di persone, merci e assassini


MILANO - A inchiodarli è stata la testimonianza, determinante, di una donna romena che i carabinieri di Perugia seguivano da giorni. Il resto lo hanno fatto le indagini senza risparmio di forze, visto l'allarme che avevano seminato tra i residenti delle villette attorno a Perugia. E alla fine i risultati sono arrivati. Sono stati identificati e fermati due dei presunti responsabili di almeno tre rapine in villa e soprattutto di quella avvenuta a Ramazzano il 2 marzo scorso, nel corso della quale venne brutalmente ucciso un bancario di 38 anni, Luca Rosi, intervenuto per difendere la compagna. Sono due giovani romeni, Iulian Ghiorgita e Rosu Aurel, ufficialmente incensurati. I carabinieri li hanno bloccati al confine tra Italia e Slovenia. A quanto pare dopo l'ultimo colpo erano scappati in Romania ma non si sa bene perchè stavano rientrando in Italia.

GIOVANI E VIOLENTI - Sarebbero responsabili anche della brutale violenza sessuale ai danni di una donna di 54 anni, avvenuta sempre durante una rapina in villa il 3 febbraio scorso nella frazione di Resina di Perugia. Per questo assalto era già stato fermato un altro romeno, Catalin Simonescu, 27 anni, considerato una sorta di basista della rapina. Tutti farebbero parte di un'unica banda, formata almeno da tre elementi più un basista, specializzata proprio negli assalti in villa. Un gruppo particolarmente spietato del quale non farebbero parte cittadini italiani. Tra i riscontri investigativi raccolti dagli inquirenti, oltre alle testimonianze, anche le tracce di sangue trovato su una scarpa lasciata durante la fuga dopo una rapina lo scorso anno a Bastia Umbra. Il dna corrisponderebbe con quello di uno dei due fermati, Iulian Ghiorgita.

RIENTRAVANO IN ITALIA - I due romeni stavano rientrando in Italia a bordo di un piccolo bus. A fermali a Gorizia i carabinieri di Perugia. «Al nostro arrivo -spiega il comandante provinciale dei carabinieri Angelo Cuneo- hanno tentato la fuga ma sono rimasti bloccati all'interno del bus ed hanno capito che non potevano far altro che arrendersi». Militari del Reparto operativo e del Ros erano sulle loro tracce già da alcuni giorni. «Riteniamo che siano proprio loro gli autori della rapina e dell'omicidio di Luca Rosi» spiega Cuneo. Prima di dare la notizia l'ufficiale ha voluto personalmente informare i genitori del bancario ucciso: «Sono andato personalmente anche su espressa richiesta dei magistrati».

DELLE BESTIE - «Gli assassini di mio figlio sono bestie e andrebbero assicurati alla giustizia in posti adatti alle bestie e non alle persone» ha commentato subito dopo Bruno Rosi, padre di Luca. «La notizia non ci rende soddisfatti, perchè il dolore ha il sopravvento su tutto. Però almeno non faranno altro male». Bruno Rosi ha ringraziato le forze dell'ordine. «Sono stati efficaci -ha detto- la giustizia deve essere molto dura. Se fosse possibile vorrei comunicare l'arresto a mio figlio e dirgli: stai tranquillo, queste persone finiranno in carcere per le cose atroci che hanno fatto». Ai microfoni del programma Rai «La Vita in diretta» ha parlato anche la sorella del bancario Maria Grazia: «siamo più sollevati ma resta un immenso dolore e che non si parli di perdono. O almeno per ora».

TERZO RICERCATO - Le indagini comunque non si fermano. All'appello manca ancora un terzo uomo. Lo si è appreso nel corso della conferenza stampa dei carabinieri. I militari dell'Arma hanno anche chiarito che i due romeni fermati a Gorizia sono destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Perugia per l'omicidio di Rosi e per la rapina con stupro di Resina.

Alfio Sciacca

4 commenti:

Nico ha detto...

E per completare il quadro su questo popolo meraviglioso, ti segnalo un fatto accaduto a Roma:

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=186014&sez=HOME_ROMA

Eleonora ha detto...

Ehhh, cultura millenaria. L'ho sentito oggi al tg.

samuela ha detto...

La cosa su cui non si vuole riflettere è la natura del crimine principale: per il rumeno è automatico stuprare una donna se se la trova davanti, e questi in particolare sono stupri etnici fatti e finiti. La violenza sessuale è connaturata a questi subumani, e mi auguro che chiunque li difende se ne trovi davanti un bel branco.

Anonimo ha detto...

Anche l'impalamento fa parte della cultura dei Rumeni....., Vlad Tepes docet...quindi quelli debbono essere impalati....
eudora