venerdì 9 marzo 2012
Su Andrea Riccardi
Andrea Riccardi il misericordioso che non avrebbe MAI e poi MAI voluto entrare in politica...
Tecnico e ubiquo. Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale, e come tale titolare di un sobrio ufficio al secondo piano di largo Chigi, ha chiesto ed ottenuto l’assegnazione di un altro ufficio, stavolta all’interno del ministero degli Esteri e meno sobrio del precedente. La delega per la cooperazione, infatti, è sempre stata inquadrata tra le competenze della Farnesina. Così al fondatore della comunità di Sant’Egidio è venuto naturale, dopo aver sottratto il dossier al collega, sfilargli anche una stanza. La sua richiesta è stata accolta a tempo di record: il nuovo ufficio è già pronto e operativo ed il suo staff è in contatto col personale del dipartimento Cooperazione del ministero degli Esteri.
Il ministero di Riccardi, che Giorgio Napolitano e Mario Monti hanno ritagliato su misura per lui, è una novità senza precedenti nella storia repubblicana: una sorta di dicastero omnibus - l’elenco ufficiale delle deleghe dura cinque pagine ed è suddiviso in dodici articoli - che attinge le proprie competenze da settori tradizionalmente in mano ad altri ministeri. La Cooperazione è stata sottratta agli Esteri, l’immigrazione all’Interno, la famiglia al Welfare... Una situazione che determina qualche comprensibile malumore tra i colleghi di governo, i quali non hanno preso bene la deminutio. Che, per essere chiari, non riguarda solo le deleghe, ma anche i fondi per gestirle. La pratica Esteri, poi, è particolarmente sensibile: la Cooperazione è da sempre uno degli asset più importanti (per motivi economici, politici e strategici) della nostra struttura diplomatica. Raccontano che lo stesso ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Santagata, non abbia gradito lo strabordare di Riccardi. L’ultima frizione tra i due risale a poche settimane fa, durante la definizione del nuovo decreto di finanziamento delle missioni internazionali, con il quale si è stabilito che, in occasione degli interventi di peace-keeping, il ruolo del ministero di Riccardi sarebbe stato rafforzato. Adesso, la stanza: anch’essa chiesta e ottenuta. E domani, si chiedono i colleghi di governo?
di Marco Gorra
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6 commenti:
A me piacerebbe tanto sapere, e dico sul serio, perché Napolitano a questo qui ci tenga tanto... Altro che "Questa politica QUI mi fa schifo"...
Piacerebbe saperlo anche a me... forse perchè è un grande terzomondista?
Forse perche' e' un grande
E' l'unica risposta che mi do anche io...
Io pure credo che Napolitano lo volesse perché voleva dare un forte segno di discontinuità con il governo precedente. Sicuramente anche Riccardi sarà criticabile ma rispetto ad alcuni atteggiamenti di qualche mese fa siamo comunque su un altro pianeta, almeno per quanto riguarda la statura morale, il livello culturale, e la sobrietà nei comportamenti (tanto sobrio che ci si scandalizza per la parola "schifo" mentre prima ascoltavamo gli insulti e gli appellativi più variegati).
Ma sopratutto vorrei fare una domanda all'autrice del blog. Da quale fonti hai appreso che ha avuto le deleghe per la cooperazione dagli esteri e per l'immigrazione dell'interno? Anche io seguivo questa diatriba molto interessante ma a me per il momento risultava che Riccardi non l'avesse ancora spuntata. Per cui il suo ministero di fatto per il momento può occuparsi concretamente solo di giovani, droga e famiglia, mentre su cooperazione e integrazione agisce quasi solo come opinionista e facilitatore di processi che non dipendono da lui (almeno in attesa di ricevere le deleghe di cui parli).
Ommioddio quanto buonismo in questo commento. Discontinuità. Certo. Peccato che NESSUNO a questi tizi che ora siedono abusivamente in parlamento li abbia liberamente eletti.
Statura morale? Certo, come no, piegati a 90° alle banche, colmi di tasse e in piena totale recessione. E l'importanza di questo governo (lontano mille miglia da quello precedente) s'è visto con almeno 3 vicende; quella di Rossella Urru, quella dell'italiano ammazzato dai soldati inglesi e non ultima, la figuraccia senza precedenti nella vicenda dei marinai in india. Ma il ministro degli esteri (anch'esso voluto fortemente da napolitano il rosso golpista) s'è affrettato a lavarsene le mani e a fare lo scaricabarile. Sobrietà, cultura e alta moralità... ultramiliardaria.
Nel titolo dell'articolo c'è il link.
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