domenica 11 marzo 2012

Ponzio Pilato ha insegnato bene...

Non è il... ministro Terzi che rischia la pena di morte... ma la cosa peggiore (che io schifo forse più di tutto) al fatto che se ne sta lavando le mani, è quella di barricarsi dietro twitter. Alla sua età... e qualche giorno fa, l'intero governo aveva annunciato in pompa magna di non abbandonare i due soldati.


Il ministro degli Esteri Giulio Terzi torna ad occuparsi della vicenda dei due marò italiani incarcerati in India, sospettati di avere ucciso due pescatori mentre si trovavano a bordo della Enrica Lexie. Nei giorni scorsi le polemiche sulla gestione della vicenda da parte della Farnesina erano state numerose, con il governo non del tutto soddisfatto dall'operato di Terzi, che si era mosso in ritardo, non convocando immediatamente a Roma l'ambasciatore indiano, definendo sì "inaccettabile" quello che stava accadendo nel Kerala, ma con un colpevole ritardo, che non aveva fatto bene all'immagine del Paese.

La vicenda dei marò, unita alla gestione di altre situazioni internazionali, dal rapimento di Rossella Urru, al blitz nigeriano nel quale è rimasto ucciso l'ingegnere italiano Franco Lamolinara, non ha quindi mancato di gettare un'ombra sull'operato di Terzi, che oggi, con un messaggio su Twitter, torna a parlare della Enrica Lexie. Con un commento lapidario il ministro degli Esteri ricorda che "in nessun caso la nave doveva entrare in acque indiane", snobbando le polemiche sulle responsabilità, ovvero quelle che per esempio solleva in lungo editoriale sulle pagine del Corsera di oggi Angelo Panebianco, che non manca di far notare al governo doveva ha sbagliato nella gestione della vicenda. Il ministro conclude il suo intervento con una sottolineatura importante: "Io lavoro per riportarli a casa". Parole che ricalcano in parte quanto detto in precedenza da Terzi, che anche ieri invitava a non giocare con la pelle degli italiani che si trovano in pericolo all'estero.

1 commenti:

Nessie ha detto...

Il Terzi incomodo è riuscito nell'improbabile impresa di farci rimpiangere quel pappafico di Frattini, che almeno gli ostaggi li riportava a casa senza intoppi.