mercoledì 7 marzo 2012

Stangate e fiducie


Nulla da fare: la stangata sull'Iva arriverà dal prossimo 1° ottobre. Il balzello che porterà l'Imposta sul valore aggiunto al 23% era prevista già dalla cosiddetta manovra salva-Italia, e il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli, nel corso della trasmissione Ballarò di martedì sera, ha detto chiaro e tondo che non si farà retromarcia. Il governo non ha individuato misure alternative per ottenere il gettito che deriverà dall'aumento dell'Iva, che così, puntuale, scatterà il prossimo inverno. La notizia ha subito innescato le proteste delle associazioni dei consumatori.

Codacons: "Ammazza l'Italia" - "Il Governo Monti non si accontenta di risanare i conti azzerando il deficit, ma vuole abbattere il debito anche a costo di ammazzare l'Italia e gli italiani". Così in una nota di fuoco il Codacons, che definisce il balzello sull'Iva una scelta "sciagurata, anche in considerazione del fatto che debito e deficit sono sempre considerati in rapporto al Pil e che non potrà esserci crescita nel nostro Paese se il Governo, già obbligato a ridurre la spesa pubblica, va ad incidere anche sui consumi già in calo, ossia su una componente fondamentale della domanda". Il Codacons sottolinea poi come "il governo si è dimenticato della denuncia della Corte dei Conti che per l'iva ha evidenziato un tax gap superiore al 36%, di gran lunga il più elevato tra i grandi Paesi europei". Quindi le stime: secondo l'associazione, con il balzo dell'Iva al 23%, per la famiglia media Istat da 2,5 componenti, la stangata sarebbe su base annua di 352 euro, "limitandosi a calcolare il solo effetto diretto, senza cioè arrotondamenti dei prezzi". Per una famiglia di tre persone la tassa schizzerebbe a 418 euro, sempre senza arrotondamenti. "Incassi però - conclude il Condacons - che sarebbero ben inferiori a quelli che si otterrebbero se il Governo recuperasse anche solo il 10% dell'evasione denunciata dalla Corte dei Conti".

Cia: "Un duro colpo" - Quindi la denuncia della Cia, che spiega che l'aumento dell'Iva "sarà un nuovo duro colpo per i consumi alimentari e di conseguenza si avranno ulteriori problemi per i produttori agricoli". E' netta la contrarietà della Confederazione italiana agricoltori al provvedimento: "Già il settore agroalimentare vive una fase molto complessa. Lo scorso anno i consumi hanno subito una decisa frenata (meno 1,3%). La crisi economica, il calo del potere d'acquisto e il minore reddito disponibile hanno costretto quattro famiglie su dieci a tagliare il carrello della spesa alimentare", sottolinea l'organizzazione agricola. E ancora: "Il carrello della spesa alimentare nel 2011 è cambiato e sono diminuiti i consumi a tavola di alcuni prodotti, tra cui carne, frutta, verdura, latte fresco. Di riflesso l'incremento dell'Iva farà sentire i suoi effetti sulle imprese agricole che operano in contesto difficile, con costi in forte crescita (caro-gasolio e aumenti contribuitivi) e con la prospettiva del nuovo gravoso onere dell'Imu sui fabbricarti rurali e sui terreni agricoli". Di qui l'esigenza, conclude la Cia, che "il governo riveda queste misure che non favoriscono certo lo sviluppo, ma rischiano di aggravare ulteriormente al situazione economica del Paese".

Coldiretti: "Effetti depressivi" - Per ultimo il grido di dolore della Coldiretti, secondo la quale l'aumento dell'Iva costerà agli italiani oltre un miliardo soltanto per le spese alimentari. Secondo l'analisi della Coldiretti un aumento del 2% delle aliquote Iva del 10 per cento e del 21 per cento, applicate a numerosi prodotti alimentari, "non mancherà di determinare ulteriori effetti depressivi sulla spesa per i generi alimentari che nel 2011 sono calati dell' 1,3 per cento secondo l'Istat". L'aumento dell'iva dal 21 al 23 per cento colpirebbe alcuni prodotti di largo consumo come l'acqua minerale, la birra e il vino ma anche specialità come i tartufi mentre a quello dal 10 al 12 per cento sono interessati dalla carne al pesce, dallo yogurt alle uova ma anche il riso, il miele e lo zucchero.


Il governo si salva in corner dopo una giornata di tremori e minacce sul decreto semplificazioni. Il ministro per i rapporti con il parlamento, Piero Giarda, ha annunciato che l'esecutivo porrà sì la fiducia sul testo, ma sulla versione uscita dalle Commissioni con tanto di modifiche. Niente braccio di ferro, dunque, come paventato dal sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo secondo cui alla pioggia di emendamenti dei partiti si poteva mettere fine solo con un maxiemendamento. Un ricatto al Parlamento e alla sua sovranità, ha subito attaccato il democratico Gianclaudio Bressa: "Inaccettabile, se sarà confermato il parere il Pd non voterà la fiducia". Emergenza rientrata in serata, ma i problemi restano.

Insofferenza - Le parole di Polillo almeno erano chiare: il governo è stufo della melina del Parlamento. Troppe modfiche, si rischiava di snaturare il provvedimento che prevede, tra l'altro la stabilizzazione di un imprecisato numero di precari della scuola. "Le strade a questo punto sono due: o un maxi-emendamento senza le modifiche delle commissioni oppure modificheremo il testo in Senato", ha annunciato il sottosegretario all’Economia a margine delle Commissioni Affari Costituzioni e Attività Produttive. E i democratici non ci stanno: "Se sarà confermato il parere, il Pd non voterà la fiducia", il commento a caldo del Pd Bressa parlando di "un atto politicamente inaccettabile, un atteggiamento che non potrà non avere conseguenze". "Il Parlamento - ha concluso l'esponente del Pd - non può essere trattato così".

Acqua sul fuoco - I vertici democratici hanno poi minimazzato. "Mai pensato di non votare la fiducia sul dl Semplificazioni - fa parziale retromarcia il capogruppo alla Camera Dario Franceschini -, ma resta un problema molto grave dal punto di vista istituzionale". "Non esiste che un sottosegretario, Polillo minacci una commissione parlamentare senza averne titolo di ricorrere a un maxiemendamento su cui mettere la fiducia anzichè sul testo votato dalle commissioni se non viene modificata una norma già approvata e non gradita. Mi aspetto che il governo chiarisca che l'improvvida uscita del sottosegretario non era in alcun modo autorizzata". Anche il segretario Pier Luigi Bersani, davanti alle telecamere di Sky Tg24, dichiara di sostenere il governo: "Monti va avanti fino al 2013. Ma - ecco l'altra questione caldissima - deve decidere cosa fare sulla governance della Rai". Come dire: i rischi per il professore restano tutti.

Le modifiche - Tutto questo mentre alla Camera si era raggiunta finalmente un'intesa sulle assunzioni nella scuola. Dopo la retromarcia di ieri sera, martedì 7 marzo, sulla norma che prevedeva la stabilizzazione di diecimila precari della scuola da finanziare anche con un aumento delle accise sulla birra, si è trovato un nuovo accordo: tolta l'indicazione delle 10mila assunzioni si parla genericamente di aumenti di organico e affida il finanziamento a un fondo del ministero dell’Istruzione e al ministero dell’Economia il compito di rivedere, entro 6 mesi, il prelievo sui giochi. Dal 2013, quindi, il Lotto e altrri giochi finanzieranno la scuola. Il testo dovrà ora passare nuovamente al vaglio della commissione Bilancio, quindi le commissioni competenti daranno il mandato al relatore e il provvedimento approderà nell’aula di Montecitorio. E anche sul decreto semplificazioni si concretizza la possibilità che venga messa la fiducia in vista sul dl semplificazioni alla camera. Alla conferenza dei capigruppo si è stabilito che se questa sera il Governo porrà la fiducia la relativa votazione si terrà domani dalle 13.30.

2 commenti:

Io Leggo Solo Feltri ha detto...

I soldi per abolire le tasse sul permesso di soggiorno agli immigrati e il money transfer dei clandestini, quelli li hanno trovati senza problemi, però...

Maledetto il governo golpista che ci svende allo straniero, ma ancora più maledetti gli italiani pecoroni e vigliacchi che si accontentano che gli facciano vedere il calcio su Sky e non protestano mai davanti a questo schifo!

Kizzy ha detto...

Schifosi bastardi... aumenterà TUTTO, come ha fatto binloden a dire che 'non ci saranno manovre aggiuntive'??
E intanto agli stranieri ponti d'oro...
governo di merda e schifo totale, non c'è altro da dire!