mercoledì 14 marzo 2012
Ma poverini... ma non s'era detto che il posto fisso è noioso?
Discriminati o licenziati. La denuncia di alcuni ex parlamentari è seria. Tanto che il presidente della commissione Lavoro della Camera, Silvano Moffa (Popolo e Territorio), ha presentato una risoluzione in cui si chiede al governo di intervenire sul fronte normativo. Carriera a rischio, posto di lavoro non tutelato, violazione dei diritti previdenziali e contributivi. Tutto questo, secondo quanto denunciato da Moffa, sarebbe accaduto ad alcuni ex deputati una volta cessato il loro mandato.
Per il viceministro Michel Martone, l'impegno che viene richiesto al governo presenta "evidenti profili di carattere politico per la specificità del tema trattato e per le prerogative che l’ordinamento riconosce ai cittadini chiamati a svolgere funzioni pubbliche elettive evidenti profili di carattere politico, che non possono esaurirsi nel mero accertamento dei singoli episodi denunciati dal presentatore". Martone ha poi precisato che il governo "non può che valutare con estremo interesse le questioni in gioco, e giudica pertanto evidente la necessità di avviare un’ampia istruttoria sul tema, che veda il coinvolgimento di tutti i ministeri interessati, in vista dell’assunzione di un impegno il più possibile coerente ed efficace".
Il presidente della commissione Lavoro, nel presentare la risoluzione, il cui esame è stato appena avviato, ha fatto presente "di avere predisposto il presente atto di indirizzo anche in considerazione del caso, sempre più frequente negli ultimi anni, di ex parlamentari che, una volta cessati dal mandato, hanno visto interrompere unilateralmente il precedente rapporto di lavoro da parte di amministrazioni o aziende, pubbliche e private". Inoltre, Moffa ha ricordato anche "che si sono registrati casi di deputati o senatori ai quali, cessato il mandato parlamentare, è stato negato il reintegro nella posizione di lavoro occupata prima dell’inizio del mandato stesso o non sono state rispettate, ove esistenti, le graduatorie in cui era inserito il dipendente eletto parlamentare o, addirittura, non è stato riconosciuto il diritto alle qualifiche spettanti in termini di carriera e mansioni".
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