sabato 3 aprile 2010

I soliti musulmani

E in Svizzera un «cubo nero» riapre le polemiche coi musulmani di Fausto Biloslavo

Una discussa «opera d'arte» a forma di cubo nero, che evoca la Kaaba, il luogo più santo dell'Islam, sta dividendo gli animi di un cantone svizzero che sembra saltato fuori dalla pubblicità della cioccolata. A Neuchatel, il capoluogo dell'omonimo cantone, nel nord ovest della Federazione elvetica, sono in preparazione i festeggiamenti per il millenario che cadrà nel 2011. Il progetto del Centro d'arte contemporanea prevede di ospitare il «cubo nero», una monumentale opera del discutibile artista tedesco Gregor Schneider. L'unico problema è che il cubo evoca, nella forma e dimensioni, la Kaaba, che si trova in Arabia Saudita, al centro della Mecca, il luogo più santo dei musulmani. Secondo i pellegrini è un tempio fatto discendere dal Paradiso per volere di Allah. La stessa parola significa «cubo». La Kaaba è coperta da un telo nero. La controversa opera di Schneider è nera e a forma di cubo, con il chiaro intento di richiamarsi al tempio della Mecca. Il previsto arrivo del cubo nero agita gli animia Neuchatel. Da un parte c'è chi non vuol sentir parlare di Islam o di religioni in genere per il millenario del cantone. Dall'altro si temono ritorsioni di qualche invasato fondamentalista: la Confederazione elvetica ha votato da poco un referendum che proibisce i minareti. In realtà, a differenza delle proibitissime raffigurazioni di Dio, i musulmani rappresentano la Kaaba dappertutto a cominciare dai tappeti di preghiera e non. Il «cubo nero» viene usato come gadget religioso e tenuto in casa alla stregua della Torre di Pisa in miniatura per i turisti che viaggiano in Italia. Martedì prossimo si riunirà un'assemblea pubblica, come nelle antiche tradizioni cantonali, per decidere il da farsi. Nel frattempo si è dimesso Daniel Burki, presidente dell'associazione per i mille anni di Neuchatel, contrario a riferimenti religiosi. Il quotidiano svizzero Le Matin ha anticipato che il «cubo nero» dovrebbe venir esposto nella piazza del Porto della città, che sorge in riva ad un magnifico lago. L'opera aveva già creato imbarazzo alla Biennale di Venezia del 2005. Inizialmente accettata, avrebbe dovuto essere esposta in piazza San Marco. Qualche giorno prima dell'inaugurazione è stata fatta marcia indietro temendo ritorsioni degli integralisti. L'autore, Gregor Schneider, non è nuovo a provocazioni artistiche. Premiato alla Biennale del 2001 voleva recentemente mettere in mostra una persona in fin di vita o morta da poco. Il cubo nero è riuscito ad esporlo nel 2007 ad Amburgo, dopo che pure Berlino si era rifiutata. L'idea dell'opera sarebbe venuta ad un musulmano e non a caso Ahmet Yazici, il numero due degli islamici nella Germania settentrionale si è congratulato con l'autore. Secondo lui «nessuno della comunità musulmana avrà qualcosa da ridire». Sarà anche vero, ma lo stesso discorso non può valere con tutti, a cominciare dagli svizzeri.

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